Francesco Cancellotti

Francesco Cancellotti
Cancellotti nel 1984
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza183 cm
Peso75 kg
Tennis
Termine carriera2001
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 114-118 (49.14%)
Titoli vinti 2
Miglior ranking 21º (15 aprile 1985)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open -
Francia (bandiera) Roland Garros 4T (1984, 1985)
Regno Unito (bandiera) Wimbledon 1T (1988, 1989)
Stati Uniti (bandiera) US Open -
Doppio1
Vittorie/sconfitte 26-41 (38.81%)
Titoli vinti 0
Miglior ranking 160º (10 ottobre 1988)
Palmarès
 Giochi del Mediterraneo
OroCasablanca 1983Singolare
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Francesco Cancellotti (Perugia, 27 febbraio 1963) è un ex tennista italiano.

Specialista della terra rossa, superficie su cui conquistò due titoli ATP su sette finali disputate, iI 15 aprile 1985 raggiunse la posizione n° 21 della classifica ATP.

N° 1 d'Italia per 92 settimane, nelle prove del Grande Slam raggiunse gli ottavi di finale al Roland Garros nel 1984 e 1985.

Cresciuto tecnicamente sulla terra rossa del Tennis Club Perugia sotto la guida del maestro Dante Marcarelli e lo sguardo attento del padre Delfo, scomparso prematuramente dopo averne seguito i primi passi nel tennis, viene notato e poi convocato da Mario Belardinelli presso il centro federale di Formia nel 1977.[1]

Nel 1977 raggiunse la finale dei campionati under 14, dove fu sconfitto da Omar Urbinati.[2]

Nel 1983, vinse il suo primo titolo Challenger, a Galatina, sconfiggendo in finale lo spagnolo Miguel Mir in due set. Nello stesso anno raggiunse la sua prima finale nel circuito maggiore, al torneo di Firenze, eliminando nell'ordine John Alexander, numero 29 del mondo, Bernard Fritz, Ricardo Cano ed Eddie Dibbs, prima di arrendersi in due set a Jimmy Arias. Pochi mesi più tardi conquistò i Campionati italiani assoluti a Napoli sconfiggendo in finale Paolo Canè (6-1, 7-5, 6-4).

Dopo la semifinale raggiunta al Challenger di Tunisi, dove venne sconfitto da Henrik Sundström, si presentò al torneo di Firenze accreditato della testa di serie n° 7. All'esordio sconfisse Victor Pecci in due set, 7-6, 6-4. Negli ottavi di finale dispose agevolmente di Jakob Hlasek, 6-1 6-2, e nei quarti ebbe la meglio sul qualificato spagnolo David De Miguel, 7-6, 6-1. In semifinale sconfisse Gianni Ocleppo, 6-0, 7-5 e nell'atto conclusivo, il 13 maggio, trionfò in due set contro Jimmy Brown, diventando il sesto giocatore italiano a conquistare un titolo ATP, il terzo a realizzare l'impresa senza perdere un set. Agli Internazionali d'Italia raggiunse i quarti di finale dopo aver superato al secondo turno Mats Wilander, n° 4 della classifica mondiale e primo top 10 da lui sconfitto in carriera, al quale concesse soltanto tre giochi (6-3, 6-0). Nel corso di questi due tornei, mise a segno la serie più lunga di set (16) vinti consecutivamente sulla terra rossa da un tennista italiano nell'era Open, superata soltanto 40 anni più tardi da Matteo Berrettini, [3] che si concluse con la sconfitta contro il finalista del torneo Aaron Krickstein, che gli concesse soltanto quattro giochi.

Il 21 maggio, grazie alla posizione numero 47 nel ranking ATP, Cancellotti diventò il nuovo numero uno italiano.[4]

Al Roland Garros ottenne il suo migliore risultato in una prova del Grande Slam raggiungendo gli ottavi di finale, primo italiano nell’era Open a spingersi così avanti alla sua prima presenza nel tabellone principale di un Major, impresa eguagliata 37 anni dopo da Lorenzo Musetti. Dopo aver superato, nell'ordine, il giocatore di casa François Errard in tre set e i qualificati Slobodan Živojinović, in quattro e Karel Nováček in tre, fu sconfitto da Henrik Sundström in tre partite.

Il 16 settembre, a Palermo, conquistò i Campionati Internazionali di Sicilia, sconfiggendo in finale Miloslav Mečíř, al quale concesse soltanto tre game (6-0, 6-3), dopo un percorso che lo aveva visto eliminare, nell'ordine, Derek Tarr, Raúl Viver e Jordi Arrese, in due set, e in semifinale Tomáš Šmíd, l'unico in grado di strappargli un set.

La settimana successiva giunse in finale al torneo di Bordeaux, dove fu sconfitto da José Higueras per 7–6, 6–1, dopo nove incontri vinti consecutivamente e i successi su Thierry Tulasne, Joakim Nyström e Victor Pecci. A fine stagione si confermò Campione italiano assoluto, a Perugia, superando in finale Michele Fioroni in quattro set (6-3, 2-6, 6-4, 6-0).

