Dormienza dei semi

La dormienza dei semi è uno dei meccanismi con cui le piante riescono a ritardare la germinazione. Viene comunemente definita come la mancata germinazione dei semi nonostante le condizioni ambientali siano favorevoli ad essa [1]. La dormienza ha infatti la funzione di prevenire la germinazione dei semi quando le condizioni ambientali quali luce, acqua, temperatura e nutrienti sono idonee alla germinazione ma non alla sopravvivenza e sviluppo dello stadio successivo al seme, detto plantula o germoglio [2]. La dormienza dei semi è una caratteristica molto diffusa nel mondo vegetale. Poiché il numero di piante con semi dormienti aumenta con l'aumentare della distanza dall'equatore, si ritiene che questa caratteristica si sia evoluta in risposta alla stagionalità e diversità di habitat tipica delle zone temperate e boreali [3].

Classificazione

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Esistono diverse classificazioni per la dormienza dei semi ma secondo Baskin e Baskin [1] la più esaustiva è quella proposta da Nikolaeva [4]. Nel sistema di classificazione di Nikolaeva implementato da Baskin e Baskin [5] esistono due principali categorie di dormienza, la esogena e la endogena.

Dormienza esogena

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La dormienza esogena si verifica quando sostanze chimiche esterne o strutture del seme all'esterno dell'embrione bloccano la germinazione. Ne esistono tre diverse tipologie:

  • fisica, quando il tegumento esterno del seme è impermeabile all'acqua;
  • chimica, quando nel seme sono presenti molecole che inibiscono la germinazione del tegumento;
  • meccanica, quando strutture legnose esterne del seme ne impediscono la crescita.

Dormienza endogena

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La dormienza endogena si verifica quando caratteristiche all'interno dell'embrione ne prevengono la germinazione. Essa è suddivisa in:

  • fisiologica, quando sono presenti meccanismi inibitori fisiologici; è la tipologia di dormienza più comune e si trova sia in semi di gimnosperme che di angiosperme. La dormienza fisiologica può essere a sua volta categorizzata in profonda, intermedia e non profonda.
  • morfologica, quando l'embrione è sottosviluppato. Gli embrioni all'interno di semi con questo tipo di dormienza presentano differenziazione dei tessuti ma grandezza ridotta.
  • morfo-fisiologica, quando è presente una combinazione delle due precedenti dormienze.

Alcune specie possono produrre semi con entrambi i tipi di dormienza ma più comunemente ne presentano solo un tipo [3].

Ciclo della dormienza

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Nei semi con dormienza fisiologica non profonda, la dormienza viene comunemente distinta in primaria e secondaria, a seconda dello stadio di vita del seme. Non appena i semi vengono prodotti, essi presentano dormienza primaria per mezzo della pianta madre. Una volta avvenuta la dispersione dei semi e la rottura della dormienza primaria, la dormienza può essere riacquisita se le condizioni necessarie a rompere la dormienza e ad indurre la germinazione non sono presenti. In questo caso si parla di dormienza secondaria [6]. Questo stadio di dormienza secondaria può essere perso e riacquisito più volte nel corso dei cambiamenti ambientali stagionali, dando vita ad un ciclo che può durare anche diverse decadi [1].

  1. ^ a b c Baskin C e Baskin J. M., Seeds : ecology, biogeography, and evolution of dormancy and germination. 2nd edition., Elsevier Inc., 2014, ISBN 9780124166776, OCLC 868077455.
  2. ^ (EN) Michael Fenner e Ken Thompson, The Ecology of Seeds, Cambridge University Press, 24 febbraio 2005, ISBN 9780521653688. URL consultato il 2 aprile 2017.
  3. ^ a b Bewley, J.D., Bradford, K., Hilhorst, H., Nonogaki, h., Seeds Physiology of Development, Germination and Dormancy, 3rd Edition, Springer, 2013, ISBN 978-1-4614-4692-7.
  4. ^ Nikolaeva M. G., Physiology of deep dormancy in seeds, Leningrad, Russia, Izdatel’stvo ‘Nauka’, 1967.
  5. ^ Jerry M. Baskin e Carol C. Baskin, A classification system for seed dormancy, in Seed Science Research, vol. 14, n. 1, 1º marzo 2004, pp. 1–16, DOI:10.1079/SSR2003150. URL consultato il 2 aprile 2017.
  6. ^ (EN) William E. Finch-Savage e Gerhard Leubner-Metzger, Seed dormancy and the control of germination, in New Phytologist, vol. 171, n. 3, 1º agosto 2006, pp. 501–523, DOI:10.1111/j.1469-8137.2006.01787.x. URL consultato il 17 aprile 2017.

Collegamenti esterni

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