Giuseppe Tatarella

Giuseppe Tatarella

Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Durata mandato11 maggio 1994 –
17 gennaio 1995
ContitolareRoberto Maroni
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreClaudio Martelli
SuccessoreWalter Veltroni

Ministro delle poste e delle telecomunicazioni
Durata mandato11 maggio 1994 –
17 gennaio 1995
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreMaurizio Pagani
SuccessoreAgostino Gambino

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato20 giugno 1979 –
8 febbraio 1999
LegislaturaVIII, IX, X, XI, XII, XIII
Gruppo
parlamentare
VIII-XI: MSI-DN
XII: AN-MSI
XIII: AN
CoalizioneXII: Polo del Buon Governo
XIII: Polo per le Libertà
CircoscrizioneVIII-XI: Bari
XII-XIII: Puglia
CollegioXII-XIII: 20 (Bari - Libertà - Marconi)
Incarichi parlamentari
XI legislatura:

XII legislatura:

XIII legislatura:

Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato25 luglio 1989 –
18 ottobre 1989
LegislaturaIII
Gruppo
parlamentare
NI
CircoscrizioneItalia meridionale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoMSI-DN (1979-1995)
AN (1995-1999)
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Bari Aldo Moro
ProfessioneAvvocato; Giornalista

Giuseppe Tatarella, detto Pinuccio (Cerignola, 17 settembre 1935Torino, 8 febbraio 1999), è stato un politico, avvocato e giornalista italiano.

Deputato alla Camera dal 20 giugno 1979 al 8 febbraio 1999 per il Movimento Sociale Italiano e Alleanza Nazionale, europarlamentare nel 1989, negli anni 1994-1995 fu vicepresidente del Consiglio e ministro.

Avvocato e giornalista di formazione,[1] esercitò la professione legale; fu anche pubblicista e caporedattore di riviste.[2]

Tatarella dichiarò di essersi iscritto al Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale non perché fosse un nostalgico del fascismo, ma perché era un acceso anticomunista[3]. Fu segretario provinciale del Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori a Foggia, e tra i fondatori nel 1954 della Giovane Italia dove fece parte dell'esecutivo nazionale. Negli anni universitari fu dirigente del FUAN con il quale fu eletto all'Unuri.

Allievo di Ernesto De Marzio[4], nel 1962 diviene consigliere comunale di Bari e nel 1970 consigliere regionale in Puglia, riconfermato nel 1975.

Fu eletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione Bari-Foggia nel 1979 con il MSI, sempre rieletto fino alle elezioni del 1996. Esponente dell'area moderata del MSI che avrà il nome di Destra Protagonista, fu l'artefice nel 1987 della vittoria al congresso di Sorrento che portò Gianfranco Fini al vertice del MSI.

Tra i fondatori del progetto di Alleanza Nazionale, fu ministro delle poste e delle telecomunicazioni nel 1994 durante il governo Berlusconi I, nel quale fu anche Vicepresidente del Consiglio. Fu depositario di un ddl sulle frequenze televisive, ma la caduta del governo fece naufragare la proposta.

Fu capogruppo alla Camera di AN dal 1995 alla sua scomparsa. Nella legislatura successiva fu vicepresidente della Commissione parlamentare bicamerale per le riforme istituzionali presieduta da Massimo D'Alema.[5]

Fu il promotore del nuovo sistema elettorale regionale, detto appunto legge Tatarella.

Amava definirsi "numero uno-bis di AN" e, per il suo ruolo di mediazione come Vicepresidente del Consiglio, «ministro dell'Armonia»,[6][7][8][9][10] come fu ricordato anche in seguito.[11]

Sua passione fu anche il giornalismo e negli anni '60 fondò il quotidiano della sera "Puglia oggi"; dal 1997 alla morte[12] diresse Il Roma di Napoli.

Il suo seggio, dopo le elezioni suppletive, andò al fratello Salvatore, promotore della nascita della fondazione a lui intitolata[13].

