Galleria Tret'jakov

Galleria Tretj'akov
Ubicazione
StatoRussia (bandiera) Russia
LocalitàMosca
IndirizzoLavrušinskij pereulok, 10
Coordinate55°44′29″N 37°37′15.11″E
Caratteristiche
TipoGalleria di belle arti
Intitolato aPavel Michajlovič Tret'jakov
Istituzione1856
FondatoriPavel Michajlovič Tret'jakov
ProprietàGoverno di Mosca
DirettoreZelfira Tregulova
Visitatori1 580 819 (2021)
Sito web

La Galleria Tret'jakov (in russo Государственная Третьяковская Галерея?, Gosudarstvennaja Tret'jakovskaja Galereja, traslitterato come Tretyakov nello stile anglosassone) è un museo a Mosca, che ospita una delle più grandi collezioni di belle arti russe al mondo.[1]

Storia e descrizione

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La storia della pinacoteca ha inizio nel 1856 quando il mercante moscovita Pavel Michajlovič Tret'jakov (1832-1898) iniziò ad acquistare opere d'arte da artisti russi dell'epoca,[2] nell'intento di creare una collezione che un giorno sarebbe potuta diventare un museo nazionale.[3] Nel 1892 Tret'jakov donò la sua ormai celebre collezione alla Nazione.[4]

La Galleria fu costruita fra il 1902 e il 1904 a sud del Cremlino. Durante il XX secolo si è estesa inglobando diversi edifici circostanti, tra cui la chiesa risalente al XVII secolo di San Nicola di Tolmači.[5] La facciata dell'edificio fu disegnata dal pittore Viktor Michajlovič Vasnecov in uno stile fiabesco tipicamente russo.[5] Di fronte è collocata la statua di Pavel Tret'jakov, opera di Aleksandr Pavlovič Kibal'nikov.

Nel 1977 entrò a far parte del patrimonio del museo la gran parte della collezione di George Costakis[6].

Galleria d'arte moderna

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Nel 1985 la Galleria Tret'jakov inaugurò una sezione di arte contemporanea, ospitata in un grande edificio di stile razionalista lungo l'anello dei giardini, a sud del Ponte Krymskij (Крымский мост). L'interrato di questo edificio ospita una collezione di sculture del "Realismo Socialista", inclusa la celebre statua di Evgenij Vučetič raffigurante Feliks Dzeržinskij (che fu rimossa dalla piazza della Lubjanka nel 1991 a seguito della caduta del comunismo). Non distante si trova la statua di Pietro il Grande, opera dello scultore Zurab Konstantinovič Cereteli, che con i suoi 86 metri di altezza è una delle statue più alte del mondo.

La galleria ospita circa 190.000 opere.[7] Attualmente la collezione comprende: pittura russa, grafica, scultura, oggetti di arte applicata; le opere vanno dall'XI al XXI secolo.

Tra gli autori, di varie epoche, che sono presenti nella collezione: Aleksej Gavrilovič Venecianov, Ivan Konstantinovič Ajvazovskij, Michail Aleksandrovič Vrubel', Valentin Aleksandrovič Serov, Il'ja Efimovič Repin, Kazimir Severinovič Malevič, Daniil Čërnyj, Vasilij Ivanovič Surikov, Aleksandr Andreevič Ivanov, Viktor Michajlovič Vasnecov, Andrej Kolkutin, Vasilij Vasil'evič Kandinskij, Vasilij Grigor'evič Perov, Orest Adamovič Kiprenskij, Karl Pavlovič Brjullov, Pavel Fëdorovič Nikonov.

  1. ^ (EN) The State Tretyakov Gallery, su artsandculture.google.com.
  2. ^ (RU) Из истории создания Третьяковской галереи, su diletant.media. URL consultato il 17 maggio 2020 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2018).
  3. ^ (RU) Павел и Сергей Третьяковы: жизнь, коллекция, музей. — Москва: Махаон, 2008. — С. 497
  4. ^ Galleria Tretyakov, su rusoperator.com.
  5. ^ a b (RU) Третьяковская галерея. — Москва: Директ-Медиа, 2011. — С. 98
  6. ^ (EN) George Costakis: The Keeper of Modernities, su tretyakovgallerymagazine.com..
  7. ^ (RU) Коллекция, su tretyakovgallery.ru.
La Nuova Galleria Tret'jakov in Krymskij Val
  • (EN) Lydia Iovleva, The Tretyakov Gallery, Moscow: Russian and Soviet painting, Leningrad, Aurora Art Publishers, 1986, SBN IT\ICCU\UM1\0127182.
  • Giuseppe Morello (a cura di), Il lavoro dell'uomo da Goya a Kandinskij, Milano, Fabbri Editori, 1991, SBN IT\ICCU\RAV\0179129. passim
  • (EN) John Milner, A dictionary of Russian and Soviet artists 1420-1970, Woodbridge, Antique Collectors' Club, 1993, SBN IT\ICCU\BVE\0043949.
  • V. Rodionov, Galleria Tret'jakov: guida, 4ª ed., Mosca, Galleria Statale Tret'jakov, 2009, SBN IT\ICCU\PUV\1398469. Traduzione di S. Coletto.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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