Ferdinando Targetti (1945-2011)

Ferdinando Targetti

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaXIII
Gruppo
parlamentare
Democratici di Sinistra - L'Ulivo
CoalizioneL'Ulivo
CircoscrizioneIII Lombardia 1
Collegio31 - S. Giuliano Milanese
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioLaurea in economia e commercio
UniversitàUniversità commerciale Luigi Bocconi
ProfessioneDocente universitario

Ferdinando Targetti (Moltrasio, 1º luglio 1945Milano, 10 luglio 2011) è stato un economista e politico italiano.

Figlio di Lodovico Targetti e Annita Cattania, nonché nipote degli industriali Raimondo Targetti e Ugo Cattania, si è laureato in Economia presso la Bocconi nel 1970, e ha studiato anche presso la London School of Economics e l'Università di Cambridge. Dal 1974 è stato docente presso l'Università degli Studi di Trento.

Dal 1996 al 2001 è stato deputato della XIII legislatura per l'Ulivo (DS).

È stato consigliere d'amministrazione in società pubbliche e in istituti bancari.

È morto il 10 luglio 2011 all'età di 66 anni a causa di un tumore.[1][2]

  • Valore e accumulazione, Etas Libri, Milano, 1978.
  • L'intervento dello Stato per le maggiori scuole di pensiero economico, Unicopli-Universitaria, Milano, 1979.
  • Nicholas Kaldor, Economia e politica di un capitalismo in mutamento, Mulino, Bologna, 1988.
  • Nicholas Kaldor; the Economics and Politics of Capitalism as a Dynamic System, Oxford University Press, Oxford, 1992
  • Le conseguenze economiche del governo Berlusconi. Nuova editrice editoriale, Milano 2003 (raccolta di 38 articoli da maggio 2001 a dicembre 2002).
  • Le sfide della globalizzazione. Storia, politica e istituzioni. (con Andrea Fracasso), Francesco Brioschi Editore, Milano, 2008.
  1. ^ Salvatore Biasco, È morto l'economista Ferdinando Targetti, su cerca.unita.it, L'Unità. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Giangiacomo Nardozzi, L' economista che ha smontato il 'ghe pensi mi', su ricerca.repubblica.it, La Repubblica. URL consultato il 16 luglio 2011.

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