Filippo I Colonna

Filippo I Colonna
Il principe Filippo Colonna in ritratto del XVI secolo
Principe di Paliano
Duca di Tagliacozzo
Stemma
Stemma
In carica8 maggio 1611 –
11 aprile 1639
PredecessoreMarcantonio IV
SuccessoreMarcantonio V
TrattamentoDon
OnorificenzeGran Connestabile del Regno di Napoli
Altri titoliPrincipe Assistente al Soglio Pontificio
Marchese di Ceccano
Conte di Cave
Signore di Genazzano, Marino, Anticoli, Castro, Collepardo, Morolo, Piglio, Pofi, Ripi, Rocca di Cave, Rocca di Papa, Supino, Vallecorsa, Vico
altri
NascitaRoma, 1578
Morte11 aprile 1639
SepolturaChiesa di Sant'Andrea di Paliano
DinastiaColonna
PadreFabrizio Colonna
MadreAnna Borromeo
ConsorteLucrezia Tomacelli-Cybo
FigliFederico
Girolamo
Marcantonio
Egidio
Giovanni Battista
Prospero
Pietro
Anna
Ippolita
Clara Maria
Maria Teresa
ReligioneCattolicesimo

Filippo I Colonna (Roma, 157811 aprile 1639) fu un membro della famiglia principesca romana dei Colonna nel ramo di Paliano.

Nacque nel 1578 da Fabrizio Colonna e Anna Borromeo e fu fratello di Marcantonio Colonna III.

Sposò nel 1597 Lucrezia Tomacelli-Cybo (Napoli 1576 - Genazzano 11 agosto 1622), figlia di don Giacomo Signore di Galatro e di Ippolita Ruffo dei conti di Sinopoli e duchi di Bagnaia.

Ebbe dieci figli, sette maschi e tre femmine[1].

Ingresso ai giardini di Palazzo Colonna in via XXIV maggio a Roma, sormontato dall'iscrizione che ricorda gli interventi del duca Filippo (1618)

Alla morte del nipote quindicenne Marcantonio, gli succedette nei suoi titoli: VI Duca e Principe di Paliano, IV Duca di Tagliacozzo, III Duca di Marino, Gran Connestabile del Regno di Napoli, Conte di Ceccano, Marchese di Cave, Signore di Genazzano, Anticoli, Castro, Collepardo, Morolo, Piglio, Vico, Rocca di Cave, Rocca di Papa, e altre località.

Il principe Filippo morì l'11 aprile 1639.

Filippo Colonna e Lucrezia Tomacelli-Cybo ebbero undici figli[2]:

  • Ippolita, monaca agostiniana nel monastero di San Giuseppe de’ Ruffi a Napoli nel 1614, poi carmelitana scalza nel monastero di San Egidio a Roma dall'ottobre 1628, come suor Maria Teresa del Gesù (1598/1599 - 1676);
  • Federico (1600 - all'assedio di Tarragona 25 settembre 1641)[3], sposò il 13 ottobre 1624 Margherita Branciforte d'Austria (19 marzo 1605[4] - 24 gennaio 1659), figlia di Don Francesco Branciforte Barresi e di Donna Juana d'Austria, figlia di Don Giovanni d'Austria[5]. Fu pretendente al titolo di Principe di Paliano, che il padre in eredità concesse al secondogenito maschio. Ebbe un figlio:
    • Antonio (1625 - 16 dicembre 1628), morto di epilessia in tenera età[6].
  • Anna (1601 - 31 ottobre 1658), moglie di Don Taddeo Barberini Principe di Palestrina, poi co-fondatrice del monastero di Regina Coeli;
  • Girolamo (1604-1666), cardinale, cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro;
  • Carlo (1606-1686), monaco benedettino, arcivescovo di Amasia (1643), patriarca di Gerusalemme (1638);
  • Marcantonio V (1608/1609-1659), duca di Paliano, cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro;
  • Vittoria (11 aprile 1610 - 22 agosto 1675), co-fondatrice del monastero di Regina Coeli, del quale divenne badessa, come suor Chiara Maria della Passione;
  • Giovanni Battista (c. 1611 - 8 aprile 1637), patriarca di Gerusalemme dal 1636;
  • Prospero (28 dicembre 1613 - 5 aprile 1656), gran priore dell'Ordine di Malta;
  • Pietro (battezzato il 12 dicembre 1616 - testò il 2 novembre 1643), abate di San Clemente in Pescara;
  • Francesco, morto infante.[7].
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Marcantonio Colonna, I principe di Paliano Ascanio I Colonna, II duca di Paliano  
 
