Sinn Féin
Sinn Féin | |
---|---|
Presidente | Mary Lou McDonald |
Vicepresidente | Michelle O'Neill |
Stato | Irlanda Regno Unito ( Irlanda del Nord) |
Sede | 44 Parnell Square, Dublino |
Abbreviazione | SF |
Fondazione | 28 novembre 1905 (forma originale) 17 gennaio 1970 (forma attuale) |
Ideologia | Socialismo democratico[1][2] Populismo di sinistra[3][4] Repubblicanesimo irlandese[1] Riunificazione irlandese |
Collocazione | Centro-sinistra[5]/Sinistra[6] |
Partito europeo | Nessuno |
Gruppo parl. europeo | Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo |
Seggi Dáil Éireann | |
Seggi Seanad Éireann | |
Seggi Assemblea dell'Irlanda del Nord | |
Seggi Europarlamento | |
Testata | An Poblácht |
Organizzazione giovanile | Ógra Shinn Féin |
Iscritti | 15 000 (2020[7]) |
Colori | Verde |
Sito web | www.sinnfein.ie |
Sinn Féin (IPA: [ʃɪnʲ ˈfʲeːnʲ][8]), letteralmente "noi stessi" in gaelico irlandese, spesso reso in inglese Ourselves Alone ("solo noi stessi") oppure [We] Ourselves ("noi stessi")[9], è il movimento e partito politico indipendentista irlandese fondato nel 1905 da Arthur Griffith; è un partito politico di sinistra[10], d'ispirazione socialista democratica e repubblicana.
L'originale Sinn Féin venne fondato nel 1905, ma l'attuale versione del partito nasce da una scissione avvenuta nel 1970: la fazione maggioritaria del partito, guidata da Tomás Mac Giolla e di orientamento comunista, prese il nome di Official Sinn Féin e successivamente si trasformò nel Partito dei Lavoratori, mentre la fazione minoritaria, guidata da Ruairí Ó Brádaigh e conosciuta come Provisional Sinn Féin o Sinn Féin (Kevin Street), divenne l'attuale Sinn Féin.
È presente sia nella Repubblica d'Irlanda sia nell'Irlanda del Nord. In quest'ultima è dal 2005 il più forte partito fra i cittadini cattolici e, per questo motivo, viene sovente indicato, in modo errato, come un partito cattolico nordirlandese[11]. Nella Repubblica di Irlanda è, dal 1997, presente in Parlamento, votato soprattutto nelle regioni di confine con l'Irlanda del Nord.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nascita del movimento
[modifica | modifica wikitesto]Lo Sinn Féin comincia la sua attività politica occupandosi principalmente di propaganda[12], promuovendo la causa dell'indipendenza irlandese e la nascita di due monarchie: una in Gran Bretagna e una in Irlanda. Anche se non ufficialmente, nel 1916 partecipa all'insurrezione di Pasqua, sposando la causa repubblicana. Nel 1918 ottiene 73 dei 105 seggi da assegnare alla rappresentanza irlandese a Londra e si riunisce in un parlamento autonomo. Alla presidenza del governo provvisorio viene eletto Éamon de Valera.
Crisi dello Sinn Féin
[modifica | modifica wikitesto]Il movimento si smembrò in seguito alla firma del "patto di Londra", che creava lo Stato Libero d'Irlanda, ma che comportava grosse limitazioni territoriali e di sovranità, in quanto l'Ulster rimaneva sotto la completa giurisdizione britannica, mentre la sovranità formale del resto dell'isola restava nelle mani della corona inglese. De Valera si staccò quindi dallo Sinn Féin, dando inizio alla tragica guerra civile irlandese[13], in cui morì lo stesso Michael Collins, che allora presiedeva lo Sinn Féin. Nelle elezioni del 1922 lo Sinn Féin ottenne la maggioranza, che perse però, anche a causa della crisi economica, nel 1932. Dalle ceneri dello Sinn Féin sono nati i partiti Fianna Fáil di De Valera e il Fine Gael di William Thomas Cosgrave.
