Giacomo Scanardi
Giacomo Scanardi, detto Oloferne (Averara, 1450 – Bergamo, 1519), è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dello Scanardi, figlio di Giorgio detto Schena degli Scanardi di Averara, documentato come Oloferne[1], si hanno poche informazioni nonostante i molti documenti in cui compare[2], viene citata la sua presenza quale testimone al testamento di Guido da San Pellegrino detto Catalano, avendo egli sposata l'unica sua figliaː Angelina, nel 1477[3][4]. Nel testamento ne viene indicata l'età in 25 anni, da questo si desume che sia nato alcuni anni prima del 1450. Nel 1477 veniva richiesto come socio per un anno da Troso dei Medici detto da Monza, pittore milanese allora di una certa notorietà. Alla scadenza dell'accordo lo Scanardi si associava per un altro anno con Battista Baschenis o Battista Scipioni
Ulteriormente documentato per le valutazioni da lui eseguite, su pitture presenti presso la cappella Marenzi della chiesa parrocchiale di San Giovanni di Telgate.
Sono tantissimi i documenti che lo nominano negli anni '80 del XV secolo, documenti riguardanti valutazioni e perizie, questo lascia intendere che il pittore fosse molto considerato nell'ambiente artistico cittadino[5][6], come gli affreschi in Santa Maria della Grazie opera di Jacopino Scipioni. Nel 1483 eseguì l'affresco sulla porta di San Marco raffigurante il santo, e l'anno successivo eseguì gli stemmi sulla parete della Loggia Nuova, e proprio la raffigurazione degli stemmi sembra che fosse la sua miglior prerogativa, venne infatti chiamato per l'esecuzione degli stemmi dei rettori sopra le porte di Borgo Canale, e così per opere pubbliche o private di importanti personalità della città di Bergamo.
Una serie di pagamenti del 1466-1467, testimoniano la realizzazione di alcune pitture nel palazzetto dei giuristi[7] La sua caratteristica sarà proprio quella di affrescare pareti e facciate di fabbricati privati e pubblici, e di alcune chiese come quelli che si scorgono sulla facciata della chiesa di Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco anche se molto rovinati, e gli affreschi non più visibili ma a lui assegnati sulla Porta del Pantano inferiore[8]. Pur non conoscendo la data della sua morte, sappiamo che il pittore dettava il suo testamento il 20 maggio 1519 e la moglie si dichiarava vedova in un documento dell'ottobre del medesimo anno.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giacomo Scanardi (TXT), su archive.org, Il servitore di piazza della città di Bergamo per belle arti. URL consultato il 26 giugno 2016.«Immaginatevi un uomo allo e ben tarchiato
della persona; con una testa grossa sopra due spalle poderose e quadrate, con foltissima capigliatura nera e sopraciglia e barba pure nerissime, spesse, lunghe ed ispide. Poi aggiungetevi una fronte scarsa pei gran capegli, e le gole sino agl'occhi coperte di peli, un naso rincagnato , carnagione ferrigna , bocca e labbra pronunciale ed orecchie staccate dal capo e ben ampie, ed avrele un'idea di quesl' uomo, che fu
per quella sua figura sopranominato mastro Oloferne» - ^ Giacomo Scanardi, su books.google.it, Il servitore di piazza della città di Bergamo per belle arti. URL consultato il 26 giugno 2016.
- ^ Guido era figlio di Giorgio da san Pelegrino anche lui pittore che aveva dipinto parti interne della chiesa, in particolare le raffigurazioni di san Domenico, Bernardino e Rocco, sant'Anna e Maria Bambina con un devoto, e una Pietà. Fernando Noris, Bergomatum Ager, Bergamo, Provincia di Bergamo, 2009, p. 49.
- ^ Arnaldo Gualandris, La città Dipinta Affreschi, dipinti murali, insegne di Bergamo alta, U.C.A.I, 2008, p. 44.
- ^ Giacomo de Scanardi d'averara, su books.google.it, Vite de pittori,scultori e architetti bergamaschi. URL consultato il 26 giugno 2016.
- ^ Cristina Quattrini, Giacomo Scanardi, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 23 maggio 2016.«A testimonianza della reputazione di cui godeva, egli in più occasioni fu incaricato di valutare le opere di altri artisti»
- ^ Scanardi,Giacomo [collegamento interrotto], su bgpedia.it, Bgpedia. URL consultato il 26 giugno 2016.
- ^ Luigi Angelini, Il volto di Bergamo nei secoli, 1951, p. 78.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Scanardi d'Averara Giacomo, Oxford University Press, ISBN 978-0-19-977378-7.
- Fernando Noris, Bergomatum Ager, Bergamo, Provincia di Bergamo, 2009.
Altri progetti
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