Giglia Tedesco
Giglia Tedesco | |
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Presidente dei Democratici di Sinistra | |
Durata mandato | 14 febbraio 1998 – 6 novembre 1998 |
Predecessore | Carica creata |
Successore | Massimo D'Alema |
Presidente del Partito Democratico della Sinistra | |
Durata mandato | 27 marzo 1993 – 14 febbraio 1998 |
Predecessore | Stefano Rodotà |
Successore | Carica cessata |
Senatrice della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 5 giugno 1968 – 24 maggio 1972 |
Durata mandato | 16 novembre 1972 – 14 aprile 1994 |
Legislatura | V, VI, VII, VIII, IX, X, XI |
Gruppo parlamentare | PCI, PDS |
Circoscrizione | V-X: Toscana XI: Lazio |
Collegio | V-VI; IX: Arezzo VII-VIII; X: Montevarchi XI: Roma III |
Incarichi parlamentari | |
IX legislatura:
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PSC (1944-1945) PCI (1945-1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2007) |
Professione | Politica |
Gigliola Tedesco, detta Giglia (Roma, 22 gennaio 1926 – Roma, 9 novembre 2007), è stata una politica italiana, storica dirigente del Partito Comunista Italiano[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce a Roma il 22 gennaio 1926, in una famiglia di formazione liberale e antifascista, originaria per parte materna dall’Abruzzo e per quella paterna appartenente ad un'illustre famiglia di Andretta (provincia di Avellino): il nonno Francesco era un funzionario statale, più volte nominato ministro da Giovanni Giolitti;[2] il padre Ettore Tedesco fu un deputato liberale, che scelse l'Aventino, prima dell'avvento del fascismo.[3]
Frequenta il Liceo classico Torquato Tasso di Roma e poi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, dove non consegue la laurea per un esame[3]. Nel dopoguerra è una studentessa impiegata al ministero del Tesoro, dove era stata trasferita perché Amintore Fanfani, allora ministro del lavoro, non gradiva la sua presenza nel suo dicastero, che svolge, al contempo, attività politica prima nel Partito della Sinistra Cristiana, fino al loro scioglimento nel dicembre 1945.[3][4]
Cattolica comunista, entrò nell'Unione Donne Italiane nel 1945. Dal 1959 al 1973 fece parte della presidenza nazionale.
Si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI) nel 1946, dove nel 1960 entrò a far parte del Comitato centrale del partito, nel 1984 nella Direzione nazionale e nel 1989 divenne presidente della Commissione di Garanzia.[3][5]
Fu eletta senatrice nel 1968, venendo confermata nelle legislature successive sino al 1992, ricoprendo l'incarico di vicepresidente del Senato nella IX Legislatura (dal 1983 al 1987).[3][6] Fece parte della Commissione Giustizia e della Commissione per la riforma del diritto di famiglia. Fu relatrice della legge sull'aborto.
In seguito al scioglimento del PCI con la svolta della Bolognina di Achille Occhetto nel 1991, aderisce alla nascita del post-comunista Partito Democratico della Sinistra (PDS), venendo eletta nel 1993 presidente del Partito, rimanendo in carica sino al scioglimento del partito, e mantenendo la stessa carica anche nella sua confluenza e nascita dei Democratici di Sinistra sino al 6 novembre 1998.[3][5]
La Scuola di Alta Formazione con sede a Narni presso l'Istituto Sant'Anna, promossa dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, è intitolata alla memoria di Giglia Tedesco, madrina di questa idea progettuale.
Muore a Roma il 9 novembre 2007, all'età di 81 anni.[3][4][6]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]È stata sposata dal 1960 con Antonio Tatò, già padre di quattro figli, capo dell'Ufficio stampa del PCI e del suo segretario generale Enrico Berlinguer.[3]
Onorificenze e Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alessandra Vitali, Morta Giglia Tedesco, storica dirigente del Pci. Fassino: "Una vita per le ragioni delle donne", su repubblica.it, la Repubblica, 9 novembre 2007. URL consultato il 29 agosto 2013.
- ^ Georges de Canino, Cara e splendida Giglia (PDF), su anpi.it, Patria Indipendente, 16 dicembre 2007. URL consultato il 21 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2020).
- ^ a b c d e f g h Tedesco Tatò Giglia, su Elette ed eletti. URL consultato il 13 gennaio 2023.
- ^ a b Morta Giglia Tedesco, storica dirigente del Pci Fassino: "Una vita per le ragioni delle donne" - Politica - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato il 13 gennaio 2023.
- ^ a b Per la prima volta donna presidente a botteghe oscure, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 28 marzo 1993. URL consultato il 15 luglio 2011.
- ^ a b Franco Marini, Ricordo di Giglia Tedesco Tatò [collegamento interrotto], su senato.it, Senato della Repubblica, 12 novembre 2007. URL consultato l'8 settembre 2013.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ in occasione della elezione della Sen.Tedesco a Vice Presidente del Senato il comune le conferì la cittadinanza onoraria con deliberazione consiliare del 26 novembre 1983 « per il suo costante legame con Andretta, patria della nobile famiglia Tedesco di cui è fulgida rappresentante, per le battaglie qui condotte e per il suo impegno politico generale in tanti settori politici e sociali»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anna Maria Riviello, Ho imparato tre cose. Conversazioni con Giglia Tedesco, Calice Editori.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Partito della Sinistra Cristiana
- Partito Comunista Italiano
- Partito Democratico della Sinistra
- Democratici di Sinistra
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giglia Tedesco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giglia Tedesco (V legislatura della Repubblica Italiana) / VI legislatura / VII legislatura / VIII legislatura / IX legislatura / XI legislatura, su Senato.it, Parlamento italiano.
- Intervista alla senatrice Giglia Tedesco Tatò, La legge sul divorzio - Senato della Repubblica - Archivio storico - Fonti orali URL consultato il 4 dicembre 2007.
- senato.it - Scheda di attività di Giglia TEDESCO TATO' - IX legislatura: 1983-1987 URL consultato il 31 agosto 2013.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32278197 · SBN UBOV615254 · LCCN (EN) n2005023598 · BNF (FR) cb15030237c (data) |
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