Gens Vitellia

La gens Vitellia era una famiglia romana di origini dibattute, ricordata dallo storico Svetonio. Talvolta nelle iscrizioni è scritta come Vitullius.

Svetonio riporta due diverse versioni delle origini della gens Vitellia: una afferma che sarebbero discendenti degli antichi sovrani del Lazio; l'altra descrive la famiglia come di umili origini (facendo derivare il nome dal cognomen Vitulus). Il biografo osserva che le versioni potrebbero essere frutto l'una dei sostenitori l'altra dei nemici del personaggio più illustre di tale famiglia, l'imperatore Aulo Vitellio Germanico. Tuttavia entrambe le versioni erano già in circolazione prima che Aulo Vitellio Germanico raggiungesse quella carica.

Perorando la tesi dell'antichità della famiglia, Svetonio racconta che un certo Quinto Elogio dedicò al senatore Quinto Vitellio un opuscolo nel quale erano raccontate le origini della sua famiglia[1]. Tale libriccino riferiva che le origini della casata risalissero a Fauno, dio dei pascoli, delle selve, delle foreste, della natura, dei campi, dell'agricoltura, della campagna e della pastorizia, (nipote di Saturno o di Marte, figlio di Pico e Canente o Pomona e, secondo l'Eneide, padre di Latino), e a una certa Vitellia.

Secondo questa tradizione, la famiglia arrivò a Roma dalla Sabina, e, a causa della nobiltà delle origini, i suoi membri furono inclusi tra i patrizi. Prova dell'esistenza di questi primi re sarebbe la via Vitellia, una strada che dal Gianicolo portava al mare e una colonia Vitellia nel territorio degli Equi[2][3].

Tito Livio afferma che due fratelli di questa famiglia, Tito e Tiberio, furono tra i principali sostenitori di Tarquinio il Superbo nel suo tentativo di riconquistare il trono. Questi erano figli di Vitellia, appartenente alla stessa gens, e Lucio Giunio Bruto, primo console di Roma, che fu costretto a far decapitare i due giovani per aver tradito la patria, andando contro al vincolo familiare che li legava.[4]

D'altra parte, Cassio Severo (oratore e scrittore di satire all'epoca di Augusto e Tiberio), e altri hanno ritenuto che la gens Vitellia fosse di umili origini: il fondatore della famiglia fu, a detta loro, un liberto che aveva avuto un figlio da una prostituta, e che l'unico figlio si unì all'ordine equestre solo grazie alle ingenti ricchezze accumulate.

Svetonio lascia la questione delle origini della gens senza risposta.

Lo stesso storico afferma che, in seguito, la famiglia si sarebbe stanziata a Nuceria Alfaterna[5]. Tale circostanza sarebbe stata archeologicamente confermata dal ritrovamento di un titulo dipinto pompeiano[6], relativo a un P. Vitellius "la cui carica è illeggibile, mentre risulta chiaro l'appellativo Constantia, riferito alla nostra colonia di Nuceria"[7]. Tale iscrizione si riferirebbe a Publio Vitellio il Vecchio (padre di Lucio Vitellio il Vecchio).

Personaggi illustri

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  1. ^ Svetonio, De vita Caesarum Liber IX, Vitellius
  2. ^ Livio, Ab Urbe condita, II, 39, 4, su thelatinlibrary.com.
  3. ^ Livio, Ab Urbe condita, V, 29, 3, su thelatinlibrary.com.
  4. ^ Ab urbe condita, 2.4
  5. ^ Gaio Svetonio Tranquillo, Vite dei Cesari.
  6. ^ CIL IV 3876.
  7. ^ Magalhaes M. M., Senatori, cavalieri e magistrati di Nuceria Constantia in epoca romana, in Nuceria, scritti storici in onore di Raffaele Pucci, Postiglione, 2006, pp. 57-60.
  8. ^ Tacito, Historie, I.

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