  • Democrazia e religione, Foggia, Gruppo Universitario Fiamma, 1956.
  • Nel feudo di Moro, Bari, Agenzia Sudas, 1960.
  • Lo scandalo edilizio al Comune di Bari, Bari, Agenzia Sudas, 1964.
  • La semieleggibilità a parlamentare del consigliere regionale. Commento critico alla sentenza politica n. 5 del 1978 della Corte Costituzionale, Bari, Edizioni Puglia d'oggi, 1978.
  • Bari, la cultura nella piazza mediterranea, Napoli, Edizioni del Roma, 1998.
  1. ^ Giuseppe Tatarella, su camera.it.
  2. ^ Giuseppe Tatarella, su fondazionegiuseppetatarella.it. URL consultato il 26 luglio 2023.
  3. ^ Giacomo Di Girolamo, Dormono sulla collina: 1969-2014, Il Saggiatore, 4 settembre 2014, ISBN 978-88-6576-385-8. URL consultato il 19 febbraio 2016.
    «Ero figlio di un calzolaio, e mi iscrissi al MSI perché era il partito più anticomunista di tutti. E io non ero per il fascismo, ma per l'anticomunismo
  4. ^ Nicola Rao, Neofascisti !: la Destra italiana da Salò a Fiuggi nel ricordo dei protagonisti, Ed. Settimo Sigillo, 1º gennaio 1999. URL consultato il 19 febbraio 2016.
  5. ^ Commissione parlamentare per le riforme costituzionali - Ufficio di Presidenza, su camera.it, Camera dei Deputati. URL consultato il 15 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007).
  6. ^ ' ATTENTO, SCALFARO, COMANDIAMO NOI' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 2 luglio 1994. URL consultato il 14 agosto 2024.
  7. ^ Sei colombe e un falco su un campo di veleni, su archiviostorico.corriere.it.
  8. ^ È morto Tatarella, padre nobile di An
  9. ^ Raffaele Delfino, Prima di Fini: intervista su Democrazia nazionale, Bastogi, Foggia 2004, p. 53.
  10. ^ Addio al ministro dell'armonia
  11. ^ PINUCCIO, IL MINISTRO DELL'ARMONIA CHE CONQUISTAVA TUTTI CON LA SIMPATIA E L'ENTUSIASMO
  12. ^ Alberto Custodero, Il dramma di Tatarella, muore prima del trapianto, su ricerca.repubblica.it, 9 Febb. 1999.
  13. ^ Chi siamo, su Fondazione Giuseppe Tatarella. URL consultato il 14 agosto 2024.
  • Piero Ignazi, Il polo escluso. Profilo del Movimento Sociale Italiano, Bologna, Il mulino, 1989. ISBN 88-15-02286-4; 1998. ISBN 88-15-05234-8
  • Bruno Vespa, Il cambio. Uomini e retroscena della nuova Repubblica, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38778-5
  • Goffredo Locatelli, con Daniele Martini, Duce addio. La biografia di Gianfranco Fini, Milano, Longanesi, 1994. ISBN 88-304-1265-1
  • Stefano Di Michele, con Alessandro Galiani, Mal di destra, Milano, Sperling & Kupfer, 1995. ISBN 88-200-1938-8
  • Marco Tarchi, Dal Msi ad An. Organizzazione e strategie, Bologna, Il mulino, 1997. ISBN 88-15-05716-1
  • Alberto Selvaggi, Tatarella. Nero variabile. Biografia non autorizzata, Viterbo, Stampa alternativa, 1998. ISBN 88-7226-413-8
  • Adalberto Baldoni, La destra in Italia. 1945-1969, Roma, Pantheon, 1999; 2000.
  • Nicola Rao, Neofascisti! La destra italiana da Salò a Fiuggi nel ricordo dei protagonisti, Roma, Settimo sigillo, 1999.
  • Giovanni Montingelli, Giuseppe Tatarella, Cerignola, Litograf, 2000.
  • Domenico Crocco, Pinuccio. Vita di Giuseppe Tatarella, Roma, Edizioni del Roma, 2001. ISBN 978-88-85135-08-6
  • Bruno Vespa, La scossa. Il cambiamento italiano nel mondo che trema, Roma-Milano, Rai-ERI-Mondadori, 2001. ISBN 88-04-48952-9
  • Marino Livolsi (a cura di), I nuovi movimenti come forma rituale, Milano, FrancoAngeli, 2005. ISBN 88-464-7015-X
  • Giuseppe Scaliati, Trame nere. I movimenti di destra in Italia dal dopoguerra ad oggi, Genova, F.lli Frilli, 2005. ISBN 88-7563-001-1
  • Sergio Bianchi, La destra nell'epoca del leaderismo. Movimento di massa, leader e cultura in AN, Rimini, Il Cerchio iniziative editoriali, 2007. ISBN 88-8474-144-0
  • Angela Filipponio Tatarella (a cura di), Giuseppe Tatarella: le parole dell'azione, Roma, Camera dei Deputati, 2009.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministro delle poste e delle telecomunicazioni Successore
Maurizio Pagani 10 maggio 1994 – 17 gennaio 1995 Agostino Gambino

Predecessore Capogruppo di Alleanza Nazionale alla Camera dei deputati Successore
Raffaele Valensise 10 febbraio 1995 – 8 febbraio 1999 Gustavo Selva

Predecessore Capogruppo del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale alla Camera dei deputati Successore
Franco Servello 30 aprile 1992 – 25 maggio 1994 Gruppo parlamentare sciolto (confluito in Alleanza Nazionale)

Predecessore Direttore del quotidiano Roma Successore
Enzo Palmesano 1997 – 1999 Gennaro Sangiuliano
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