Francesco Licata

Ritratto a matita eseguito da Antonino Gandolfo

Francesco Licata (Catania, 1844Catania, agosto 1882) è stato uno scultore italiano.

Fu indirizzato allo studio della scultura dal giovane pittore Pasquale Liotta che vi intravide, nei disegni, le qualità dello scultore. Così Licata abbandonò la professione di stagnino, recandosi prima a Milano per un anno e seguendo gli insegnamenti di Vincenzo Vela, e poi a Napoli. Fu amico di Antonino Gandolfo, con cui teneva corrispondenza, e a cui fu vicino in occasione del suicidio della prima moglie nel 1874. Nel 1875 tornò definitivamente a Catania. A quell'epoca si stavano realizzando i busti per il Viale degli Uomini Illustri al Laberinto, detto anche Rinazzo (oggi Giardino Bellini), e Licata fu incaricato di eseguire i busti di Caronda, Domenico Tempio, Antonio De Branca e del principe Ignazio Biscari. Realizzò anche il monumento a Giuseppe Mazzini (1875). Morì improvvisamente a 38 anni nell'agosto del 1882, mentre, incaricato dal Municipio, ricollocava la testa e la mano destra alla Cerere di Giuseppe Orlando nella fontana collocata in Piazza Cavour (il "Borgo"); il restauro fu completato dal figlio Epifanio.

  • Salvatore Nicolosi, Francesco Licata, in Vittorio Consoli (a cura di), Enciclopedia di Catania, vol. 2, Catania, Tringale Editore, 1987, SBN IT\ICCU\PAL\0179728.

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