Dario Di Palma

Dario Di Palma (Roma, 6 novembre 1932Roma, 24 ottobre 2004) è stato un direttore della fotografia italiano.

Ha raggiunto l'apice della sua carriera, durata circa tre decenni, nella prima metà degli anni settanta, con film quali La prima notte di quiete di Valerio Zurlini, Mimì metallurgico ferito nell'onore di Lina Wertmüller e Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola. Fra gli altri, ha lavorato anche con Florestano Vancini, Franco Giraldi, Giulio Questi e Claudio Caligari.

Figlio di Armando Di Palma, capo dei servizi elettrici degli stabilimenti Safa-Palatino, dopo gli studi di ragioneria si avvicina al cinema, come da tradizione familiare. Apprendista nella troupe di Vincenzo Seratrice sul set di Vogliamoci bene! (1950), lavora poi con Gianni Di Venanzo e lo zio Carlo Di Palma, accanto al quale ricopre il ruolo di operatore di macchina per film importanti quali La lunga notte del '43 (1960) di Florestano Vancini, L'assassino (1961) di Elio Petri e Deserto rosso (1964) di Michelangelo Antonioni.[1]

Dopo essersi occupato della fotografia della seconda unità per il peplum Romolo e Remo (1961) di Sergio Corbucci,[1] esordisce come direttore della fotografia a tutti gli effetti con due film diretti da Alberto De Martino, Due contro tutti (1962) e Perseo l'invincibile (1963). Le sue prime opere importanti sono, a metà anni sessanta, il mélo psicanalitico Un uomo a metà diretto da Vittorio De Seta, e il ritratto generazionale Le stagioni del nostro amore diretto da Florestano Vancini, autore con il quale tornerà a lavorare altre due volte, per Il delitto Matteotti (1973) e Amore amaro (1974).

La commedia La bambolona (1968) segna l'inizio della collaborazione con il regista Franco Giraldi, per il quale Di Palma cura le immagini anche del successivo Cuori solitari (1970) e di varie produzioni televisive. Lavora con Giulio Questi ai suoi due ultimi lungometraggi cinematografici, La morte ha fatto l'uovo (1968) e Arcana (1972), per i quali realizza una fotografia drammatica e contrastata.[2]

Nel 1972 cura le immagini della commedia grottesca di enorme successo[3] Mimì metallurgico ferito nell'onore diretto da Lina Wertmüller, con la quale aveva già lavorato in due musicarelli interpretati da Rita Pavone, e soprattutto fotografa in chiave romantico-malinconica[2] la splendida ambientazione in una livida Rimini invernale[4] di La prima notte di quiete di Valerio Zurlini.

Quando lo zio Carlo Di Palma decide di cimentarsi alla regia, gli affida la direzione della fotografia dei primi due dei soli tre film da lui diretti, Teresa la ladra (1973) e Qui comincia l'avventura (1975). Malgrado una lavorazione travagliata, ottiene ottimi risultati[5] con la commedia di programmatica sgradevolezza[6] Brutti, sporchi e cattivi (1976), per la quale Ettore Scola riceve il premio per la miglior regia al Festival di Cannes.

Lavora per anni accanto a suo fratello Dante Di Palma, uno dei migliori operatori di macchina degli anni '90.

Il tragico suicidio del figlio, suo assistente sul set del film di Scola, lo sprofonda nella depressione e lo allontana dal lavoro.[5] In seguito non torna più a produzioni importanti, lavorando principalmente per la televisione e chiudendo la sua carriera prematuramente all'inizio degli anni novanta.

Dario Di Palma è morto nel 2004, tre mesi dopo lo zio Carlo.

  1. ^ a b Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Recco, Le Mani, 2007. ISBN 88-8012-387-4 Vol. A-K, p. 250
  2. ^ a b Stefano Masi, op. cit., p. 251
  3. ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 9788860731869 p. 1834
  4. ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008, p. 2310
  5. ^ a b Stefano Masi, op. cit., p. 252
  6. ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008, p. 444
  • Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Recco, Le Mani, 2007. ISBN 88-8012-387-4 Vol. A-K, pp. 250-252

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