Giuseppe Damele
Giuseppe Damele | |
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Nazionalità | Italia |
Genere | Musica leggera |
Periodo di attività musicale | 1960 – 2012 |
Strumento | pianoforte |
Etichetta | Hit |
Album pubblicati | 2 |
Studio | 2 |
Giuseppe Damele (Varazze, 1928 – Varazze, 2012) è stato un compositore e direttore d'orchestra italiano. Per firmare alcune composizioni ha usato a volte gli pseudonimi Ruthuard e Gidam
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il diploma in pianoforte, inizia a comporre le prime canzoni negli anni '60, e nel 1965 scrive insieme ad Eros Sciorilli Mi pentirò, con testo di Alberto Testa, incisa da Franco Tozzi[1].
La prima affermazione a livello nazionale la ottiene nel 1968, quando scrive con Italo Salizzato la canzone Senti l'estate che torna, che viene incisa dalle Orme (per il gruppo veneto ha già scritto l'anno precedente le due canzoni del 45 giri di debutto) e che partecipa a Un disco per l'estate 1968[2]; sempre con Salizzato scrive Colore dell'anima, incisa nel 1971 dalle Metamorfosi.
Nel 1972 scrive Sempre in mente lei per gli Uh![3]; sempre nello stesso anno inizia una collaborazione con Le Volpi Blu per cui scrive Bimba mia e Mà mammà[4] e, nel 1975, Senza impegno, la canzone con cui il gruppo partecipa al Festival di Sanremo.
Collabora inoltre con i Flashmen, scrivendo È la vita nel 1973[5] e l'anno successivo alcune canzoni per l'album Sempre e solo lei[6] e per il disco omonimo[7].
Sempre nel 1973 scrive due canzoni per Franco Tozzi[8].
Nella sua città, Varazze, apre uno studio di registrazione, attivo per alcuni decenni[9]; ha inoltre inciso per la Hit (etichetta del gruppo RCA Italiana) alcuni album di musica strumentale con la denominazione Ruthuard e i suoi solisti.
Nei primi anni '80 si dedica alla composizione di alcune canzoni per bambini[10].
Canzoni scritte da Giuseppe Damele
[modifica | modifica wikitesto]Discografia parziale
[modifica | modifica wikitesto]Album
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ http://www.testaalberto.com/
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=5532
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=4892
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=2390
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=2384
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=6889
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=7842
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=7278
- ^ http://nvrecords.altervista.org/chi_siamo.html
- ^ http://www.tv-pedia.com/zapzaptv/viewtopic.php?f=3&t=6366
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, edizioni Panini, Modena, 2009; alla voce Giuseppe Damele, pag. 664
- Nino Bellinvia (a cura di), I magnifici delle 7 note, Gazzettino d'Informazione, Benevento, 1971; alla voce Damele Giuseppe, pag. 245
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La pagina della Discoteca di Stato su Giuseppe Damele, su discografia.dds.it.