Giuseppe Rivelli
Giuseppe Rivelli (Napoli, 24 febbraio 1783 – Napoli, 17 giugno 1860) è stato un poeta e letterato italiano.
Nacque a Napoli da una nobile famiglia, il 24 febbraio 1783, figlio del nobile Don Ignazio dei conti di Rivello ed Donna Elisabetta Ruggiero[1][2]. Sin da giovane coltivò le lettere, la storia e soprattutto la poesia.
La sua raffinata cultura, la conoscenza e l'amore per i classici fece sì che fosse riconosciuto un letterato eccelso e per questo divenne membro della prestigiosa Accademia dell'Arcadia, con il nome arcadico di Aristo Meonio[3].
Fu un raffinato poeta in lingua toscana e napoletana. Memorabile rimane la sua opera di trasposizione di un classico greco, l'Anacreonte Tejo[4] in lingua napoletana. Per questa opera fu soprannominato l'Anacreonte Napoletano.
Un'altra opera altrettanto degna di essere ricordata è Sacre Poesie di Giuseppe Rivelli tra gli Arcadi di Roma Aristo Meonio, edita a Napoli nel 1846.
Ebbe cinque figli e morì a Napoli il 17 giugno 1860[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pietro Martorana, Notizie biografiche e bibliografiche degli scrittori del dialetto napolitano, 1874, p. 352, SBN IT\ICCU\TO0\0302926.
- ^ MEMORIE DELLE FAMIGLIE NOBILI DELLE PROVINCIE MERIDIONALI D’ITALIA di Berardo Candida Gonzaga Volume I Pag. 92-218, Volume II Pag. 21-57-58-221, Vol. III Pag. 223, Vol. V Pag. 170- 175, Vol.VI Pag. 85.
- ^ Michele Maylender e Luigi Rava, Storia delle accademie d'Italia, SBN IT\ICCU\RAV\0139938.
- ^ L'Anacrionte Tejo trasportato 'a lengua nosta da Giuseppe Rivelli ntra li pasture de l'Arcadia de Romma Aristo Meonio, Napoli 1835.
- ^ Letteratura dialettale napoletana, Volume 1 - pagg. 191 e 199