Sinn Féin in Eire oggi
[modifica | modifica wikitesto]Nella Repubblica d'Irlanda il SF ha visto, dal 1989, lentamente crescere i propri consensi. Nel 1997, il SF è riuscito a eleggere per la prima volta dal 1957 un deputato, grazie al 2,6% dei consensi. I voti per il SF sono più che raddoppiati nelle elezioni del 2002, quando i socialisti nazionali hanno ottenuto il 6,5% dei consensi e hanno eletto 5 deputati. Alle politiche del 2007, il SF è sceso a 4 seggi, pur avendo avuto un incremento in termini di consensi, 6,9% (+0,4%).
Negli anni successivi il partito è riuscito ad allargare decisamente il suo bacino elettorale, ottenendo l'11,2% alle Europee del 2009 e il 9,9% alle ultime elezioni politiche irlandesi (febbraio 2011), conquistando 14 seggi[14]. Nel 2012 si è schierato per il NO al referendum sul fiscal compact. Alle elezioni generali del 2016 il partito ha ulteriormente aumentato i propri consensi (13,8% che frutta 23 seggi), stabilendosi come terzo partito nella Repubblica d'Irlanda. Alle elezioni generali del 2020 il SF si attesta come primo partito del paese ottenendo il 24,5% dei voti, realizzando un sorpasso storico sui due partiti conservatori che per un secolo hanno primeggiato nella competizione elettorale.
Lo Sinn Féin nell'Irlanda del Nord
[modifica | modifica wikitesto]Lo Sinn Féin odierno è un partito indipendentista molto attivo soprattutto nell'Irlanda del Nord, dove proclama la necessità dell'unità irlandese. Organo politico dell'IRA, nel 1998 partecipa alla stesura del Belfast Agreement, noto anche come Accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement)[15].
Nel suo programma politico sono presenti spunti e argomentazioni di stampo socialista.
Il leader del movimento fino al febbraio del 2018 è stato Gerry Adams[16]. Altro personaggio chiave del partito è stato Martin McGuinness, che ha ricoperto la carica di vicepremier nel governo di coalizione nord-irlandese fino alla morte, avvenuta nel 2017. Non ufficialmente, ma secondo molte fonti, i due sarebbero stati membri del Consiglio dell'Esercito (Army Council) dell'IRA, braccio armato del partito durante gli anni della guerra.
Il partito è presente al Parlamento europeo con due europarlamentari (uno eletto nella Repubblica d'Irlanda e uno nel Regno Unito) iscritti al gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL)[17].
Alle elezioni del 2011 per il Parlamento dell'Irlanda del Nord, il SF ha conquistato il 26,9% dei consensi e ha eletto 29 deputati, uno in più del 2007. Il SF dal 1982 ha visto sempre incrementare i propri consensi: 10% (1982); 15,5% (1996); 17,7% (1998); 23,5% (2003); 26,2% (2007), 24,0% (2016). Alle elezioni del 2017 la percentuale di voti è salita al 27,9%.
Critiche
[modifica | modifica wikitesto]Recentemente lo Sinn Féin è stato oggetto di critiche da parte di frange estremiste nordirlandesi. Partiti più propriamente repubblicani, come il Republican Sinn Féin e il 32 County Sovereignty Movement, lo hanno accusato di tenere un atteggiamento collaborazionista verso gli Unionisti e verso la Gran Bretagna[18]. A sostegno di tali critiche, i detrattori citano il comportamento di repressione tenuto dallo Sinn Féin verso gli ex-compagni, spesso sfociato in vere e proprie violenze.
È oggetto di critiche anche l'indifferenza del partito verso i cosiddetti POWs, ossia prigionieri politici irlandesi in carcere[19].
