Dimitri Yachvili

Dimitri Yachvili
Dimitri Yachvili a Lione nel 2015
Dati biografici
PaeseFrancia (bandiera) Francia
Altezza182 cm
Peso84 kg
FamiliariMichel Yachvili (padre)
Charles-Édouard Yachvili (fratello)
Grégoire Yachvili (fratello)
Rugby a 15
RuoloMediano di mischia
Ritirato2014
Carriera
Attività giovanile
1995-1999Brive
Attività di club[1]
1999-2001P.U.C.
2001-2002Gloucester18 (5)
2002-2014Biarritz207 (2 304)
Attività da giocatore internazionale
2002-2012Francia (bandiera) Francia61 (373)
Palmarès internazionale
Finalista Coppa del Mondo 2011

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 8 febbraio 2020

Dimitri Yachvili (Brive-la-Gaillarde, 19 settembre 1980) è un ex rugbista a 15 e opinionista francese, in carriera mediano di mischia di Biarritz e Gloucester e finalista alla Coppa del Mondo 2011.

Francese di origini georgiane per ramo paterno (suo nonno fu un soldato sovietico durante la seconda guerra mondiale, e sfuggì ai tedeschi per unirsi alla Resistenza francese)[1], Dimitri Yachvili è figlio del rugbista Michel e fratello di Grégoire e Charles-Édouard[2], entrambi rugbisti rappresentanti la Georgia.

Benché figlio di rugbista, Dimitri Yachvili inizialmente si formò nel calcio al Nizza, club della città dove suo padre Michel, fuori dal campo ispettore di polizia, era stato trasferito[3]: a otto anni infatti entrò nelle giovanili di tale club, in cui evolvette come ala sinistra[4]; tornato a Brive-la-Gaillarde entrò nelle giovanili del Brive e, successivamente fu a Parigi per studio ed entrò nel P.U.C.[4] che gli diede occasione di giocare con continuità; da lì passò in Premiership inglese nelle file del Gloucester per una stagione.

Nel 2002 rientrò in Francia nel Biarritz con cui si laureò, nei suoi 12 anni al club, campione nazionale due volte fino al ritiro nel 2014[5]

Esordì in nazionale francese nel corso dei test di fine anno 2002 contro il Canada e prese successivamente parte nel 2003 al suo primo torneo del Sei Nazioni, del quale disputò tutte le edizioni a seguire fino al 2012 a parte quella del 2009, con quattro vittorie finali nel 2004 (con il Grande Slam), 2006, 2007 e 2010 (di nuovo con lo Slam).

Ancora a livello internazionale, si classificò quarto con la Francia alla Coppa del Mondo 2003 in Australia e fu finalista a quella del 2011 in Nuova Zelanda; il suo ultimo incontro per la Francia fu la partita di chiusura del Sei Nazioni 2012 contro il Galles: al momento del suo ritiro internazionale dopo 61 incontri era il secondo miglior marcatore per i Bleus con 373 punti[5] dopo Christophe Lamaison (che successivamente perse tale primato a opera di Frédéric Michalak); al 2020 è quindi il terzo miglior realizzatore di punti della storia della nazionale francese.

Dopo il termine della carriera sportiva è divenuto commentatore sportivo, inizialmente per la catena BeIn Sports e, dal 2019, per France TV[6].

  1. ^ (FR) Géorgie et France : Charles Yachvili (1918-1985), résistant, in Colisée, 26 novembre 2012. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2020).
  2. ^ (FR) Mirian Méloua, Les Yachvili, rugbymen français d’origine géorgienne, in Colisée, 5 marzo 2008. URL consultato il 22 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2019).
  3. ^ (FR) Hervé Marchon, Sang mêlée, in Libération, 7 marzo 2003. URL consultato l'8 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2016).
  4. ^ a b (FR) Gilles Tournoux, Dimitri Yachvili sur les traces de son père, 1º novembre 2000. URL consultato l'8 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2020).
  5. ^ a b (FR) Clément Daniez, "Fatigué", le rugbyman Dimitri Yachvili prend sa retraite, in L'Express, Paris, Groupe L'Express, 11 aprile 2014, ISSN 0014-5270 (WC · ACNP) (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2020).
  6. ^ (FR) Thibault Perrin, Dimitri Yachvili débarque sur France Télévisions comme consultant, in le Rugbynistère, 3 novembre 2019. URL consultato l'8 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2019).

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