Ferrovia Cremona-Mantova
Cremona-Mantova | |
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Stati attraversati | Italia |
Attivazione | 1874 |
Gestore | RFI |
Precedenti gestori | SFAI (1874-1885) Società Meridionale (1885-1905) FS (1905-2001) |
Lunghezza | 62 km |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | 3000 V CC |
Ferrovie | |
La ferrovia Cremona-Mantova è una linea ferroviaria lombarda. È gestita da RFI che la qualifica come linea complementare[1].
La linea è a binario semplice, in corso di raddoppio tra Bozzolo e Mantova ed è elettrificata a 3000 Volt CC.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ottobre 1868 il Consiglio provinciale mantovano nominò una commissione avente il compito di progettare, finanziare e costruire il tronco ferroviario Cremona-Mantova[2].
La linea fu inaugurata il 6 settembre 1874[3] e gestita inizialmente dalla Società per le Ferrovie dell'Alta Italia (SFAI).
A seguito della convenzione del 1885, la linea fu assegnata alla Rete Adriatica, gestita dalle Strade ferrate meridionali. Nel 1905, con la statalizzazione delle ferrovie, la linea passò alle Ferrovie dello Stato.
La trazione elettrica venne attivata nel 1988[4].
Il 24 marzo 2017 le Ferrovie dello Stato, nell'ambito dell'accordo sul potenziamento del sistema ferroviario della Lombardia, ha annunciato lo stanziamento di 310 milioni di euro per l'avvio della progettazione per il raddoppio del binario della prima fase funzionale della linea, che collega l'area sud-orientale della Lombardia a Milano. La prima tratta interessata dal raddoppio sarebbe quella compresa tra Piadena e Mantova, identificata come il primo di tre lotti, i quali saranno interessati integralmente dal medesimo intervento di riqualificazione. Si procederà inizialmente con l'eliminazione di tutti i passaggi a livello, con l'obiettivo di incrementare progressivamente la capacità di traffico, la regolarità e la puntualità dei servizi. Successivamente si interverrà con i lavori di raddoppio della sede ferroviaria[5].
Dopo l'aggiudicazione della gara di appalto avvenuta nell'estate 2023, nel gennaio 2024 sono iniziati i lavori di raddoppio ed eliminazione dei passaggi a livello nel tratto tra Mantova e Bozzolo, destinati a concludersi alla fine del 2026; la circolazione in tale tratta è stata quindi interrotta, con i treni attestati a Bozzolo e sostituiti con autobus nella rimanente tratta[6].
Alla fine del 2023 viene avviato anche il dibattito pubblico per il raddoppio della restante tratta tra Piadena e Codogno.
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Stazioni e fermate | ||||||
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| linea per Pavia | |||||
| linea SNFT per Iseo † 1956 | |||||
| linea per Piacenza e per Fidenza | |||||
| 27+330 | Cremona | ||||
| linea per Treviglio e per Brescia | |||||
| 29+800 | tranvia Cremona-Ostiano | ||||
| Autostrada A21 - Strada europea E70 | |||||
| 34+832 | Villetta Malagnino | ||||
| 40+958 | Gazzo-Pieve San Giacomo | ||||
| 48+582 | Torre de' Picenardi | ||||
| 52+784 | Scalo Pontirolo | ||||
| linea per Brescia | |||||
| 55+286 | Piadena | ||||
| linea per Parma | |||||
| 63+795 | Bozzolo | ||||
| fiume Oglio | |||||
| 69+160 | Marcaria | ||||
| 72+292 | San Michele in Bosco * 1938[7] | ||||
| 74+910 | Ospitaletto Mantovano * 1926[8] | ||||
| 78+659 | Castellucchio | ||||
| linee per Modena e per Monselice | |||||
| 89+557 | Mantova | ||||
| linea per Verona e per Peschiera del Garda † 1967 |
Poco dopo il bivio per Brescia, la ferrovia era attraversata a raso dalla tranvia Cremona-Ostiano in corrispondenza del passaggio a livello con la strada statale 10 Padana inferiore: i treni delle Tramvie Provinciali Cremonesi (TPC) si attestavano in corrispondenza di un segnale girevole collegato a uno scambio di protezione con aghi normalmente disposti per la deviata; il casello a guardia del passaggio a livello, posto alla progressiva chilometrica 29+800 della ferrovia, era collegato telefonicamente sia con la stazione FS che con quella TPC e una volta ottenuto il consenso all'incrocio venivano azionate la chiusura delle sbarre e quella dei segnali ad ala di protezione lato ferrovia. Nel 1943 gli originali segnali a disco e cancelli furono sostituite da segnali ad ala e sbarre contestualmente all'adozione dell'allora nuovo impianto di sicurezza tipo Max Judel. Per l'esercizio di tale sistema la provincia corrispondeva alle FS un canone annuo[9].
Traffico
[modifica | modifica wikitesto]Il traffico passeggeri è gestito da Trenord lungo le relazioni[10]:
- Regionale Cremona-Mantova.
- Regionale Cremona-Piadena.
- Regionale Mantova-Piadena.
- Regio Express Milano Centrale-Mantova.
- Regionale Parma-Mantova.
- Regionale Pavia-Cremona.
Il traffico merci è molto sviluppato ed è effettuato da Trenitalia Cargo e da altre imprese private che utilizzano principalmente gli scali di Cava Tigozzi e di Piadena. La linea è inoltre utilizzata come itinerario alternativo alla linea Milano-Verona-Venezia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (PDF) RFI - Rete in esercizio Archiviato il 22 febbraio 2012 in Internet Archive..
- ^ Sergio Zaninelli. Le ferrovie in Lombardia. p. 141.
- ^ Trenidicarta.it aperture URL consultato il 23-04-2008
- ^ "Notizia flash", in "I Treni Oggi" n. 84 (luglio 1988), p. 5.
- ^ http://www.fsnews.it/fsn/Gruppo-FS-Italiane/Lombardia-investimenti-infrastrutture-14-miliardi
- ^ Lavori di potenziamento infrastrutturale tra Bozzolo e Mantova, su trenord.it.
- ^ Ordine di Servizio n. 88 del 1938
- ^ Ferrovie dello Stato, Ordine di servizio n. 61, 1926.
- ^ Claudio Cerioli, Tranvie Provinciali Cremonesi (prima parte), in I Treni Oggi, n. 2, ottobre 1980, pp. 19-23.
- ^ Copia archiviata (PDF), su trenord.it. URL consultato il 23 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Spinelli. La rete ferroviaria bresciana, dagli esordi al declino: note storiche. Civiltà Bresciana, 2003, 2.
- Sergio Zaninelli. Le ferrovie in Lombardia tra Ottocento e Novecento. Edizioni Il Polifilo, Milano, 1995. ISBN 88-7050-195-7.
- RFI SpA. Fascicolo Linea 34.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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