Frattura (medicina)

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Frattura
Vista sia interna che esterna di un avambraccio con una frattura scomposta sia prima che dopo l'intervento chirurgico
Specialitàosteologia
Eziologiafrattura da stress e trauma fisico
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM829
ICD-10T14.2
MeSHD050723
MedlinePlus000001

La frattura in medicina è l'interruzione dell'integrità parziale o totale di un osso. Se la frattura riguarda solo l'osso è detta "isolata", mentre se coinvolge anche i legamenti è detta "associata".

Classificazione

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Le fratture sono classificate secondo diversi criteri.

In base all'eziologia si distinguono:

- fratture traumatiche: avvengono in un osso con normale resistenza meccanica;

- fratture patologiche: avvengono in un osso con ridotta resistenza meccanica, per condizioni patologiche generali o locali, e sono causate da un trauma incapace di interrompere un osso normale;

- fratture da durata (o da stress): tipica degli sportivi, viene causata da microtraumi reiterati in un osso con normale resistenza meccanica (si verificano lentamente).

- fratture da avulsione: sono delle fratture traumatiche ma causate da una brusca e violenta contrazione muscolare (esempio la frattura di Segond)

In base all'energia traumatica distinguiamo:

- fratture ad alta energia (si creano tante linee di frattura);

- fratture a media energia (causata ad esempio dallo stiramento di un tendine);

- fratture a bassa energia (tipica degli anziani, per incidenti, patologica, maltrattamenti su bambini).

- fratture a legno verde (tipiche dei bambini, in osso giovane, morbido ed elastico)

In base alla sede vi sono:

- fratture epifisiarie: coinvolgono l'articolazione dove l'osso epifisario è avvolto da cartilagine la quale permette un perfetto movimento tra le ossa. In questo tipo di fratture la cartilagine si rompe ed è necessaria l'operazione chirurgica per la ricostruzione articolare. È una frattura di facile guarigione in quanto le epifisi sono altamente vascolarizzate.

- fratture metafisiarie: la metafisi è la parte ossea che fa da sostegno alle epifisi; è costituita da osso spugnoso molto vascolarizzato ma molle ed è sede dell'attività osteoclastica. Per questo motivo le fratture metafisarie sono più frequenti in soggetti anziani.

- frattura da stress: Si verifica a causa di uno stress ripetuto o eccessivo sull'osso, spesso associato a attività sportive intense o movimenti ripetitivi.[1]

- fratture diafisiarie: se il soggetto è giovane è più facile sia netta e diretta, se il soggetto è anziano è più frequente essa sia indiretta e a spirale.

In base all'orientamento della rima di frattura, la frattura può essere: trasversale, obliqua, a spirale, comminuta, longitudinale.

In base allo spostamento dei monconi una frattura può essere: laterale, angolare, longitudinale, rotatoria.

Infine in base all'integrità della cute si hanno:

- fratture chiuse: dove la pelle è intatta e non si riscontrano monconi ossei sporgenti (l'osso non comunica con l'esterno);

- fratture esposte: dove l'osso comunica con l'esterno. Esse comportano un rischio di infezione elevato e richiedono un trattamento antibiotico oltre a quello medico-chirurgico.

Un'ulteriore classificazione riguarda il posizionamento dei due monconi nella frattura semplice rispetto all'asse: una frattura composta presenta i due monconi allineati, a differenza di quanto avviene nel caso di una frattura scomposta. Nel primo caso, la difficoltà del trattamento da parte del medico ortopedico è senz'altro minore, mentre nel secondo è necessaria una manipolazione per la riduzione della frattura, in alcuni casi per mezzo di un intervento chirurgico.

Un'ulteriore distinzione è quella tra fratture fisiologiche e patologiche. Le prime avvengono in seguito ad un trauma e rappresentano il tipo più comune di frattura ossea. Le seconde invece avvengono a causa di una patologia in corso, quale può essere, ad esempio, un tumore che crescendo eroda pian piano l'osso fino a che si fratturi.

La diagnosi di una frattura può essere effettuata attraverso una serie di metodi, tra cui la valutazione dei sintomi, l'esame fisico, le radiografie e la tomografia computerizzata (TC). I sintomi comuni di una frattura articolare includono dolore, gonfiore, rigidità e incapacità di muovere l'articolazione interessata. Durante l'esame fisico, il medico può cercare segni di gonfiore, deformità o instabilità nell'articolazione interessata. Le radiografie possono essere utilizzate per visualizzare la frattura e determinarne la posizione e la gravità. La tomografia computerizzata (TC) può essere utilizzata per visualizzare la frattura in dettaglio e per determinare se ci sono danni ai tessuti molli circostanti.[2]

Dopo che l'ortopedico, valendosi del supporto della radiologia, ha eseguito manovre di riduzione della frattura se necessarie, provvede ad immobilizzare la parte per mezzo di un'ingessatura o dell'applicazione di un tutore. Ciò rende possibile la formazione del callo osseo mantenendo l'allineamento dei monconi e ripristinando così in maniera naturale la funzionalità originaria dell'osso stesso. Nei casi più gravi, l'ortopedico ricorre a interventi chirurgici per asportare i frammenti ossei ed allineare le ossa, con l'applicazione di particolari strumenti alla fine dell'intervento.

  1. ^ admin, Microfratture da stress: Cos'è, diagnosi e trattamento con magnetoterapia, su Noleggio Magnetoterapia, 29 dicembre 2023. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  2. ^ admin, Frattura della tibia cos'è? sintomi, diagnosi e trattamento., su Noleggio Magnetoterapia, 9 gennaio 2023. URL consultato il 20 gennaio 2023.

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