Giovanna d'Aragona  
Fabrizio Colonna di Paliano  
Felice Orsini Girolamo Orsini, signore di Bracciano  
 
Francesca Sforza  
Marcantonio III Colonna, II principe di Paliano  
Gilberto II Borromeo, VII conte di Arona Federico I Borromeo, VI conte di Arona  
 
Veronica Visconti  
Anna Borromeo  
Taddea dal Verme Federico dal Verme  
 
Anna Schiner  
Filippo I Colonna, IV principe di Paliano  
 
 
 
Fabio Damasceni  
 
 
 
Felice Orsina Peretti-Damasceni  
Giambattista Mignucci  
 
 
Maria Felice Mignucci Peretti  
Camilla Peretti Pietro Peretti  
 
Marianna di Camerino  
 
  1. ^ Genealogia
  2. ^ Agostino Bureca, Il Castello Colonna a Genazzano. Ricerche e restauri, Fratelli Palombi, 2000, p.63.
  3. ^ Federico Colonna
  4. ^ Archivio per l'antropologia e l'etnologia. Volume 133, 2003, p.25.
  5. ^ Silvia D'Agata - Il principe inquieto. Federico Colonna (1601-1628). la parabola di un fedelissimo del re
  6. ^ Archivio per l'antropologia e l'etnologia. Volume 133, 2003, p.26.
  7. ^ Per quanto riguarda l'intera genealogia si veda in Pio Pecchiai, Un famoso duello al Corso, in Strenna dei Romanisti 1952, p. 105:

    «Il ramo principale dei Colonnesi dimorante da parecchi secoli nella residenza del palazzo ai SS. Apostoli, al tempo cui ci riferiamo aveva per capo Filippo di Fabrizio (1578-1639), gran contestabile del regno di Napoli. Dalla consorte Lucrezia Tomacelli, defunta sin dal 1622, di antica famiglia papale, aveva avuto dieci figli. Primogenito era Federico, già accasato con la ricca ereditiera siciliana Margherita Branciforte che gli portò in dote vasti feudi e il titolo di principe di Butero, da lui assunto. Venivano poi: Girolamo, elevato alla sacra porpora da Urbano VIII nel 1627; Carlo, duca di Marsi (titolo trasmessogli dal secondogenito nell'entrare in prelatura), scapolo e libertino; Marcantonio, marito d'altra ricca ereditiera siciliana, Isabella Gioeni Cardona; Prospero, cavaliere di Malta; Giovan Battista, patriarca di Gerusalemme (dignità ereditata in seguito dal fratello Carlo), e Pietro, morto giovanetto. Delle tre femmine, solamente Anna si era sposata, nel 1627, con Taddeo Barberini, nepote di Urbano VIII. Vittoria, entrata al Carmelo, fondò poi, insieme con la sorella rimasta vedova, il monastero di Regina Coeli, del quale divenne badessa; ed Ippolita andò a monacarsi a Napoli nell'aristocratico monastero di S. Giuseppe dei Ruffi.»

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Collegamenti esterni

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Predecessore Principe di Paliano Successore
Marcantonio IV Colonna 1611 - 1639 Girolamo Colonna
Controllo di autoritàVIAF (EN88256937 · ISNI (EN0000 0000 6069 6944 · CERL cnp01174430 · LCCN (ENn2018016013 · GND (DE138206066
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