Diplodocus hallorum
Diplodocus hallorum | |
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Scheletro di D. hallorum e di Saurophaganax, al New Mexico Museum of Natural History and Science | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Sauropsida |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | Saurischia |
Sottordine | † Sauropodomorpha |
Infraordine | † Sauropoda |
Famiglia | † Diplodocidae |
Genere | † Diplodocus |
Specie | † D. hallorum |
Nomenclatura binomiale | |
Diplodocus hallorum Gillette, 1991 | |
Sinonimi | |
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Diplodocus hallorum (Gillette, 1991) è una specie estinta del genere Diplodocus, e un tempo rappresentava il genere Seismosaurus ora sinonimizzato in Diplodocus.[1] Questa specie visse nel Giurassico superiore, circa 154-152 milioni di anni fa, nel Nuovo Messico, Stati Uniti. Il precedente nome del genere, Seismosaurus, derivava da seismo ossia "sisma"/"terremoto" e saurus ossia "lucertola", in riferimento alle sue titaniche dimensioni che si pensava facessero tremare la terra.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie aveva una corporatura pressoché identica a quella della specie tipo D. carnegii, variando solo in alcune autapomorfie e per le dimensioni. Il paleontologo David Gillette, che per primo descrisse quello che allora veniva chiamato Seismosaurus, stimò che l'animale potesse raggiungere i 54 metri di lunghezza (paragonabile con la lunghezza stimata, altrettanto enorme, di Amphicoelias fragillimus) e pesare sulle 140 tonnellate. Successivamente queste stime sono state ridimensionate e riadattate secondo i moderni standard: pare che alcuni esemplari potessero superare le 110 tonnellate di peso; alcune stime più prudenti e recenti parlano invece di circa 32 metri di lunghezza e 30-50 fino a 80 tonnellate di peso, ma non si può escludere che potesse raggiungere dimensioni maggiori, come sopra indicato, tenendo conto dell'età e la naturale variabilità intraspecifica.
Il Diplodocus hallorum aveva un corpo tozzo a forma di barile, una testa piccola posta in cima a un lungo collo e una coda incredibilmente lunga. Con la sua lunga coda questo enorme dinosauro poteva spazzare via qualsiasi predatore. La sua colonna vertebrale era robusta e flessibile e dei forti tendini, simili ai cavi d'acciaio dei ponti, dovevano aiutare i muscoli a sorreggere l'intero scheletro.
Quando fu scoperto lo scheletro di questo dinosauro, vennero trovate tutto attorno oltre 200 pietre levigate. Erano dei gastroliti che l'animale aveva nello stomaco per facilitare la digestione.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Il Diplodocus rappresenta il genere tipo della famiglia dei Diplodocidae, inoltre dà il nome all'intera famiglia a cui appartiene. I membri di questa famiglia, al contrario di sauropodi come i titanosauridi e i brachiosauridi, presentano una corporatura più snella rispetto ad altre famiglie che invece avevano una corporatura più robusta. Tutti gli appartenenti a questa famiglia inoltre presentano lunghi colli e lunghe code e una postura orizzontale, con arti anteriori più corti degli arti posteriori. I diplocidi prosperarono per tutto il Giurassico in quelli che oggi è il Nord America e, forse, anche in Africa.
Qui di seguito è riportato un cladogramma della famiglia dei diplodocidae ad opera di Tschopp, Mateus e Benson (2015).
Diplodocidae |
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Storia della scoperta
[modifica | modifica wikitesto]Quello che all'epoca era conosciuto come il genere Seismosaurus fu scoperto dal paleontologo Gillette nel 1979 nel Nuovo Messico, ma solo sei anni dopo si capì che apparteneva a una nuova specie di sauropode. L'esemplare si basava su un olotipo (NMMNH P-3690) composto da uno scheletro parziale composto da vertebre, bacino e costole.[2]
Tuttavia già dal 2004, in una presentazione in occasione della conferenza annuale della Geological Society of America si avanzò l'ipotesi che il genere Seismosaurus potesse in realtà essere un sinonimo junior di Diplodocus.[3] Tale ipotesi fu seguita da una pubblicazione molto più dettagliata nel 2006, che non solo ha ribattezzato la specie come Diplodocus hallorum, ma ha anche ipotizzato che potrebbe rivelarsi essere la stessa specie di D. longus.[4] L'idea di D. hallorum come sinonimo di un esemplare di D. longus fu presa in considerazione in una ridescrizione degli autori di Supersaurus, rifiutando l'ipotesi precedente che Seismosaurus e Supersaurus fossero lo stesso animale.[5] Tuttavia, un'analisi del 2015, rivelò che la specie D. hallorum era effettivamente una specie valida, mentre ora la specie D. longus è considerata un nomen dubium.
