Gustavo Roccella

Gustavo Roccella
NascitaPiazza Armerina, 1 gennaio 1909
MortePasso Falagà, 12 maggio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
SpecialitàAlpini
RepartoXVI Gruppo artiglieria coloniale
Anni di servizio1931-1941
GradoSottotenente in servizio permanente effettivo
GuerreGuerra d'Etiopica
Seconda guerra mondiale
CampagneArbegnuoc
Campagna dell'Africa Orientale Italiana
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Gustavo Roccella (Piazza Armerina, 1º gennaio 1909Passo Falagà, 12 maggio 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Piazza Armerina, provincia di Enna, il 1 gennaio 1909, figlio di Vincenzo e Rosa Arena.[2]. Diplomatosi perito tecnico industriale a Catania, nel novembre 1931 fu arruolato nel Regio Esercito ed ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di Pola. Promosso sottotenente nel giugno 1932 e destinato al 5º Reggimento artiglieria pesante campale fu posto in congedo nel 1933.[2] Nell'ottobre 1934 venne richiamato in servizio a domanda e pochi giorni dopo partì volontario per l'Eritrea. Assegnato alla 5ª batteria indigena partecipò alla guerra d'Etiopia e successivamente a lunghi cicli operativi di grande polizia coloniale.[2] Promosso tenente dal 1º luglio 1936, prestò prima servizio presso le salmerie della XVI Brigata coloniale e, dal luglio 1938, alla 32ª batteria del XVI Gruppo someggiato.[2] Cadde in combattimento a Passo Falagà (Amba Alagi) il 12 maggio 1941, e fu poi insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Con Regio Decreto 29 agosto 1941 fu nominato sottotenente in servizio permanente effettivo con anzianità 1º agosto 1940.[2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una sezione someggiata coloniale, in linea con i centri di fuoco più avanzati, stroncava ripetuti attacchi del nemico, di gran lunga più potente per numero e per mezzi, col fuoco dei suoi cannoni quasi ininterrottamente controbattuti. Saltato in aria uno dei suoi due pezzi, prontamente sostituito, continuava le sue azioni infondendo nei dipendenti la fiamma della sua fede e la sua eroica fermezza. Sottocomandante di batteria, attaccato l’ultimo caposaldo tenuto da pochi uomini e dalla sua batteria, rintuzzava reiterati attacchi nemici sparando a zero. Esaurite le munizioni persisteva nell’audace lotta a colpi di bombe a mano e quindi, fatti precipitare i pezzi in un burrone, ripiegava per ultimo. In successiva azione trovava gloriosa morte. Esempio di alte virtù militari. Passo Falagà (Amba Alagi), 4 aprile -12 maggio 1941.[3]»
— Decreto Luogotenenziale 15 marzo 1945.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di sezione someggiata coloniale postata all'altezza dei centri di fuoco più avanzati, sottoposto ad intenso ininterrotto fuoco di batterie nemiche, continuava ad eseguire tiri su reparti nemici avanzanti contribuendo con tenace intelligente coraggio a stroncare i ripetuti attacchi nemici. Arresa, 25-31 marzo 1941
  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.674.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 5 aprile 1945, guerra registro 3, foglio 255.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 674.

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