Equatore galattico

L'equatore galattico passa per il centro della scia luminosa della Via Lattea.

L'equatore galattico è, secondo il sistema di coordinate galattiche,[1] il cerchio massimo della sfera celeste che si trova circa 2° a nord della linea mediana della Via Lattea ed è inclinato di circa 62° rispetto all'equatore celeste;[2] ha per poli i due poli della Galassia e coincide quasi esattamente con il piano galattico.[3]

Caratteristiche

[modifica | modifica wikitesto]

L'equatore galattico passa in prossimità di stelle brillanti e famose costellazioni, come Deneb, Cassiopea, Capella e Sirio; logicamente lungo la sua direzione si concentrano diversi addensamenti stellari e oggetti non stellari,[4] dato che la sua linea di vista attraversa vari bracci di spirale.

Esso è il cerchio fondamentale di riferimento contenuto nel piano galattico, che è definito come il piano simmetrico dello strato di idrogeno che si rivela alla radiazione a 21 cm ottenuta con i telescopi.

Nel 1950 il polo nord galattico si trovava nella costellazione della Chioma di Berenice avente come coordinate:

Raffigurazione delle coordinate celesti.

α = 12h 49,0m

σ = + 27° 24'

Annualmente questo punto varia di posizione di un valore :

Δα = + 0',73

Δσ = - 0',33

Il disco della Via Lattea ha un diametro di 100.000 anni luce; all'esterno di essa si staglia l'alone galattico con un diametro di 180.000 anni luce, perciò una circonferenza di 565.200 anni luce; (5.347,3572xkm).

Interessante è il ruolo che gioca l'equatore galattico nel definire le coordinate, e più precisamente la latitudine e la longitudine galattica. Prendendo come riferimento il piano della nostra galassia, che giace sull'equatore stesso, la latitudine misura l'altezza di una stella sull'arco del cerchio massimo che vi si proietta perpendicolarmente; invece la longitudine si misura sull'equatore a partire dal punto di origine che corrisponde prospetticamente alla direzione del centro galattico.[5]

  1. ^ User Manual: The Galactic Coordinate System, su Where is M13?, Think Astronomy, 2007. URL consultato il 7 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2016).
  2. ^ Eric Weisstein, Celestial equator, su World of Science, scienceworld.wolfram.com. URL consultato il 22 maggio 2014.
  3. ^ (EN) M. Pohlen e I. Trujillo, The structure of galactic disks, in Astronomy & Astrophysics, vol. 454, n. 3, 17 luglio 2006, pp. 759–772, Bibcode:2006A&A...454..759P, DOI:10.1051/0004-6361:20064883, ISSN 0004-6361 (WC · ACNP), arXiv:astro-ph/0603682.
  4. ^ W. H. Finlay, Concise Catalog of Deep-sky Objects: Astrophysical Information for 500 Galaxies, Clusters and Nebulae, London: Springer, 2003, ISBN 1-85233-691-9.
  5. ^ SINFONI in the Galactic Center: young stars and IR flares in the central light month.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Astronomia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di astronomia e astrofisica