Daniela Rocca

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Daniela Rocca

Daniela Rocca (Acireale, 12 settembre 1937Milo, 28 maggio 1995) è stata un'attrice cinematografica italiana.

All'età di sedici anni fu eletta Miss Catania. Dopo aver partecipato al concorso di Miss Italia, si trasferì a Roma, incominciando la carriera di attrice cinematografica nel 1955 con piccole parti in film di modesta levatura. Nel 1959 il regista Fernando Cerchio le diede una parte di maggior rilievo in Giuditta e Oloferne, primo di una serie di film del filone storico-biblico in costume ai quali partecipò nel biennio successivo. Nello stesso anno partecipò al film La battaglia di Maratona di Jacques Tourneur.

Ma la vera svolta professionale avvenne nel 1961 con Divorzio all'italiana di Pietro Germi, pellicola in cui sostenne il ruolo della moglie del protagonista Marcello Mastroianni. Per la prima volta non veniva scelta per la sua avvenenza fisica ma per le sue doti recitative: trasformata da un trucco che la imbruttiva tanto da renderla irriconoscibile, si esibì in una grande interpretazione che la consacrò star internazionale, così da guadagnarsi la candidatura come migliore attrice straniera al British Academy Film Awards, concorso organizzato dalla British Academy of Film and Television Arts. Sul set del film nacque anche la travagliata relazione sentimentale con il regista Pietro Germi, che contribuirà a minare profondamente la sua fragile psiche.

Turbata dalla storia con Germi, a causa della quale tenterà più volte il suicidio, la Rocca decise di girare un film, Il peso del corpo, del quale voleva essere regista, produttrice e attrice protagonista: fu un progetto stralunato che la porterà a dilapidare tutti i suoi averi. Nel 1962 fu scelta da Gianni Puccini come protagonista de L'attico, film semi-autobiografico nel quale le delusioni della protagonista, ragazza che giunge a Roma dalla provincia, oltre ad alcuni sottili ma chiari riferimenti, ci rimandano alla vicenda umana della Rocca.

Nel 1963 recitò in La noia, di Damiano Damiani, e negli anni seguenti partecipò ad altri film minori, ma dopo il 1967 gravi disturbi la costrinsero al ricovero in una casa di cura per malattie mentali e causarono l'interruzione definitiva della sua carriera artistica. Nel 1977 Marco Bellocchio, regista attratto dall'analisi dei risvolti patologici della psiche, la richiamò per interpretare se stessa nel film La macchina cinema girato insieme a Silvano Agosti.

Durante il lungo ricovero, la Rocca scrisse poesie, alcune delle quali (Poeta sono, Una suora, È estate, Strade di Roma, Alla mia donna) incise su disco dal cantante Armando Stula, e romanzi, tra i quali Chiamatemi per le lune, pressoché introvabili. Secondo quanto scritto dal giornalista palermitano Franz Maria d'Asaro nel saggio C'era una volta la Sicilia, edito dalle Edizioni Thule nel 1979, l'attrice avrebbe trascorso i suoi ultimi anni romani lavorando in un negozio di parrucchiere per donne e bambini in via Arduino 3, nei pressi di piazza Bologna.

Morì il 29 maggio 1995, in una casa di riposo a Milo, a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Daniela Rocca in una scena del film Divorzio all'italiana (1961)

Riconoscimenti

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Opere letterarie

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  • Chiamatemi per le lune, Enzo Giannelli, Roma, Edizioni Don Chisciotte, 1978.

Citazioni e omaggi

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  • Sabbie mobili, pièce teatrale con l'attrice Guia Jelo nella parte di Daniela Rocca, tratta dalla biografia di Domenico Trischitta.
  • Il poeta argentino Juan Gelman le ha dedicato la poesia Teoría sobre Daniela Rocca.
  • Domenico Trischitta, Daniela Rocca. Il miraggio in celluloide (postfazione di Manlio Sgalambro), Edizioni Boemi, Catania, 1998 (ristampa 2013: Casa Editrice Sikeliana, Mineo (CT)).
  • Michele Giordano, "Dolce, cara Daniela", in Nocturno, Vol.2, N.12, 2000.
  • Lorenzo Catania, "La star mancata tradita da Mastroianni e dal cinema", in La Repubblica di Palermo del 9 agosto 2013.

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