Al Roland Garros del 1985 bissò il risultato dell'anno precedente, unico giocatore italiano dell’era Open ad aver raggiunto almeno gli ottavi di finale nei primi due tornei del Grande Slam disputati. Ai successi ottenuti contro Hans Schwaier, in cinque set, il qualificato Roberto Saad, in tre e Cássio Motta, in quattro, fece seguito la sconfitta in quattro partite contro Jimmy Connors, n° 3 del mondo. Nell'edizione 1985 del torneo di Barcellona sconfisse in tre set l'ex n° 2 del mondo Guillermo Vilas, per poi arrendersi negli ottavi ad Henri Leconte. Il 15 aprile 1985 raggiunse il best ranking ATP alla posizione numero 21.

Il 12 aprile 1987, al torneo di Bari, raggiunse la sua quinta finale in carriera, nella quale fu sconfitto in rimonta da Claudio Pistolesi col punteggio di 6-7, 7-5, 6-3.

Il 6 luglio dello stesso anno, al primo turno del torneo di Boston, concesse soltanto quattro giochi ad Andre Agassi (6-2, 6-2), per poi arrendersi con lo stesso punteggio negli ottavi di finale a Martín Jaite.

Il 16 agosto 1987, a Saint-Vincent, raggiunse la sua sesta finale nel circuito maggiore. A impedirgli di sollevare il terzo trofeo in carriera fu Pedro Rebolledo, che ebbe la meglio in tre set con lo score di 7-6, 4-6, 6-3.

Il 17 luglio 1988, al torneo di Båstad, approdò senza perdere un set in finale, la sua settima e ultima in carriera, dove dovette inchinarsi in tre partite a Marcelo Filippini.

Il 3 maggio 1989, nel primo turno del torneo di Forest Hills, sconfisse in due set Mats Wilander, n° 2 del mondo, il giocatore dalla migliore classifica da lui battuto in carriera.[5] Negli ottavi di finale fu eliminato da Marcelo Filippini in tre partite.

Cancellotti vanta undici presenze e cinque vittorie in Coppa Davis.[6][7]

Ha ricoperto la carica di vicepresidente e direttore generale della società calcistica ASD Pontevalleceppi.

Legenda
Grande Slam (0)
Grand Prix (2)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 13 maggio 1984 Italia (bandiera) ATP Firenze, Firenze Terra rossa Stati Uniti (bandiera) Jimmy Brown 6-3, 6-3
2. 16 settembre 1984 Italia (bandiera) Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo Terra rossa Cecoslovacchia (bandiera) Miloslav Mečíř 6–0, 6–3

Finali perse (5)

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Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 15 maggio 1983 Italia (bandiera) ATP Firenze, Firenze Terra rossa Stati Uniti (bandiera) Jimmy Arias 1-6, 4-6
2. 23 settembre 1984 Francia (bandiera) Bordeaux Open, Bordeaux Terra rossa Spagna (bandiera) José Higueras 6-7, 1-6
3. 12 aprile 1987 Italia (bandiera) Hypo Group Tennis International, Bari Terra rossa Italia (bandiera) Claudio Pistolesi 7-6, 5-7, 3-6
4. 16 agosto 1987 Italia (bandiera) ATP Saint-Vincent, Saint-Vincent Terra rossa Cile (bandiera) Pedro Rebolledo 6-7, 6-4, 3-6
5. 10 luglio 1988 Svezia (bandiera) Swedish Open, Båstad Terra rossa Uruguay (bandiera) Marcelo Filippini 6-2, 4-6, 4-6

Finali perse (1)

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Numero Data Torneo Compagno Superficie Avversari in finale Punteggio
1. 15 settembre 1988 Italia (bandiera) Hypo Group Tennis International, Bari Italia (bandiera) Simone Colombo Terra rossa Austria (bandiera) Thomas Muster
Italia (bandiera) Claudio Panatta
3-6, 1-6
  1. ^ Nicola Pucci, su SportHistoria. URL consultato il 7 maggio 2021.
  2. ^ Francesco Cancellotti: un dritto di ferro | Tennis Club Perugia, su tennisclubperugia.it. URL consultato il 7 maggio 2021.
  3. ^ Cancellotti e la doppietta agli Assoluti: “Dopo la vittoria a Perugia tirai un sospiro di sollievo”, su tennisitaliano.it. URL consultato il 6 maggio 2021.
  4. ^ Rankings | Singles | ATP Tour | Tennis, su ATP Tour. URL consultato il 30 maggio 2021.
  5. ^ CANCELLOTTI ELIMINA WILANDER - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 maggio 2019.
  6. ^ Profilo sul sito della Coppa Davis
  7. ^ ATP Rankings History atpworldtour.com

Collegamenti esterni

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