Presidenti
[modifica | modifica wikitesto]- Edward Martyn (1905–1908)
- John Sweetman (1908)
- Arthur Griffith (1908–1917)
- Éamon de Valera (1917–1926)
- Nel 1923 una parte significativa dei membri divenne parte della Cumann na nGaedheal
- Nel 1926 de Valera lasciò il Sinn Féin e fondò il Fianna Fáil
- John J. O'Kelly (Sceilg) (1926–1931)
- Brian O'Higgins (1931–1933)
- Fr. Michael O'Flanagan (1933–1935)
- Cathal Ó Murchadha (1935–1937)
- Margaret Buckley (1937–1950)
- Pádraig Mac Lógáin (1950–1953)
- Tomás Ó Dubhghaill (1953–1954)
- Pádraig Mac Lógáin (1954–1962)
- Tomás Mac Giolla (1962–1970)
- Nel 1970, il Sinn Féin si è diviso in due partiti, entrambi si consideravano l'unico Sinn Féin legittimo.
- Sinn Féin (Gardiner Place), più comunemente chiamato Official Sinn Féin. Il partito si ribattezzò Sinn Féin, Partito dei Lavoratori (1977), in seguito fu ribattezzato semplicemente Partito dei Lavoratori (1982).
- Sinn Féin (Kevin Street), più comunemente chiamato Provisional Sinn Féin. Quest'ultimo è ora comunemente noto come il Sinn Féin.
- Ruairí Ó Brádaigh (1970–1983)
- Nel 1986 Ó Brádaigh lasciò il partito e fondò il Republican Sinn Féin
- Gerry Adams (1983–2018)
- Mary Lou McDonald (2018–in carica)
Membri di spicco
[modifica | modifica wikitesto]- Gerry Adams – ex leader del partito, determinante nel processo di pace in Irlanda del Nord
- Joe Cahill – capo di stato maggiore dell'IRA 1972–1973
- Michael Collins – attivista per l'indipendenza irlandese
- Pat Doherty
- Denis Donaldson – spia britannica
- Ruairí Ó Brádaigh
- Dáithí Ó Conaill
- Michelle O'Neill – attuale leader del partito in Irlanda del Nord
- Martin McGuinness – ex vice primo ministro dell'Irlanda del Nord 2007–2017
- Danny Morrison – scrittore e giornalista
- Eamon de Valera – ex leader del partito, fondatore del Fianna Fáil e terzo Primo ministro d'Irlanda
Risultati elettorali
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Istituzione | Seggi | Voti | Status | Leader | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
# | ± | Posizione | # prime preferenze | % | ||||
1982 | Assemblea | 6 / 52 | - | 5 | 64.191 | 10,1 | Astensione | Ruairí Ó Brádaigh |
1996 | Forum | 17 / 110 | - | 4 | 116.377 | 15,5 | Astensione | Gerry Adams |
1998 | Assemblea | 18 / 108 | - | 4 | 142.858 | 17,7 | Coalizione (UUP-SDLP-DUP-SF) | |
2003 | 24 / 108 | 6 | 3 | 162.758 | 23,5 | Direct rule | ||
2007 | 28 / 108 | 4 | 2 | 180.573 | 26,2 | Coalizione (DUP-SF-SDLP-UUP-AP) | ||
2011 | 29 / 108 | 1 | 2 | 178.224 | 26.3 | Coalizione (DUP-SF-UUP-SDLP-AP) | ||
2016 | 28 / 108 | 1 | 2 | 166.785 | 24,0 | Coalizione (DUP-SF-Ind.) | ||
2017 | 27 / 90 | 1 | 2 | 224.245 | 27,9 | Coalizione (DUP-SF-UUP-SDLP-AP) | ||
2022 | 27 / 90 | 1 | 250.388 | 29,0 | Coalizione (SF-DUP-AP-UUP) | Mary Lou McDonald |
Anno | Seggi | Voti | Status | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
# in Irlanda del Nord | ± | Posizione | # | % Irlanda del Nord | % Regno Unito | ||
1924 | 0 / 13 | - | - | 34.181 | 0,2 | - | |
