GJ 9827

Gliese 9827
GJ 9827
ClassificazioneNana arancione
Classe spettraleK6V
Distanza dal Sole97 anni luce[1]
CostellazionePesci
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta23h 27m 04,84s
Declinazione-01° 17′ 10,59″
Dati fisici
Raggio medio0,58[2] R
Massa
0,59[2] M
Temperatura
superficiale
  • 4294±52 K[2] (media)
Metallicità51% rispetto al Sole[3]
Dati osservativi
Magnitudine app.10,1
Parallasse33,6855 mas
Moto proprioAR: 376,02 mas/anno
Dec: 216,07 mas/anno
Velocità radiale32,1 km/s
Nomenclature alternative
BD BD-02 5958, HIP 115752

GJ 9827 è una stella di sequenza principale di classe K nella costellazione dei Pesci, avente una massa e un raggio circa il 60% di quelli del Sole.[4] Ha una magnitudine apparente di 10,25[5] e dista, in base alla parallasse, 97 anni luce (30 pc).[6]

Ha tre pianeti in transito, scoperti durante la missione K2 dell'osservatorio spaziale Kepler. Ad ottobre 2017 è la stella più vicina ad avere esopianeti in transito scoperti dalle missioni Kepler o K2. I pianeti (b, c, d) hanno raggi di 1,53, 1,2 e 1,96 volte quelli della Terra, e periodi di 1,209, 3,648 e 6,201 giorni (rapporti 1: 3: 5).[5] Data la sua distanza ravvicinata, il sistema è considerato un eccellente obiettivo per studiare l'atmosfera degli esopianeti.

Alla fine del 2017, le masse dei tre pianeti furono determinate usando lo spettrografo Planet Finder[6] installato sul telescopio Magellano II. Il pianeta b è risultato essere molto ricco di ferro, il pianeta c sembra essere principalmente roccioso, e il pianeta d è un tipico pianeta ricco di volatili. GJ 9827 b è considerato uno dei pianeti più densi mai trovati, con la sua massa contenente circa il 50% di ferro.[5]

Misurazioni della velocità radiale effettuate alla fine di febbraio 2018 avevano rivelato che tutti e tre i pianeti hanno una densità inferiore a quella terrestre e hanno una certa quantità di composti volatili nelle loro composizioni, tuttavia uno studio del 2021 ha ridimensionato i loro raggi e allo stesso tempo rivisto leggermente al rialzo le loro masse, da cui derivano densità per i due pianeti più interni leggermente maggiori di quella terrestre.[2]

GJ 9827b e c sono principalmente rocciosi e rientrano nella categoria delle super Terre, mentre GJ 9827d è più simile a un mininettuno senza superficie solida. Con una massa di circa 1,5 M (poi rivista nel 2020 a 1,9 M), GJ 9827c è uno dei pianeti meno massivi rilevati tramite velocità radiale.[3]

Nel 2023, tramite osservazioni del telescopio spaziale Hubble, è stata rilevata la presenza di vapore acqueo nell'atmosfera del pianeta più esterno, Gliese 9827 d. Gli autori dello studio hanno suggerito che esso potrebbe essere un pianeta oceanico.[7]

Prospetto del sistema[2][3]

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PianetaMassaRaggioDensitàPeriodo orb.Sem. maggioreIncl. orbitaScoperta
b4,87 M1,529 R7,47 g/cm³1,209 giorni0,01866 UA88°2017
c1,92 M1,201 R6,1 g/cm³3,648 giorni0,03896 UA89,27°2017
d3,42 M1,955 R2,51 g/cm³6,201 giorni0,0627 UA87,72°2017
  1. ^ Gaia DR2 (Gaia Collaboration, 2018) in base alla parallasse
  2. ^ a b c d e Molly R. Kosiarek et al., Physical Parameters of the Multiplanet Systems HD 106315 and GJ 9827, in Astronomical Journal, vol. 161, n. 1, dicembre 2020, DOI:10.3847/1538-3881/abca39, arXiv:2009.03398.
  3. ^ a b c (EN) J. Prieto-Arranz, E. Palle, D. Gandolfi et al., Mass determination of the 1:3:5 near-resonant planets transiting GJ 9827 (K2-135) (PDF), in arxiv.org, 26 febbraio 2018.
  4. ^ Planet GJ 9827 b, su exoplanet.eu, Enciclopedia dei pianeti extrasolari.
  5. ^ a b c (EN) Joseph E. Rodriguez et al., A System of Three Super Earths Transiting the Late K-Dwarf GJ 9827 at 30 pc (abstract), in The Astronomical Journal, vol. 155, n. 2, 19 gennaio 2018, DOI:10.3847/1538-3881/aaa292.
  6. ^ a b (EN) F. van Leeuwen, Validation of the new Hipparcos reduction (abstract), in A&A, vol. 474, n. 2, 13 agosto 2007, pp. 663-664, DOI:10.1051/0004-6361:20078357.
  7. ^ Pierre-Alexis Roy et al., Water Absorption in the Transmission Spectrum of the Water World Candidate GJ 9827 d, in The Astrophysical Journal Letters, vol. 954, n. 2, 2023, DOI:10.3847/2041-8213/acebf0.

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