Georgios Averof (incrociatore)

Θ/Κ Γεώργιος Αβέρωφ
Georgios Averof
L'incrociatore Averof oggi
Descrizione generale
TipoIncrociatore corazzato
ClassePisa
Proprietà Vasilikón Naftikón
Ordine1909
CantiereFratelli Orlando, Livorno
Impostazione27 febbraio 1910
Varo12 marzo 1910
Entrata in servizio1º settembre 1911
Radiazione1º agosto 1952
Destino finalenave museo a Faliron
Caratteristiche generali
DislocamentoPieno carico: 9.956
Stazza lorda10.600 tsl
Lunghezza140,5 m
Larghezza21,1 m
Pescaggio7,4 m
Propulsione22 caldaie Belleville e 2 motori a vapore da 4 cilindri

Potenza motrice: 20.000 HP)

Velocità23 nodi (42,6 km/h)
Autonomia2672 mn a 12 nodi
Equipaggio684 (massimo 1200)
Equipaggiamento
Sistemi difensivicannoni antiaerei (dopo il riarmo)
Armamento
Armamentocannoni
  • 4 da 234/45 mm
  • 8 da 190/45 mm
  • 16 da 76/40 mm (poi ridotti a 8)
  • 4 da 47 mm (poi rimossi)

3 lanciasiluri da 450mm

Corazzaturada 80mm a 200mm
Sito internet della nave museo: www.bsaverof.com
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La Georgios Averof (o Averoff, in greco Θ/Κ Γεώργιος Αβέρωφ?) è stata una nave da guerra della marina militare reale greca che ha servito per mezzo secolo come ammiraglia della flotta. Benché comunemente chiamata corazzata, si tratta di un incrociatore corazzato, ed è l'unica nave tuttora esistente di questo tipo. L'Aurora e l'Olympia conservati rispettivamente a San Pietroburgo e Filadelfia sono incrociatori protetti cioè con un dislocamento che è meno della metà mentre la Mikasa è una corazzata pre-dreadnought conservata in secca a Yokosuka. Tutte queste navi sono delle ricostruzioni allo stato originario. La Mikasa usa molti componenti recuperati dalla demolizione della cilena Almirante Latorre (ex britannica Canada). L'Averof è l'unico pre-dreadnought quasi totalmente originale oltre che in grado di navigare.

L'incrociatore corazzato Averoff in costruzione presso il Cantiere navale Luigi Orlando, 1911.
Viste laterale e del ponte com riportato sull'annuario navale Brassey's del 1923

All'inizio del XX secolo la Grecia intendeva modernizzare la propria flotta con l'acquisto di alcune unità navali moderne all'estero, la più importante delle quali fu appunto l'incrociatore corazzato Giorgio Averof. Esso sarebbe stato la terza unità della classe Pisa, la cui seconda unità era l'incrociatore Amalfi, affondato nel corso della prima guerra mondiale da un sottomarino tedesco[1]. La nave fu costruita nel cantiere navale fratelli Orlando di Livorno. Lo stato italiano per motivi di bilancio stava per cancellare l'impostazione di tale unità, quando subentrò la Grecia che acquistò la nave, anticipando un terzo del pagamento, circa 300.000 sterline d'oro ottenute dall'aiuto del mecenate Giorgio Averoff a cui fu dedicata. La nave fu equipaggiata con una straordinaria combinazione di motori francesi, artiglieria inglese da 234/45 (di calibro leggermente inferiore a quella del Pisa e dell'Amalfi che era di 254/45) e strumentazione tedesca. Erano unità navali ben concepite e particolarmente riuscite, maneggevoli e relativamente veloci: raggiungevano infatti i 23 nodi anche se da lì a poco sarebbero state superate come potenza di fuoco dalle unità monocalibro, e come protezione dall'aumento della minaccia subacquea. L'efficienza e la riuscita del progetto è dimostrata paradossalmente proprio dal siluramento e l'affondamento dell'Amalfi, i morti e i dispersi ammontarono a 67 persone e fortunatamente gran parte dell'equipaggio riuscì a mettersi in salvo[2].

L'Averof durante la prima guerra mondiale fotografato da una nave inglese

La nave fu varata il 12 marzo del 1910. Il suo primo comandante fu il capitano Ioannis Damianos che prese il comando il 16 maggio del 1911. La nave rimase in servizio, attraversando le guerre balcaniche, la prima guerra mondiale, la guerra con la Turchia e la seconda guerra mondiale, fino al 1952; poi fino al 1983 fu usata come base per l'addestramento delle reclute. Infine si decise di trasformarla in nave museo, avendo vissuto praticamente quasi tutta la storia della marineria greca nel XX secolo, essendo ormai parte dell'immaginario della nazione, infatti con la sua azione si riuscì a conquistare all'impero ottomano molte isole dell'Egeo prossime alla costa Turca. La sua entrata nel porto di Costantinopoli è stata immortalata anche in alcuni famosi quadri. Durante la seconda guerra mondiale fu protagonista di una rocambolesca fuga contravvenendo agli ordini di autoaffondamento, prima verso Creta e proseguì verso l'Egitto dove divenne un importante punto d'incontro per il governo in esilio. Fece anche da scorta ai convogli alleati nell'oceano indiano. La nave è ancora in servizio con la marina militare greca.

L'Averof come nave museo

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L'Averof nel 2006 come nave museo nel suo schema di colorazione originario. Notare il jack a prua, che rivela come la nave sia ancora considerata in servizio.

Nel 1984, la marina greca decise di restaurare la nave come museo, e nello stesso anno fu trainata a Falero, dove è tuttora ancorata e in uso come museo galleggiante, nel tentativo di promuovere il mantenimento delle tradizioni navali greche[3]. Visite guidate gratuite sono fornite alle scolaresche e durante i giorni festivi. Essa è ancorata al molo Trocadero, vicino alla Marina di Falro, alla piscina Resteion e all'omonimo parco.

La nave è considerata in servizio attivo, e inalbera l'insegna di contrammiraglio (della marina greca), una bandiera quadrata blu con croce bianca come il jack greco, con due stelle bianche in ognuno dei due quadrati dal lato dell'asta[4][5] in cima all'albero maestro, e il pennello (una lunga bandiera blu triangolare con una croce greca ortogonale) mostrata in basso. Ogni nave militare greca entrante o uscente dalla baia di Faliro onora l'Averof al passaggio. Agli equipaggi viene ordinata la resa degli onori, attraverso il fischietto del nostromo o con la sirena, e al comando l'equipaggio sul ponte si mette sull'attenti e gli ufficiali salutano verso il lato dove si trova l'Averof, fino a quando viene ordinato il riposo[6].

  1. ^ Dettagli sugli incrociatori italiani Amalfi e Pisa
  2. ^ Schede tecniche navi italiane
  3. ^ Copia archiviata, su hnsa.org. URL consultato il 30 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2021).
  4. ^ Historic Naval Ships Visitors Guide - B/S Georgios Averof Archiviato il 27 novembre 2005 in Internet Archive.
  5. ^ DSC06495.jpg photo - Nikos photos at pbase.com
  6. ^ Copia archiviata (MP3), su hellenicnavy.gr. URL consultato l'8 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2005). è una registrazione codificata in formato mp3 dell'ordine in greco Attenti a sinistra, il fischio del nostromo e l'ordine di riposo

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