1950 | 0 / 12 | - | 23.362 | 0,1 | - | ||
1955 | 2 / 12 | 2 | 4 | 152.310 | 0,6 | Astensione | |
1959 | 2 / 12 | 2 | - | 63.415 | 0,2 | - | |
1983 | 1 / 17 | 1 | 8 | 102.701 | 13,4 | 0,3 | Astensione |
1987 | 1 / 17 | 6 | 83.389 | 11,4 | 0,3 | Astensione | |
1992 | 0 / 17 | 1 | - | 78.291 | 10,0 | 0,2 | Astensione |
1997 | 2 / 18 | 2 | 8 | 126.921 | 16,1 | 0,4 | Astensione |
2001 | 4 / 18 | 1 | 6 | 175.993 | 21,7 | 0,7 | Astensione |
2005 | 5 / 18 | 1 | 6 | 174.530 | 24,3 | 0,6 | Astensione |
2010 | 5 / 18 | 6 | 171.942 | 25,5 | 0,6 | Astensione | |
2015 | 4 / 18 | 1 | 6 | 176.232 | 24,5 | 0,6 | Astensione |
2017 | 7 / 18 | 3 | 6 | 238.915 | 29,4 | 0,7 | Astensione |
2024 | 7 / 18 | 7 | 210.891 | 27,0 | 0,7 | Astensione |
Anno | Seggi | Voti | Status | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
# | ± | Posizione | # prime preferenze | % | ± | ||
1918 | 73 / 105 | - | 1 | 476.087 | 46,9 | - | Governo |
1921 | 124 / 128 | 51 | 1 | - | - | - | Governo |
1922 | 58 / 128 Pro-trattato | - | 1 | 239.195 | 38,5 | - | Governo |
36 / 128 Anti-trattato | - | 2 | 135.310 | 21,8 | - | Astensione | |
1923 | 44 / 153 | 8 | 2 | 288.794 | 27,4 | - | Astensione |
1927 | 5 / 153 | 39 | 6 | 41.401 | 3,6 | 23,8 | Astensione |
1954 | 0 / 147 | 5 | - | 1.990 | 0,1 | 3,5 | - |
1957 | 4 / 147 | 4 | 4 | 65.640 | 5,3 | 5,2 | Astensione |
1961 | 0 / 144 | 4 | - | 36.396 | 3,1 | 2,2 | - |
1982 | 0 / 166 | - | 16.894 | 1,0 | 2,1 | - | |
1987 | 0 / 166 | - | 32.933 | 1,9 | 0,9 | - | |
1989 | 0 / 166 | - | 20.003 | 1,2 | 0,7 | - | |
1992 | 0 / 166 | - | 27.809 | 1,6 | 0,4 | - | |
1997 | 1 / 166 | 1 | 6 | 45.614 | 2,5 | 0,9 | Opposizione |
2002 | 5 / 166 | 4 | 6 | 121.020 | 6,5 | 4 | Opposizione |
2007 | 4 / 166 | 1 | 5 | 143.410 | 6,9 | 0,4 | Opposizione |
2011 | 14 / 166 | 10 | 4 | 220.661 | 9,9 | 3 | Opposizione |
2016 | 23 / 158 | 9 | 3 | 295.319 | 13,8 | 3,9 | Opposizione |
2020 | 37 / 160 | 14 | 1 | 535.595 | 24,5 | 10,7 |
Anno | Voti | Seggi | |||
---|---|---|---|---|---|
# prime preferenze | % | ± | # | ± | |
1984 | 91.476 | 13,3 | - | 0 / 3 | |
1989 | 48.914 | 9,0 | 4,3 | 0 / 3 | |
1994 | 55.215 | 9,9 | 0,9 | 0 / 3 | |
1999 | 117.643 | 17,3 | 7,4 | 0 / 3 | |
2004 | 144.541 | 26,3 | 9 | 1 / 3 | 1 |
2009 | 126.184 | 25,8 | 0,5 | 1 / 3 | |
2014 | 159.813 | 25,5 | 0,3 | 1 / 3 | |
2019 | 126.951 | 22,2 | 3,3 | 1 / 3 |
Anno | Voti | Seggi | |||
---|---|---|---|---|---|
# prime preferenze | % | ± | # | ± | |
1984 | 54.672 | 4,9 | - | 0 / 15 | - |
1989 | 35.923 | 2,2 | 2,7 | 0 / 15 | |
1994 | 33.823 | 3,0 | 0,8 | 0 / 15 | |
1999 | 88.165 | 6,3 | 3,3 | 0 / 15 | |
2004 | 197.715 | 11,1 | 3,8 | 1 / 13 | 1 |
2009 | 205.613 | 11,2 | 0,1 | 0 / 12 | 1 |
2014 | 323.300 | 19,5 | 8,3 | 3 / 11 | 3 |
2019 | 196.001 | 11,7 | 7,8 | 1 / 11 | 2 |
2024 | 194.403 | 11,1 | 0,6 | 2 / 14 | 1 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Parties and elections - Ireland, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 3 giugno 2012.
