Foldamero
Un foldamero, o tiligomero come fu proposto da Moore (derivante dal greco tyligos, con il significato di piegare)[1], è una catena di molecole o oligomeri che adottano una struttura secondaria stabilizzata da interazioni non-covalenti[2][3]. Sono molecole artificiali che imitano la proprietà di proteine, acidi nucleici e polisaccaridi di ripiegarsi in conformazioni ben definite, come eliche e foglietti β. I foldameri mostrano interessanti proprietà supramolecolari come auto-assemblaggio molecolare, riconoscimento molecolare, e chimica ospite/ospitante. Sono studiati come modelli di molecole biologiche ed hanno mostrato attività antimicrobica in particolari condizioni. Si pensa abbiano grandi potenziali applicazioni nello sviluppo di nuovi materiali funzionali.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ foldamers[collegamento interrotto]
- ^ (EN) Gellman, S.H., Foldamers: a manifesto (PDF), in Acc. Chem. Res, vol. 31, n. 4, 1998, pp. 173–180, DOI:10.1021/ar960298r.
- ^ (EN) Hill DJ, Mio MJ, Prince RB, Hughes TS e Moore JS, A field guide to foldamers, in Chem. Rev., vol. 101, n. 12, 2001, pp. 3893–4012, DOI:10.1021/cr990120t, PMID 11740924.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ivan Huc e Stefan Hecht, Foldamers: Structure, Properties, and Applications, Weinheim, Wiley-VCH, 2007, ISBN 3-527-31563-2.
- Goodman CM, Choi S, Shandler S e DeGrado WF, Foldamers as versatile frameworks for the design and evolution of function, in Nat. Chem. Biol., vol. 3, n. 5, 2007, pp. 252–62, DOI:10.1038/nchembio876, PMID 17438550.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Developed m-Phenylene ethynylene oligomers, su sulfur.scs.uiuc.edu, Moore Research Group. URL consultato il 15 ottobre 2005.
- (EN) Developed a number of β-peptides and has explored their antimicrobial activity, su chem.wisc.edu, Gellman Research Group. URL consultato il 15 ottobre 2005.
- (EN) Developed aedamers that fold in aqueous solutions, su research.cm.utexas.edu, Iverson Research Group. URL consultato il 15 ottobre 2005.