Eurialo De Michelis

«Se dunque qualche cosa sono, come cittadino di piccola patria, sono vicentino: benché, fra tante regioni che un po' mi appartengono, com'è di una certa piccola borghesia dopo l'unità, prima e dopo e più che vicentino io mi sento italiano»

De Michelis a diciott'anni

Eurialo De Michelis (Salerno, 23 ottobre 1904Roma, 17 dicembre 1990) è stato uno scrittore, critico letterario e poeta italiano.

Nacque a Salerno ma si trasferì giovanissimo assieme alla famiglia di origini liguri-piemontesi a Vicenza, dove il padre, pastore metodista, era stato inviato a svolgere il proprio ministero. Padre dello slavista Cesare Giuseppe De Michelis e zio del politico Gianni De Michelis e del critico letterario ed editore Cesare De Michelis, entrambi figli del fratello Turno.[1][2] Nel 1927 esordì con dei versi poetici Aver vent'anni, di tre anni dopo fu la sua prima opera narrativa Adamo (1930), che con altre opere diede l'avvio al 'neo-realismo' letterario[3].

Dopo due altre raccolte di racconti Bugie e Distacco si dedicò principalmente alla saggistica, con studi su Grazia Deledda, Federigo Tozzi, Giovanni Verga, Fëdor Dostoevskij, Alberto Moravia, Alessandro Manzoni, Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Gioachino Belli. Tornò alla poesia con la raccolta Poesie a ritroso Feltrinelli 1962 e alla narrativa con Viaggio in carrozza Neri Pozza 1965. Nel 1933 fondò insieme a Mario Pannunzio il settimanale Oggi, e nel 1957 fu promotore con un gruppo di amici, tra cui Mario Picchi, Ariodante Marianni, Alessandro Dommarco e Luigi de Nardis, della rivista Marsia. Membro dell'Accademia dell'Arcadia, ebbe vari riconoscimenti tra cui il Premio Fracchia (per la narrativa) organizzato dalla rivista «La Fiera Letteraria», il Premio Manzoni, il Premio D'Annunzio e il Premio Roncaglia dell'Accademia Nazionale dei Lincei (per l'insieme della sua attività saggistica).

Dopo la sua morte, la raccolta libraria di Eurialo De Michelis è stata ceduta, insieme all'archivio, alla Biblioteca Classense di Ravenna; il materiale è di notevole rilievo e offre uno spaccato importante della letteratura italiana novecentesca: moltissimi sono i volumi, sia di saggistica che di narrativa e di poesia, che documentano la sua attività di scrittore e di critico. De Michelis ebbe rapporti con letterati e intellettuali di primo piano, e il suo archivio comprende lettere con Corrado Alvaro, Luciano Anceschi, Riccardo Bacchelli, Massimo Bontempelli, Giuseppe Antonio Borgese, Vitaliano Brancati, Giorgio Caproni, Carlo Cassola, Emilio Cecchi, Gianfranco Contini, Benedetto Croce, Grazia Deledda, Antonio Delfini, Enrico Falqui, Ennio Flaiano, Franco Fortini, Alfredo Gargiulo, Piero Jahier, Ettore Lo Gatto, Giovanni Macchia, Alberto Moravia, Ugo Ojetti, Aldo Palazzeschi, Cesare Pavese, Mario Praz, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Leonardo Sciascia, Vittorio Sereni, Leonardo Sinisgalli, Bonaventura Tecchi, Elio Vittorini, Cesare Zavattini. Suoi manoscritti sono depositati al Centro manoscritti dell'Università di Pavia e all'Archivio degli scrittori veneti dell'Università di Padova.

  • Eurialo De Michelis Critico e letterato (Ravenna, Biblioteca Classense 16. XII. 2000)
  • Eurialo De Michelis (1904-1990) (Padova, Università degli Studi, 29. X. 2004)

Opere principali

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Narrativa e Poesia

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Critica e saggistica

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  1. ^ Redazione, Editoria. L’addio a De Michelis (Marsilio). Isotta: “La cultura fu la sua religione”, su Barbadillo, 15 agosto 2018. URL consultato il 30 novembre 2024.
  2. ^ Copia archiviata, su azione.ch. URL consultato il 22 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2022).
  3. ^ Arnaldo Bocelli, Appendice III, Enciclopedia Treccani, Roma
  • Eurialo De Michelis (a cura di Mario Picchi), “Galleria”, S. Sciascia ed. (4-6, 1975)
  • Eurialo De Michelis 1904-1990 (a cura di Beatrice Bartolomeo), Biblioteca di “Studi Novecenteschi”. 6, F. Serra ed., Pisa-Roma 2008

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