Gaston d'Andlau

Gaston d'Andlau
Gaston d'Andlau in un'incisione d'epoca
NascitaNancy, 1 febbraio 1824
MorteBuenos Aires, gennaio 1892
Dati militari
Paese servitoFrancia (bandiera) Regno di Francia
Secondo impero francese
Forza armataFrancia (bandiera) Esercito francese
Esercito del Secondo Impero francese
ArmaStato maggiore
Anni di servizio1842 - 1887
GradoGenerale di brigata
GuerreGuerra di Crimea
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Guerra franco-prussiana
BattaglieAssedio di Sebastopoli
Battaglia di Magenta
Battaglia di Solferino
Assedio di Metz
voci di militari presenti su Wikipedia

Gaston d'Andlau (Nancy, 1º febbraio 1824Buenos Aires, gennaio 1892) è stato un militare e politico francese.

La carriera militare

[modifica | modifica wikitesto]

Joseph-Hardouin-Gustave era figlio del maresciallo napoleonico conte Armand-Gaston-Félix d'Andlau, che era stato anche politico come rappresentante del cantone di Liancourt al consiglio generale dell'Oise.

Dal 1842 al 1844 frequentò la scuola militare di Saint-Cyr[1], passando poi alla scuola dello stato maggiore. Promosso tenente nel 1847 e capitano nel 1850, divenne tenente colonnello nel 1864 e venne infine promosso al grado di colonnello nel 1869, prendendo parte in questi anni alla guerra di Crimea ed alla campagna militare italiana.

Fu ufficiale d'ordinanza di Napoleone III[2].

Fu anche diplomatico per la francia a Vienna e poi in Germania dopo lo scoppio della guerra franco-prussiana nel 1870. Richiamato in servizio attivo, venne posto a capo dello stato maggiore dell'armata del Reno e prese parte a diverse battaglie, ma in particolare si distinse all'Assedio di Metz. Presenziò il seguito alla capitolazione dei francesi ad opera del generale Bazaine, venendo condotto prigioniero in Germania ed internato ad Amburgo. Dopo il suo rilascio, pubblicò sotto falso nome l'opera Metz, campagnes et négociations (1871) che ottenne un certo successo. L'autore, malgrado il nome celato, venne ben presto riconosciuto e d'Andlau venne convocato a testimoniare nel processo istruito contro il generale Bazaine.

Al senato della Terza Repubblica

[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni del senato francese del 30 gennaio 1876, venne eletto senatore per il dipartimento dell'Oise nel patito dei costituzionalisti, ponendosi nell'ala di centro-sinistra del governo, pronunciandosi a favore di riforme per rivedere la forma repubblicana dello stato, ma diverse volte preferì non uniformarsi alle decisioni della sua corrente partitica, votando in contrapposizione al resto del gruppo oppure astenendosi. Assistette alla crisi del 16 maggio 1877. Votò contro l'art. 7 continuando a destreggiarsi tra le posizioni della destra e della sinistra.

Il 14 gennaio 1879 venne promosso generale di brigata.

Lo scandalo delle decorazioni e l'esilio

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1887 il generale d'Andlau venne coinvolto nel cosiddetto scandalo della vendita delle decorazioni e nel mese di novembre venne processato e condannato infine a 5 anni di prigionia ed al pagamento dell'ammenda di 3000 franchi per aver promesso la concessione di onorificenze a diversi personaggi non necessariamente meritevoli dietro pagamento di una tangente in denaro.

Il 13 ottobre 1887 venne privato del suo seggio di senatore perché ritenuto indegno[3], e sospeso da tutti i suoi diritti come membro dell'Ordine della Legion d'onore con decreto del successivo 30 dicembre.[4].

Dopo le dimissioni, Gaston d'Andlau decise di emigrare in America, morendo nel gennaio del 1892 a Buenos Aires, in Argentina, dove aveva preso residenza.

Matrimonio e figli

[modifica | modifica wikitesto]

Joseph Hardouin Gustave sposò il 28 febbraio 1860, Berthe Le Pelletier de Saint-Rémy (nata nel 1840). La coppia ebbe due figli:

Onorificenze francesi

[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere

[modifica | modifica wikitesto]
Stemma Descrizione Blasonatura
Gaston d'Andlau
Conte d'Andlau
D'oro alla croce di rosso. Corona da conte.
  1. ^ 26e promotion (1842-1844) Promotion du Tremblement, su saint-cyr.org. URL consultato il 4 ottobre 2010.
  2. ^ Joseph d'Andlau sur roglo.eu
  3. ^ (FR) Joseph d'Andlau, su senat.fr. URL consultato il 4 ottobre 2010.
  4. ^ Dossier LH/33/16, su culture.gouv.fr. URL consultato il 4 ottobre 2010.
  • F. Choisel, Dictionnaire du Second Empire, Fayard, 1995

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN2628010 · ISNI (EN0000 0000 0654 3701 · GND (DE1116972859 · BNF (FRcb135169864 (data)