Giovanni Federico II di Sassonia

Giovanni Federico II di Sassonia
Ritratto del duca Giovanni Federico II di Sassonia
Duca di Sassonia
Stemma
Stemma
In carica3 marzo 1554 –
12 dicembre 1566
PredecessoreGiovanni Federico I
SuccessoreGiovanni Guglielmo
Altri titoliLangravio di Turingia
NascitaTorgau, 8 gennaio 1529
MorteSteyr, 19 maggio 1595
Luogo di sepolturaChiesa di San Maurizio, Coburgo
DinastiaCasata di Wettin
PadreGiovanni Federico I di Sassonia
MadreSibilla di Jülich-Kleve-Berg
ConiugiAgnese d'Assia
Elisabetta di Wittelsbach-Simmern
FigliGiovanni Federico
Federico Enrico
Giovanni Casimiro
Giovanni Ernesto

Giovanni Federico II di Sassonia (Torgau, 8 gennaio 1529Steyr, 19 maggio 1595) fu Duca di Sassonia e, brevemente, Elettore di Sassonia (1554-1556).

Era il maggiore dei figli dell'elettore Giovanni Federico I di Sassonia e di Sibilla di Jülich-Kleve-Berg.

Regno ed ambizioni militari

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Dopo la battaglia di Mühlberg (24 aprile 1547) e la cattura di suo padre, Giovanni Federico ed il fratello Giovanni Guglielmo succedettero al genitore come reggenti delle terre che la loro famiglia ancora deteneva. Dopo la morte del padre (1554), i fratelli si divisero le terre, ma anche così Giovanni Federico II rimase l'esclusivo reggente dei possedimenti di famiglia, tanto che, nonostante avesse ricevuto Eisenach e Coburgo in base agli accordi di suddivisione, egli scelse Gotha come suo luogo di residenza mentre esercitava le funzioni di capo della famiglia.

Le aspirazioni politiche di Giovanni Federico erano comunque ancora dirette alla restaurazione dei diritti della sua famiglia al titolo di Principe Elettore di Sassonia, così come al rientro in possesso dei territori che erano stati persi a causa dell'imprigionamento del padre. Egli riuscì a recuperare brevemente il titolo di Elettore di Sassonia nel periodo che andò dal 1554 al 1556 e contemporaneamente si guadagnò l'ira dell'imperatore Massimiliano II a causa del suo coinvolgimento in numerosi intrighi politici. Nel 1563 il suo premiato generale, Wilhelm von Grumbach, attaccò Würzburg, conquistò e saccheggiò la città ed obbligò il capitolo ed il vescovo a restituire al suo padrone le terre che gli appartenevano; di conseguenza egli venne sottoposto al bando imperiale, ma Giovanni Federico II si rifiutò di obbedire all'ordine dell'imperatore di ritirare le proprie forze. Nel frattempo Grumbach organizzò l'assassinio dell'elettore Augusto di Sassonia e, a questo fine, chiese assistenza creando una rete di alleanze all'interno della Germania, ma anche all'estero.

Nel novembre 1566 il bando imperiale che gravava su Grumbach venne esteso anche al suo mandante, Giovanni Federico II, e Augusto marciò contro Gotha: egli non incontrò alcuna resistenza da parte del popolo e, anche grazie ad un ammutinamento, conquistò la città. Grumbach venne consegnato ai suoi nemici e, dopo essere stato torturato, venne giustiziato a Gotha il 18 aprile 1567.

L'Imperatore pose dunque il reichsacht (bando imperiale) su Giovanni Federico II, l'allora elettore di Sassonia; il reichexekution, un intervento nei confronti di un singolo governante di una città stato che consisteva nell'unione con altre città stato nell'interesse dell'intero impero, venne anch'esso applicato nei suoi confronti, grazie alla collaborazione di Giovanni Guglielmo, fratello di Giovanni Federico II. Dopo la presa del suo castello di Gotha, nel 1566, Giovanni Federico II venne definitivamente sconfitto e trascorse il resto della sua vita come prigioniero imperiale; i suoi beni vennero confiscati dall'Imperatore e consegnati al fratello, che, da solo, divenne il nuovo governante dell'intero Ducato di Sassonia.

Matrimoni e discendenza

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Il 26 maggio 1555 Giovanni Federico II, a Weimar, sposò Agnese d'Assia, figlia di Filippo I d'Assia e vedova di Maurizio I di Sassonia. Sei mesi più tardi, il 4 novembre 1555, Agnese morì a causa delle complicanze legate ad un aborto spontaneo.

Sempre a Weimar, il 12 giugno 1558 Giovanni Federico si sposò in seconde nozze con Elisabetta di Wittelsbach-Simmern, figlia del futuro Federico III, elettore palatino. Essi ebbero quattro figli:

In seguito, l'Imperatore utilizzò i due figli sopravvissuti di Giovanni Federico II per contrastare il loro zio, Giovanni Guglielmo e, nel 1527, portò a termine la Divisione di Erfurt, con la quale il Ducato di Sassonia venne diviso in tre parti. Il figlio maggiore, Giovanni Casimiro, ricevette Coburgo, mentre il più giovane, Giovanni Ernesto, ebbe Eisenach. Lo zio Giovanni Guglielmo mantenne unicamente la provincia meno estesa, Weimar, anche se aggiunse al proprio stato i distretti di Altenburg, Gotha e Meiningen. Visto che anch'essa apparteneva alle diverse dinastie ernestine, anche la Turingia venne interessata dalla suddivisione, cosicché gli interi possedimenti dei Wettin, che erano sempre stati confinanti, da quel momento non erano più uniti. Da Giovanni Guglielmo discende la Casa di Sassonia-Weimar e la prima Casa di Sassonia-Altenburg, che in seguito si scisse dalla prima.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ernesto di Sassonia Federico II di Sassonia  
 
Margherita d'Austria  
Giovanni di Sassonia  
Elisabetta di Baviera Alberto III di Baviera  
 
Anna di Braunschweig-Grubenhagen  
Giovanni Federico I di Sassonia  
Magnus II di Meclemburgo-Schwerin Enrico IV di Meclemburgo-Schwerin  
 
Dorotea di Brandeburgo  
Sofia di Mecleburgo-Schwerin  
Sofia di Pomerania-Wolgast Eric II di Pomerania-Wolgast  
 
Sofia di Pomerania-Stolp  
Giovanni Federico II di Sassonia  
Giovanni II di Kleve Giovanni I di Kleve  
 
Elisabetta di Nevers  
Giovanni III di Kleve  
Matilde d'Assia Enrico III dell'Alta Assia  
 
Anna di Katzenelnbogen  
Sibilla di Jülich-Kleve-Berg  
Guglielmo IV di Jülich-Berg Gerardo VII di Jülich-Berg  
 
Sofia di Sassonia-Lauenburg  
Maria di Jülich-Berg  
Sibilla di Hohenzollern Alberto III di Brandeburgo  
 
Anna di Sassonia  
 

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Duca di Sassonia Successore
Giovanni Federico I di Sassonia 1554-1566 Giovanni Guglielmo di Sassonia-Weimar
Controllo di autoritàVIAF (EN2806991 · ISNI (EN0000 0001 0813 5557 · BAV 495/130517 · CERL cnp00101366 · LCCN (ENnr2001004817 · GND (DE100031900