Ezio Babbini

Ezio Babbini
NascitaPistoia, 1873
Morte?
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1898-1931
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Generals[1]
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Ezio Babbini (Pistoia, 1873 – ...) è stato un generale italiano, veterano della guerra italo-turca e della prima guerra mondiale, che durante il corso della guerra d'Etiopia fu comandante del IV Corpo d'armata. Insignito della croce di Commendatore dell'Ordine militare di Savoia e della medaglia di bronzo al valor militare.

Nacque a Pistoia nel 1873. Arruolatosi nel Regio Esercito, fu nominato sottotenente dell'arma di fanteria nel 1893. Tra il 1911 e il 1912 prese parte alla guerra italo-turca.[2] All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, ricopriva il grado di capitano.[2] Nel settembre 1915 fu promosso maggiore, divenendo tenente colonnello nel febbraio 1917, e colonnello nell'agosto dello stesso anno.[1] Fece parte dapprima, e per oltre un biennio, dello Stato maggiore della 3ª Armata di S.A.R. il Duca d'Aosta.[2] Il 24 dicembre 1917 assunse il comando del 15º Reggimento fanteria della Brigata Savona, che mantenne fino al novembre 1924.[1] Al termine del conflitto risultava decorato la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia (Gorizia, Altipiano Carsico, maggio 1915-agosto 1917) e di quella di Ufficiale (Carso, Piave, 26 ottobre-9 novembre 1917), e della Medaglia di bronzo al valor militare.[2] Ricoprì l'incarico di insegnante di storia presso la Scuola di guerra dell'esercito, e fu poi comandante la Scuola centrale di fanteria, e del distretto militare di Sulmona.[2] Promosso generale di brigata nel giugno 1928 comandò la Scuola centrale militare di Civitavecchia.[2] Divenuto generale di divisione il 28 agosto 1932, assunse il comando della Divisione militare Territoriale di Alessandria (1932-1934) e poi della Divisione fanteria "Pasubio" (1934-1935).[1] Tra il febbraio e il 1 aprile 1935 fu disposizione presso il Ministero della guerra, e poi assunse il comando della Divisione fanteria "Sabauda I", incarico che mantenne fino al 7 febbraio 1936[1] quando partì per la guerra d'Etiopia assumendo il comando del IV Corpo d'armata, mantenendolo fino al 1937.[1] Insignito della Croce di Commendatore dell'Ordine militare di Savoia, fu promosso generale di corpo d'armata, e il 30 settembre 1937 fu collocato in posizione ausiliaria.[2]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 24 febbraio 1918[3]
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 17 maggio 1919[3]
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 9 agosto 1936[3]
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 12 gennaio 1933


  1. ^ a b c d e f Generals.
  2. ^ a b c d e f g Regio Esercito.
  3. ^ a b c Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.169 del 20 luglio 1942, pag.21.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 2001.

Collegamenti esterni

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