Ferrovia Modena-Sassuolo
Modena-Sassuolo | |
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Stati attraversati | Italia |
Attivazione | 1883 (a scartamento ridotto) |
Gestore | FER |
Precedenti gestori | FSMMF (1881-1917) SEFTA (1917-1976) ATCM (1976-2008) |
Lunghezza | 19 km |
Scartamento | 1435 mm (dal 1932) |
Elettrificazione | 3 kV CC |
Ferrovie | |
La ferrovia Modena-Sassuolo è una linea ferroviaria gestita dalle Ferrovie Emilia Romagna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu attivata il 1º aprile 1883[1] dalla Società Anonima Ferrovia Sassuolo Modena Mirandola Finale (FSMMF), che aveva ottenuto in concessione anche la Modena-Mirandola e in seguito gestì la tranvia Modena-Maranello. Inizialmente era a scartamento ridotto (950 mm) con trazione a vapore, e fu pertanto la prima ferrovia in Italia ad essere costruita a scartamento ridotto.
Questa linea era anche conosciuta come “al trenèin dal còcc”: in dialetto modenese il “cuccio” era la spinta iniziale che veniva impressa ai treni in partenza da Sassuolo che, sfruttando la lieve e regolare pendenza fino a Modena, congiungevano i due centri senza altro tipo di propulsione, raggiungendo velocità comprese fra i 20 ed i 30 km/h. Erano anche detti “treni a gravità”, e permettevano un notevole risparmio energetico, in termini di carbone non consumato. Pare che in testa venisse sistemato un carico pesante, un vagone di sabbia o maiali, per aumentarne la trazione verso valle. Ne era previsto solo uno al giorno, senza (ovviamente) fermate intermedie, portati a due durante la prima guerra mondiale.
Nel 1917, l'esercizio passò alla SEFTA, nata dalla fusione della FSMMF con la FMV. La società procedette al passaggio dello scartamento a quello normale tra il 1929 e il 1932. Durante il periodo dei lavori i binari erano a doppio scartamento, in modo che il servizio non fosse interrotto. Nello stesso tempo, avvenne l'elettrificazione della linea.
Nel 1970, la linea rimase l'unica sopravvissuta di tutta la rete delle ferrovie provinciali.
Il treno che la percorre è soprannominato "Gigetto": tale nomignolo fu coniato a fine anni 1980 dall'allora sindaco di Modena Alfonsina Rinaldi in occasione della presentazione di un progetto di ristrutturazione della linea[2].
Nel maggio del 1998 venne chiuso al traffico il raccordo fra la stazione di Modena piazza Manzoni e la stazione FS, e iniziarono i lavori di interramento e ricostruzione[3]. L'inaugurazione della tratta ricostruita, che evita il regresso necessario in precedenza, si tenne il 14 dicembre 2003, mentre l'esercizio regolare iniziò il 26 gennaio dell'anno successivo[4].
In particolare, da piazza Manzoni la linea è stata interrata, sottopassando la via Vignolese e la via Emilia, quindi torna in superficie a circa un chilometro dalla Stazione Centrale, sovrappassa via Divisione Acqui e con una curva raggiunge la Stazione Centrale presso Piazza Dante.
Dal 1º gennaio 2008 la linea è gestita da Ferrovie Emilia Romagna, che ha acquisito il ramo ferroviario della modenese ATCM.[5]
Dal 1º gennaio 2020 i treni della linea sono svolti da Trenitalia Tper.
Dal 13 giugno 2022 al 9 dicembre 2023 la tratta Formigine-Sassuolo è stata chiusa per via dei lavori di costruzione di un sovrappasso ferroviario che ha sostituito un passaggio a livello sull'ex strada statale 467 di Scandiano con la conseguente sostituzione con bus, mentre tra Modena e Formigine il servizio ferroviario era rimasto in funzione. Dal 10 dicembre 2023 è stata riaperta l'intera linea.[6]
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Stazioni e fermate | ||||||
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| linea RFI per Milano / linea RFI per Mantova | |||||
| 3+446 | Modena (RFI) | ||||
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| linea SEFTA per Mirandola | † 1964 | ||||
| linee RFI per Bologna e SV per Ferrara † 1956 | |||||
| 1+195 | |||||
| 0+750 | Modena Policlinico | * 2004[4] | |||
| 0+271 | |||||
| 0+000 | Modena Piazza Manzoni | ||||
| linea SEFTA per Vignola | † 1972 | ||||
| 0+970 | Via Tabaroni | ||||
| 1+915 | Via Panni-Opificio | ||||
| 3+242 | Saliceta-San Giuliano | ||||
| Autostrada A1 - Strade europee E35-E45 | |||||
| 4+151 | Modena Fornaci | ||||
| 5+794 | Baggiovara Ospedale | * 2005[7] | |||
| 5+900 | San Martino | ||||
| 6+561 | Baggiovara (vecchia) | ||||
| 6+966 | Bertola Baggiovara | ||||
| 7+733 | Casinalbo | ||||
| 8+430 | Cartiera | ||||
| 9+745 | Formigine | ||||
| 11+973 | Fossa | ||||
| 13+073 | Fiorano | ||||
| ex strada statale 467 di Scandiano | |||||
| 14+612 | Sassuolo Quattroponti | ||||
| raccordo ATCM-ACT | |||||
| 15+857 | Sassuolo Terminal | ||||
| Sassuolo Radici | |||||
| linea FER per Reggio Emilia |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926
- ^ Stefano Luppi, Modena-Sassuolo l'unico treno italiano del tutto gratuito, in Gazzetta di Modena, 10 giugno 2014
- ^ Fantini, op. cit., p. 15
- ^ a b Fantini (2004), p. 16.
- ^ È ufficiale, “Gigetto” passa alla FER, su Reggio 2000.
- ^ E. Romagna: Corsini, ferrovia Modena-Sassuolo riapre 10 giugno, Formigine-Sassuolo a dicembre, su FerPress.it. URL consultato il 6 febbraio 2023.
- ^ Nuova fermata modenese, in I Treni, anno XXV, n. 276, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, dicembre 2005, p. 8, ISSN 0392-4602 .
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Storia dell'ATCM, su atcm.mo.it. URL consultato il 23 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2007).
- Cerioli, Della Bona, Fantini, Le ferrovie provinciali modenesi. Storia di uomini e di treni, Bologna, CEST, 1994.
- Giorgio Fantini, Da Modena... a Modena, in I Treni, n. 257, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, marzo 2004, pp. 10-17, ISSN 0392-4602 .
Ulteriori approfondimenti (non usati nella stesura della voce):
- Gabriele Savi. Sui binari SEFTA con gli storici azzurri in "RF - Rivista della Ferrovia", 2010, 11, p. 9.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla ferrovia Modena-Sassuolo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- FER - Fascicolo Linea 202 - Modena-Sassuolo Terminal (PDF), su fer.it.