Earwig e la strega

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo film d'animazione, vedi Earwig e la strega (film).
Earwig e la strega
Titolo originaleEarwig and the Witch
AutoreDiana Wynne Jones
1ª ed. originale2011
Genereromanzo
Sottogenerefantasy
Lingua originaleinglese

Earwig e la strega (Earwig and the Witch) è un romanzo fantasy del 2011 scritto dalla britannica Diana Wynne Jones. Si tratta di uno degli ultimi romanzi dell'autrice, morta pochi giorni prima dell'uscita nelle librerie britanniche[1]. Dal romanzo lo Studio Ghibli nel 2020 ha prodotto un film omonimo in animazione CGI, per la regia di Gorō Miyazaki[2].

Nonostante gli orfanotrofi abbiano una brutta fama, Earwig al St. Morwaid si è sempre trovata bene fin da quando vi è stata accolta da molto piccola. Tutto però finisce il giorno che Earwig viene adottata da Bella Yaga e Mandragora, una strana coppia che abita in una casa ancora più strana, dove si trovano libri di magia e stanze segrete. La bambina non ci mette molto a capire che la donna che l'ha adottata è una strega e che Mandragora è un demone, ma aguzzando l'ingegno riuscirà ad uscire da quello che potrebbe diventare un incubo.

Adattamento cinematografico

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Lo stesso argomento in dettaglio: Earwig e la strega (film).

Nel 2020 lo Studio Ghibli ha realizzato una versione animata del romanzo rilasciata al cinema l'anno successivo e diretta da Gorō Miyazaki.[3] Si tratta del secondo adattamento dello studio giapponese di un'opera dell'autrice dopo Il castello errante di Howl.

  • Diana Wynne Jones, Earwig e la strega, traduzione di Valentina Daniele, illustrazioni di Miho Satake, Milano, Salani, 2017, ISBN 978-8869180521.
  1. ^ Martina Frammartino, Earwig e la strega, su fantasymagazine.it, 2 ottobre 2017.
  2. ^ Alex Ziro, Earwig e la strega: primo trailer per il film Ghibli, su animeclick.it, 2 dicembre 2020. URL consultato il 2 dicembre 2020.
  3. ^ Quotidiano Nazionale, Earwig e la strega, guarda il trailer del film di Goro Miyazaki, su Quotidiano Nazionale, 2 dicembre 2020. URL consultato il 31 marzo 2021.

Voci correlate

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