Sinonimo con D. longus
[modifica | modifica wikitesto]La specie D. longus, che in origine era la specie tipo di Diplodocus, è nota soprattutto per due vertebre caudali frammentarie, rinvenute nella Formazione Morrison, in Colorado. Anche se alcuni esemplari più completi sono stati attribuiti a tale specie,[6] un'analisi più dettagliata ha decretato che il fossile originale non aveva abbastanza caratteristiche distintive per essere classificato come specie a sé stante. Per questo motivo, D. longus è tuttora considerato un nomen dubium. Attualmente, una petizione alla Commissione internazionale per la nomenclatura zoologica sta lavorando per rendere D. carnegii la nuova specie tipo. Pertanto oggi D. longus è ritenuto un sinonimo di D. hallorum.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ †Diplodocus hallorum Gillette 1991 (diplodocid), su fossilworks.org. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ D.D. Gillette, Seismosaurus halli, gen. et sp. nov., a new sauropod dinosaur from the Morrison Formation (Upper Jurassic/Lower Cretaceous) of New Mexico, USA, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 11, n. 4, 1991, pp. 417–433, DOI:10.1080/02724634.1991.10011413.
- ^ Lucas S, Herne M, Heckert A, Hunt A, and Sullivan R. Reappraisal of Seismosaurus, A Late Jurassic Sauropod Dinosaur from New Mexico. (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2019). The Geological Society of America, 2004 Denver Annual Meeting (7–10 November 2004). Accesso 2007-05-24.
- ^ Lucas, S.G., Spielman, J.A., Rinehart, L.A., Heckert, A.B., Herne, M.C., Hunt, A.P., Foster, J.R. e Sullivan, R.M., Taxonomic status of Seismosaurus hallorum, a Late Jurassic sauropod dinosaur from New Mexico, in Foster, J.R. e Lucas, S.G. (a cura di), Paleontology and Geology of the Upper Morrison Formation, New Mexico Museum of Natural History and Science (bulletin 36), 2006, pp. 149–161, ISSN 1524-4156 .
- ^ David M. Lovelace, Scott A. Hartman e William R. Wahl, Morphology of a specimen of Supersaurus (Dinosauria, Sauropoda) from the Morrison Formation of Wyoming, and a re-evaluation of diplodocid phylogeny, in Arquivos do Museu Nacional, vol. 65, n. 4, 2007, pp. 527–544.
- ^ Upchurch P, Barrett PM, Dodson P, Sauropoda, in Weishampel DB, Dodson P, Osmólska H (a cura di), The Dinosauria (2nd Edition), University of California Press, 2004, p. 305., ISBN 0-520-24209-2.
- ^ DOI: 10.7717/peerj.857
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Seismosaurus hallorum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Diplodocus in the Dino Directory.
- Museo Nacional de Ciencias Naturales, Madrid.
- Diplodocus Marsh, by J.B. Hatcher 1901. – Its Osteology, Taxonomy, and Probable Habits, with a Restoration of the Skeleton. Memoirs of the Carnegie Museum, Volume 1, Number 1, 1901. Full text, Free to read.
- Carnegie Museum of Natural History – History. URL consultato il 20 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2006).
- Skeletal restorations of diplodocids. URL consultato il 20 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2006). including D. carnegii, D. longus, and D. hallorum, from Scott Hartman's Skeletal Drawing website.
- Chapter 5: The Amphibious Dinosaurs – Brontosaurus, Diplodocus, etc. Sub-Order Opisthocœlia (Cetiosauria or Sauropoda). by W. D. Matthew, who is credited amongst other accomplishments as authorship of the family Dromaeosauridae, and former Curator of Vertebrate Paleontology at the American Museum of Natural History in New York; Originally published in 1915