Gyula Juhász

Gyula Juhász

Gyula Juhász (Seghedino, 4 aprile 1883Seghedino, 6 aprile 1937) è stato un poeta e giornalista ungherese.

Juhász entrò nel noviziato degli Scolopi a Vác, ordine che abbandonò per studiare latino alla Facoltà di Lettere.[1]

In campo letterario esordì pubblicando le prime poesie sul Szegedi Napló. Da studente conobbe Mihály Babits, Dezső Kosztolányi e Gábor Oláh, e collaborò a molte riviste giovanili come A Tűz e Virágfakadás, quest'ultima fondata con Béla Endrődi. Non trovando lavoro come insegnante a Budapest, si spostò in diversi villaggi come Máramarossziget (1906–08), Nagyvárad (1908–11), Szakolca (1911–13) e Makó (1913– 17).[1]

L'attrice Anna Sárváry fu la principale musa per i suoi componimenti d'amore. Subì per la prima volta un grave esaurimento nervoso nel 1914, che lo portò più volte al suicidio. Tornato a Budapest come giornalista, inviò i suoi componimenti ai principali quotidiani della città, come Magyarság e Est-lapok. Dal 1917 fino alla sua morte visse stabilmente a Seghedino, dove lavorò per la Regione meridionale oltre che a scrivere per i giornali locali.[1]

Di stampo radicale, Juhász auspicava una profonda trasformazione politica e sociale del Paese. Nell'autunno del 1918 presiedette il Partito Radicale e negli anni del comunismo diresse il Teatro Nazionale di Seghedino. Negli anni successivi alla rivoluzione fu perseguitato e addirittura privato della pensione di insegnante. Morì suicida nel 1937.[1]

Per tre volte vinse il Premio Baumgarten (1929, 1930, 1931).[1]

Juhász fu autore di poesie, opere teatrali, schizzi, racconti umoristici e parodie. Scrisse il romanzo Orbán lelke ("L'anima di Orbán") e una biografia su István Tömörkény pubblicata postuma nel 1941.[1]

  • Új versek 1908-1914 ("Versi nuovi", 1914)
  • Barletta, 1915 ("Sonetti Ungheresi",1915)
  • Kèső szüret ("Vendemmia tardiva", 1918)
  • Nefelejts ("Non ti scordar di me", 1921)
  • Testamentom (1925)
  • Hárfa ("Arpa", 1929)
  • Fiatalok még itt vagyok! ("Giovani, ancora sono qui!", 1935)
  • Összes művei ("Tutte le opere", 3 voll., 1963)
  1. ^ a b c d e f Magyar Életrajzi Lexikon 1000-1990, su mek.oszk.hu. URL consultato il 27 gennaio 2024.

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