Enrico Schievano

Enrico Schievano
NascitaVerona, 1 agosto 1913
MorteVillamajor, Spagna, 26 agosto 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1935-1937
GradoSottotenente a.a.r.n. di complemento
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Enrico Schievano (Verona, 1º agosto 1913Villamajor, 26 agosto 1937) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Nacque a Verona il 1 agosto 1913.[3] Conseguì a Vicenza il diploma di perito tecnico meccanico elettricista presso l'Istituto nazionale industriale A. Rossi, e fu assunto come progettista meccanico presso la locale Società I.V.E.M.[1] Appassionato sportivo nel 1934 conseguì il brevetto di pilota premilitare presso l'aeroporto "Tommaso Dal Molin" di Vicenza, e l'anno successivo, nel mese di aprile, fu arruolato nella Regia Aeronautica.[1] Nominato sottotenente di complemento nel ruolo naviganti, fu inviato a frequentare la Scuola bombardamento sull'aeroporto della Malpensa, a Milano.[1] Il 29 gennaio 1936 ottenne il brevetto di pilota militare su apparecchio Fiat C.R.20. A partire dal 1º febbraio fu assegnato in servizio alla 96ª Squadriglia del 4º Stormo Caccia Terrestre di stanza a Gorizia, dove rimase fino al 17 febbraio 1937.[1] Assegnato all'Aviazione Legionaria quel giorno partì per combattere nella guerra di Spagna,[1] in servizio presso la 20ª Squadriglia del XXIII Gruppo.[1] Cadde in combattimento il 26 agosto 1937 a Villamajor, quando gli erano state attribuite quattro vittorie aeree, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione dell’ideale fascista, durante sei mesi di campagna rivelava la sua magnifica figura di combattente e audace pilota da caccia. Nei numerosi combattimenti cercati dove più accanita era la mischia, riusciva ad infliggere serie perdite al nemico, rientrando più volte dopo aver esaurito tutte le munizioni e con l’apparecchio colpito. Il 26 agosto 1937, per difendere una formazione da bombardamento attaccata da soverchianti forze da caccia, si prodigava in una lotta impari con straordinaria audacia e sangue freddo, fino al supremo olocausto della propria vita. Fulgido esempio di valore personale e di spirito di sacrificio. Cielo di Villamajor, 26 agosto 1937 .[4]»
— Regio Decreto 4 aprile 1938.[3]


  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 267.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Rigolli, Giuseppe, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  • (EN) Håkan Gustavsson, Schievano, Enrico, su surfcity.kund.dalnet.se, Biplane Fighter Aces from the Second World War. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  • Schievano, Enrico, su chieracostui.com, Chi era costui. URL consultato l'11 gennaio 2022.