- ^ Kevin Rafter, Sinn Féin, 1905–2005: In the Shadow of Gunmen, Gill & Macmillan, 2005, p. 219.
- ^ Giorgos Charalambous e Iasonas Lamprianou, Societal Responses to the Post-2008 Economic Crisis among South European and Irish Radical Left Parties: Continuity or Change and Why?, in Government and Opposition, vol. 51, n. 2, Cambridge University Press, 2016, p. 269, DOI:10.1017/gov.2014.35. "It has been rightly categorized by the relevant literature as populist socialist"
- ^ Jane Suiter, Ireland: The rise of Populism on the Left and Among Independents, in Toril Aalberg, Frank Esser, Carsten Reinemann, Jesper Strömbäck e Claes H. de Vreese (a cura di), Populist Political Communication in Europe, New York and London, Routledge, 2017, p. 131, ISBN 978-1-138-65480-8.
- ^ Ari-Veikko Anttiroiko e Matti Mälkiä, Encyclopedia of Digital Government, Idea Group Inc (IGI), 2007, p. 394, ISBN 978-1-59140-790-4.
- ^ Irish reunification ‘on the table’, says Sinn Fein's new leader amid Brexit talks. France 24. Published 26 February 2018. Retrieved 29 March 2018.
- ^ [1]
- ^ Rispettando la pronuncia nativa con s palatalizzata, l'articolo previsto dalle regole della grammatica italiana è lo.
- ^ Patrick Dinneen, Irish-English Dictionary, Dublin, Irish Texts Society, 1992 [1927], ISBN 1-870166-00-0.
- ^ Irish PM's pro-EU party ahead in European vote, polls suggest, in France 24, 25 maggio 2019. URL consultato l'8 novembre 2019 (archiviato il 24 ottobre 2019).
- ^ Nicola Pedrazzi, Elezioni in Nord Irlanda, è quasi pari tra cattolici e protestanti, su nev.it, 9 marzo 2017.
- ^ Sinn Fein, su Irlanda on line.
- ^ BBC – History – 1916 Easter Rising – Profiles – Sinn Féin, su bbc.co.uk. URL consultato il 25 luglio 2015 (archiviato il 25 settembre 2015).
- ^ (EN) Results for 2011, in Irish Times.
- ^ Independent Monitoring Commission, Twenty-first Report of the Independent Monitoring Commission, The Stationery Office, 2009, ISBN 978-0-10-295967-3, p. 31.
- ^ (EN) Gerry Adams steps down as Sinn Féin president, su theguardian.com.
- ^ (EN) Sinn Féin, su guengl.eu.
- ^ (EN) Submission to Sinn Fein (Provisional), su 32csm.org.
- ^ (EN) Suzanne Breen, Saoirse defies SF order to disband, in Irish Times.
- ^ a b c d e Dr Martin Melaugh, CAIN: Politics: Elections: Results of Elections Held in Northern Ireland Since 1968, su cain.ulst.ac.uk. URL consultato il 20 maggio 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sinn Féin
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su sinnfein.ie.
- (GA) Sito ufficiale, su sinnfein.ie.
- Sinn Féin (canale), su YouTube.
- Sinn Féin, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Nicola Turchi, SINN FEIN, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Sinn fein, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Paul Arthur e Kimberly Cowell-Meyers, Sinn Féin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Merchandising dello Sinn Fein, su sinnfeinbookshop.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134714867 · ISNI (EN) 0000 0001 0741 1724 · LCCN (EN) n82094405 · GND (DE) 10167011-4 · BNF (FR) cb11969735v (data) · J9U (EN, HE) 987007268251405171 |
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