Department of Defense Gravity Experiment

Department of Defense Gravity Experiment (DODGE)
Immagine del veicolo
Il satellite DODGE.
Dati della missione
OperatoreNASA/USAF
NSSDC ID1967-066F
SCN02867
VettoreTitan IIIC
Lancio1º luglio 1967 alle 13:15:01 UTC
Luogo lancioCape Canaveral Air Force Station, Complesso di lancio 41
Durata3 anni
Proprietà del veicolo spaziale
Massa200 kg
CostruttoreJohns Hopkins University
Applied Physics Laboratory
Parametri orbitali
OrbitaGeocentrica
Apogeo33.662,5 km
Perigeo33.278,8 km
Periodo1.319,1 minuti[1]
Inclinazione4,9°
Eccentricità0.00488
Semiasse maggiore39.841,6 km

Il Department of Defense Gravity Experiment (DODGE) è un satellite artificiale gestito dalla NASA e dalla aeronautica militare statunitense e lanciato dalla base di lancio di Cape Canaveral il 1º luglio 1967. Il satellite è ancora in orbita ma è stato messo a riposo nei primi mesi del 1971.

Obbiettivo primario della missione del DODGE era quello di condurre prove di stabilizzazione a gradiente di gravità in orbita quasi geosincrona ad altitudini di orbita media. Gli obbiettivi secondari, invece, includevano la misurazione del campo magnetico terrestre e lo scatto di fotografie al disco terrestre, sia in bianco e nero che a colori.

Il DODGE, costruito nel Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University, è costituito da una base ottagonale di alluminio larga 1,22 m su cui è posto un albero cilindrico del diametro di 25,4 cm che può estendersi fino ad una lunghezza di 1,57 m portando l'altezza totale del satellite a 2,41 m. Al fine di riuscire a stabilizzarsi attraverso la sopraccitata tecnica della gravitazione a gradiente di gravità (o stabilizzazione tidale), il DODGE fu dotato di ben dieci bracci allungabili dotati di un pomo all'estremità. Sette di questi sono contenuti nella base e, tramite comandi via radio, potevano essere allungati o retratti fino a una lunghezza massima di 45,25 m. Un altro braccio retrattile, allungabile fino a 4,6 m, è posto all'estremità dell'albero e, sempre dall'albero, potevano essere fatti uscire altri due bracci, allungabili fino a 15,25 m, che fungevano da smorzatori.[2] All'interno della base è situato anche il sistema da ripresa dotato di due macchine fotografiche, una a colori e una in bianco e nero.

La prima immagine a colori del disco terrestre, scattata dal satellite DODGE.

Dopo il lancio, per il quale fu utilizzato un razzo vettore Titan IIIC, una volta messo in orbita ad un'altezza di orbita media, il DODGE impiegò dodici giorni a raggiungere una perfetta stabilizzazione. Il satellite fu orientato con l'albero verso il centro della Terra e la missione poté considerarsi un successo poiché verificò la fattibilità di una stabilizzazione triassiale attraverso l'utilizzo di metodi passivi e semipassivi.[2]

Successivamente, il DODGE inviò sulla Terra quella che è la prima immagine a colori mai ottenuta del disco terrestre. Nei successivi tre anni, il DODGE continuò a inviare immagini del pianeta Terra sia a colori che in bianco e nero, poi, all'inizio del 1971, a causa di problemi alle batterie, l'acquisizione di immagini fu possibile solo nei periodi in cui il satellite era esposto al Sole. Infine, sempre all'inizio del 1971, fu posta fine alla sua operatività.[3]

  1. ^ DODGE 1 Satellite details 1967-066F NORAD 2678, su n2yo.com, N2YO. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  2. ^ a b DODGE, su space.skyrocket.de, Gunter's Space Pages. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  3. ^ DODGE (Department Of Defense Gravity Experiment), su daviddarling.info, David Darling. URL consultato il 1º dicembre 2017.
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