Headington Shark
L'Headington Shark (/hɛdɪŋtʌn ʃɑːk/; in lingua italiana Squalo di Headington), ufficialmente chiamato Untitled 1986[1] e conosciuto anche col nome di Oxford Shark, è una scultura di vetroresina, alta circa 7 metri e mezzo[1], posta sul tetto di una casa di New High Street, nel distretto di Headington, ubicato nella città britannica di Oxford.[2]
La scultura, prodotta dall'inglese John Buckley, vuole costituire un monito sul pericolo costituito dall'energia nucleare e lo fa cercando di esprimere «l'impotenza, la rabbia e la disperazione» ad esso associate;[1] lo squalo è stato infatti creato in occasione del quarantunesimo anniversario dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.[2]
Inizialmente la statua non riscosse molto successo: infatti i residenti di Headington la volevano abbattere. Ciononostante Buckley in seguito ricevette un premio e lo squalo è diventato perfino un'attrazione turistica.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Lo squalo è stato la prima attrazione di Oxford non ubicata all'interno nel suo centro storico.[4]
Lo Headington Shark venne prodotto dallo scultore britannico John Buckley e venne posto il 9 agosto 1986[5] sul tetto dell'abitazione dell'imprenditore dell'Illinois Bill Heine, che già possedeva molti cinema della città.[4] Non è ancora chiaro se Buckley abbia realizzato e installato lo squalo con le dovute autorizzazioni.[2]
Inizialmente lo squalo, creato per commemorare i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, non riscosse molto successo, venendo perfino definito dai residenti di Headington «antiestetico, controverso e divisivo». Anche il Comune di Oxford espresse la volontà di rimuovere la scultura,[2] sostenendo che quest'ultima potesse risultare rischiosa per l'incolumità degli abitanti dell'abitazione,[5] senza tuttavia riuscire a dimostrarlo.[4]
Quando, inoltre, la scultura divenne un aspetto identificativo del quartiere, attirando anche l'interesse turistico, il comune rinunciò definitivamente alla sua rimozione.[4]
Nel 2007 sia la casa che lo squalo vennero ristrutturati in modo da evitare eventuali crolli.[6]
Significato
[modifica | modifica wikitesto]La statua è stata creata pochi mesi dopo il disastro nucleare di Cernobyl con l'intento di commemorare la caduta delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Lo scultore ha voluto così esprimere le proprie emozioni di fronte al pericolo rappresentato dall'energia nucleare.
L'importanza dell'opera è stata evidenziata da Bill Heine:[5]
«The shark was to express someone feeling totally impotent and ripping a hole in their roof out of a sense of impotence and anger and desperation ... It is saying something about CND, nuclear power, Cernobyl and Nagasaki.»
«Lo squalo esprime qualcosa di completamente inerme e il buco nel tetto descrive una sensazione di impotenza, rabbia e disperazione ... Esso ci racconta qualcosa sulla CND, sull'energia nucleare, su Cernobyl e su Nagasaki.»
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Preambolo
[modifica | modifica wikitesto]L'Headington Shark non riscosse inizialmente un grande successo. Infatti, come già accennato, i residenti di Headington lo reputarono antiestetico e ne proposero anche la rimozione.[3]
In ogni caso, lentamente lo squalo diventò un simbolo di Headington, tanto che la pagina web ufficiale del sobborgo lo definisce «il più famoso residente di Headington».[5] Infatti a partire dal XXI secolo lo squalo è divenuto la mascotte di Headington.
All'interno del distretto lo squalo è diventato tanto noto che, nel 2011, si è persino festeggiato il venticinquesimo anniversario dalla sua costruzione, che gli abitanti hanno affettuosamente denominato «25º compleanno».[7] Durante l'anniversario, in cui sono stati offerti cibi e bevande, Bill Heine ha anche autografato una sua opera, The Hunting of the Shark, scritto poco prima del 25º anniversario.[8]
Nella letteratura
[modifica | modifica wikitesto]Lo Headington Shark è stato citato nelle opere One Little Finger;[3] e Oxford: a cultural and literary companion.[4]
Sull'argomento è stato perfino scritto un libro, denominato The Hunting of the Shark; il testo è stato elaborato da Bill Heine in persona.[9]
Nel giornalismo
[modifica | modifica wikitesto]Lo squalo è nominato in numerose riviste, perlopiù locali; si citano a tale proposito l'Oxford Mail o l'Oxford Times.
Alcune volte la scultura è stato menzionata persino in notissimi quotidiani britannici, quali il Guardian oppure il Times.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Andrea Bressa, La Stonehenge del futuro (e altri monumenti strani), su gadget.wired.it, Gadgetland, 21 ottobre 2011. URL consultato il 21 ottobre 2011.«Giro del mondo alla ricerca delle statue più assurde: dal Mangia Bambini allo squalo nel tetto alla scultura a testa in giù»
- ^ a b c d (EN) The Headington Shark - Oxford, England, su aquiziam.com, Curious Britain (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2012)..
- ^ a b c Chib, p. 91.
- ^ a b c d e Horan, p. 201.
- ^ a b c d (EN) The Headington Shark, su headington.org.uk, Headington.uk..«The Shark became the most famous resident of Headington when it landed in the roof of 2 New High Street in the early hours of Saturday 9 August 1986»
- ^ (EN) Reg Little, Shark comes of age, ThisIsOxfordshire, 5 luglio 2007.
- ^ (EN) Headington Shark’s 25th Birthday Party, 9 Aug 2011, su headington.org.uk, Headington.uk..
- ^ (EN) Damian Fantato, Iconic shark marks 25th anniversary, ThisIsOxfordshire, 11 agosto 2011.
- ^ Heine.
- ^ (EN) Shark in the News, su headington.org.uk, Headington.uk..
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bill Heine, The Hunting of the Shark, Oxford Folio, 2011, ISBN 978-0-9567405-2-6.
- (EN) David Horan, Oxford: a cultural and literary companion, Signal Books, 1999, ISBN 1-902669-05-3.
- (EN) Malini Chib, One Little Finger, SAGE Publications, 2011, ISBN 81-321-0632-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sullo squalo di Headington (Headington Shark)