Diossido di platino
Diossido di platino | |
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Nome IUPAC | |
Diossido di platino | |
Nomi alternativi | |
ossido di platino(IV), catalizzatore di Adams | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | PtO2 |
Massa molecolare (u) | 227,08 (anidro) |
Aspetto | solido marrone scuro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 215-223-0 |
PubChem | 345198 |
SMILES | O=[Pt]=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 10,2 |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 450 °C (723 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 272 - 319 |
Consigli P | 220 - 305+351+338 [1] |
Il diossido di platino, noto anche come catalizzatore di Adams, è il composto chimico di formula PtO2. È un catalizzatore usato in chimica organica per reazioni di idrogenazione e idrogenolisi. Si trova in commercio come polvere di colore marrone scuro. PtO2 non è attivo di per sé come catalizzatore, ma per trattamento con idrogeno si converte in nero di platino, che è il catalizzatore attivo. Esistono anche forme idrate, PtO2·nH2O, che hanno proprietà anfotere.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]PtO2 è noto come catalizzatore di Adams in onore di Roger Adams. Prima dell'avvento del catalizzatore di Adams le riduzioni organiche erano condotte usando palladio colloidale, platino colloidale, o nero di platino. I catalizzatori più attivi erano quelli in forma colloidale, ma risultava difficile isolare i prodotti di reazione. Per questo motivo si diffuse sempre più l'uso del nero di platino. Come disse Adams[2]:
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Il catalizzatore di Adams viene preparato per fusione con sodio nitrato a partire da acido cloroplatinico, H2PtCl6, o da esacloroplatinato d'ammonio, (NH4)2PtCl6. La prima sintesi fu pubblicata nel 1922 da Voorhees e Adams.[3] La procedura consiste nel preparare dapprima un nitrato di platino, e poi riscaldarlo per eliminare ossidi di azoto.[4]
Il precipitato marrone formato viene lavato con acqua per eliminare i nitrati residui. Il catalizzatore può essere utilizzato in questa forma o seccato e conservato in essiccatore per un uso successivo. Il platino contenuto nel catalizzatore esaurito può essere recuperato per trattamento con acqua regia e poi ammoniaca; si ottiene così (NH4)2PtCl6.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Struttura cristallina alpha del diossido di platino | Struttura cristallina beta del diossido di platino |
Reattività
[modifica | modifica wikitesto]PtO2 è l'unico ossido stabile del platino. La forma idrata, PtO2·nH2O, è anfotera e si scioglie in soluzione alcalina bollente formando la specie [Pt(OH)6]2−. Per disidratazione si forma PtO2, ma con parziale decomposizione. Sopra i 650 °C si decompone a platino metallico.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Il catalizzatore di Adams è usato per molte applicazioni. Ha dimostrato di essere importante per reazioni di idrogenazione, idrogenolisi, deidrogenazione e ossidazione. Durante la reazione si forma platino metallico (nella forma detta nero di platino) ed è questa specie che è considerata il vero catalizzatore.[2][5] Sugli alchini l'idrogenazione avviene con stereochimica syn formando cis-alcheni. Alcune importanti trasformazioni sono l'idrogenazione di nitrocomposti per formare amine, e quella dei chetoni per formare alcoli.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 19.11.2014
- ^ a b L. B. Hunt, The story of Adams' catalyst: platinum oxide in catalytic reductions (PDF), in Platinum Metals Rev., vol. 6, n. 4, 1962, pp. 150-2. URL consultato il 23 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ V. Voorhees e R. Adams, The use of the oxides of platinum for the catalytic reduction of organic compounds. I, in J. Amer. Chem. Soc., vol. 44, n. 6, 1922, pp. 1397–1405, DOI:10.1021/ja01427a021. URL consultato il 23 novembre 2010.
- ^ R. Adams, Platinum catalyst for reductions, in Org. Synth., vol. 8, 1928, p. 92. URL consultato il 23 novembre 2010.
- ^ C. W. Scheeren, J. B. Domingos, G. Machado e J. Dupont, Hydrogen reduction of Adams’ catalyst in ionic liquids: formation and stabilization of Pt(0) nanoparticles, in J. Phys. Chem. C, vol. 112, n. 42, 2008, pp. 16463–16469, DOI:10.1021/jp804870j. URL consultato il 23 novembre 2010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- N. N. Greenwood, A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.