Hattušili II

Hattušili II (fl. XIV secolo a.C.) è un presunto re ittita che potrebbe aver eventualmente governato nella prima metà del XIV secolo a.C. per un breve periodo, come reggente o co-reggente forse di Tudhaliya III. È la figura più lungamente dibattuta dell'intera epopea ittita.

L'elusivo Hattusili

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Sulla sua esistenza non c'è consenso tra gli storici[1], essendo questi menzionato solo in un documento sulle azioni militari ittite in Siria: il trattato, successivo alla battaglia di Qadeš, tra Muwatalli II e Talmi-Sharrumma di Aleppo[2], che in quello scontro aveva combattuto a fianco del sovrano ittita. Nel preambolo storico del trattato si parla di Hattusili, re di Hatti dopo fatti riferiti a Tudhaliya I/II ed immediatamente prima dell'ascesa al trono di Šuppiluliuma I, il che colloca il suo supposto regno tra il 1.400 ed il 1.350 a.C.

In aggiunta va evidenziato che il secolo seguente Hattušili III, nella sua genealogia[3], si proclama pronipote di Hattusili che, letteralmente, implicherebbe che questo Hattusili, certo il secondo, sarebbe stato il padre del grande Šuppiluliuma I; sappiamo tuttavia dai sigilli rinvenuti che quest'ultimo si proclamava "figlio di Tudhaliya III", circostanza generalmente accettata, che fa ritenere ai più che pertanto il riferimento di Hattušili III fosse a Hattušili I, uno dei padri fondatori della nazione, a cui questi si sarebbe richiamato per omonimia con un generico pronipote che significherebbe discendente[4].

Il nome di Hattusili II non è incluso in nessuna lista reale successiva[5] e non ci è pervenuto alcun suo sigillo reale, il che porta gli storici a ritenere che o non sia mai esistito o che al massimo possa essere stato un co-reggente temporaneo di un altro sovrano.

Una ridda di ipotesi senza soluzione

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Onofrio Carruba, al terzo congresso mondiale di ittitologia (1996), lanciò l'ipotesi che Hattusili II potesse identificarsi con Kantuzzili, uno degli assassini di Muwatalli I e presumibile padre di Tudhaliya I/II che lo sostituì sul trono.

Ma come ha convincentemente argomentato Beal, le liste delle offerte "D" ed "E"[6] riportano il nome di Kantuzzili a fianco di un nome femminile, Walanni, che sappiamo dall'elenco delle Regine Regnanti ittite di Nuntarriyasha[7] aver preceduto in ordine temporale in tale incarico Nikkalmati, moglie di Tudhaliya I/II. Questa circostanza avvalora l'ipotesi che tra Muwatalli I e Tudhaliya I/II abbia regnato Kantuzzili, che Walanni sia stata la sua sposa reale e non quella di Muwatalli e che soprattutto, essendo riportato in ambo i testi tale personaggio col nome Kantuzzili, difficilmente lo si possa identificare con il fantomatico Hattusili II[8].

Storici come Otten e Astour ritengono che non sia mai esistito e che il riferimento che troviamo nel trattato di Talmi-Sharrumma sia a Hattušili I; Forlanini lo ipotizza, a livello puramente congetturale, figlio di Tudhaliya I/II di cui sarebbe stato inizialmente il tuhkanti e co-reggente[9], poi rimosso (o deceduto) e sostituito con il genero Arnuwanda I, successivamente adottato dal sovrano.

Altri storici, come Houwink ten Cate e Guterbock, ipotizzano che possa essere stato Tašmi-Sharri, il figlio maggiore di Arnuwanda I e della regina Asmunikal, asceso poi eventualmente al trono con il nome di Hattusili; in tal caso seguirebbe il padre nell'ordine temporale e sarebbe deceduto rapidamente, lasciando il trono a Tudhaliya III che secondo tale ipotesi ne sarebbe stato il fratello minore.

A questo proposito, tuttavia, c'è generale consenso accademico sul fatto che Tašmi-Sharri sia in effetti asceso al trono, ma che si tratti di Tudhaliya III[10], tra questi Klengel, che avanza l'eventuale ipotesi che Hattusili II sia stato non il figlio ma il fratello di Arnuwanda I, pertanto non di sangue reale[11], e che possa magari aver svolto brevemente la funzione di reggente per il giovane Tudhaliya. Beal sviluppa ulteriormente il concetto, e ipotizza, in alternativa all'idea lanciata da Klengel, che Hattusili II possa essere stato in effetti il reggente di Tudhaliya, ma non in qualità di fratello di Arnuwanda bensì di figlio del re e di una sposa secondaria, quindi di secondo rango, il che spiegherebbe perché pur essendo il maggiore non fosse l'erede al trono; la circostanza di non trovarlo in alcuna lista reale, come ammette lo stesso autore, lascia però molti dubbi e fa pensare che al massimo sia stata una reggenza assai limitata[12].

Rimarchevole la circostanza che in un testo[13] venga citato un nipote di Arnuwanda, tale Tulpi-Tešub, con Tudhaliya III ancora molto giovane; questo rende praticamente certa, come evidenziato da Houwink ten Cate, l'esistenza di un figlio del re più adulto dell'erede designato, tale Ašmi-Šarrumma, forse morto prematuramente[14], che possa appunto esser stato, brevemente e quale co-reggente del padre, il fantomatico Hattusili.

A oggi pertanto la collocazione e l'esistenza di Hattusili II restano più che fortemente incerti.

  1. ^ Ad esempio, M. Astour in "Hittite History and Absolute Chronology of the Bronze Age" (1989) rifiuta la sua esistenza; H.G. Guterbock, JNES 29 (1970) accetta la sua esistenza, ed infine Bryce, "Kingdom of the Hittites" (2005) resta scettico.
  2. ^ Conosciuto come Trattato di Aleppo, nome ufficiale del reperto CTH 75.
  3. ^ Si veda KBo VI 28, righe 1-5.
  4. ^ J. D. Hawkins: The seals and the dynasty; pag . 86-91.
  5. ^ Come fa notare Bryce: The kingdom of the Hittites (2005).
  6. ^ Nomi ufficiali dei reperti rispettivamente KUB 11.10 e KUB 11.8 + KUB 11.9.
  7. ^ Nome ufficiale del reperto KUB 25.14.
  8. ^ R. Beal: The Hurrian dynasty and the double names of Hittite kings, pag. 60-62, con particolare attenzione alla nota 54.
  9. ^ M. Forlanini: Hattusili II, pag.234.
  10. ^ B. Stavi: The genealogy of Suppiluliuma I, pag. 232-233; ma anche tra gli altri Bryce, Beal, Hawkins e Taracha.
  11. ^ La diretta discendente della casa reale ittita era la moglie di Arnuwanda, Asmunikal
  12. ^ R. Beal: The Hurrian dynasty and the double names of Hittite kings, pag. 62, nota 54.
  13. ^ KUB 36.119.
  14. ^ Si veda KUB 11.7 + KUB 36.122 dove nelle offerte per i defunti si cita "Ašmi-Šarrumma figlio di Arnuwanda" che precede Manninni, figlio noto di Arnuwanda I, lasciando ipotizzare che gli fosse maggiore.

Collegamenti esterni

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