Hell Hath No Fury (Clipse)

Hell Hath No Fury
album in studio
ArtistaClipse
Pubblicazione28 novembre 2006
Durata48:41
Dischi1
Tracce12
GenereHip hop
East Coast hip hop
thug rap
Hardcore hip hop
EtichettaStar Trak Entertainment, Zomba, Sony BMG Music (Canada, Australia, Giappone ed Europa), Re-Up Gang Records (Canada, Australia, Giappone ed Europa)
ProduttoreThe Neptunes
RegistrazioneMasterSound; PatchWerk Recording Studios, Atlanta; Silent Sound Studios, Atlanta; Star Trak Studios, Virginia Beach; Windmark Studios, Virginia Beach
2001-2002
Formatialbum, CD
Clipse - cronologia
Album precedente
(2002)
Album successivo
(2009)
Singoli
  1. Mr. Me Too
    Pubblicato: 23 maggio 2006
  2. Wamp Wamp (What It Do)
    Pubblicato: 31 ottobre 2006

Hell Hath No Fury è il secondo album del duo hip hop statunitense Clipse, pubblicato il 28 novembre del 2006 e distribuito da Star Trak, Zomba, Re-Up Gang e Sony BMG. La produzione è affidata ai Neptunes.

Subito dopo l'uscita del loro album d'esordio, Lord Willin', i Clipse iniziano a lavorare al lavoro secondo album, ma sono costretti a fermare i lavori quando diversi artisti che avevano firmato per la Arista Records finiscono nell'etichetta affiliata Jive Records, come parte di una fusione più grande tra Sony Music e BMG. Ciò ha portato la Star Trak a spostarsi nella Interscope Records, firmando un nuovo contratto di distribuzione. A causa degli accordi contrattuali, il duo è costretto a restare nella label Jive Records. Durante questo periodo, tra il 2004 e il 2005, pubblicano due mixtape autoprodotti, che non fanno che alimentare l'attesa per il secondo lavoro ufficiale del gruppo.[1] Al completamento dell'album, l'etichetta chiede al gruppo di inserire suoni maggiormente pop: i Clipse chiedono formalmente di sciogliere il contratto con la Jive, ma questa nega ed è portata in giudizio, dove i Clipse ottengono un accordo il 9 maggio del 2006.

Ricezione e successo commerciale

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Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
The A.V. ClubB+[2]
Entertainment WeeklyA[3]
The Guardian[4]
Q[5]
NME[5]
Spin[5]
Rolling Stone[6]
Los Angeles Times[5]
Pitchfork[5]
Billboard[5]
Robert ChristgauA[7]

L'album ottiene il plauso universale da parte della critica. Il sito Metacritic gli assegna un punteggio di 89/100 basato su 29 recensioni.[5] Allmusic gli assegna il punteggio perfetto, così come Entertainment Weekly,[5] The Guardian,[5] e Robert Christgau.[5] Pitchfork, Stylus Magazine, RapReviews e The Village Voice votano l'album con nove decimi.[5] Il secondo sforzo dei Clipse riceve recensioni molto positive anche da Billboard,[5] Rolling Stone,[5] New Musical Express[5] e Spin.[5]

Christgau, così come fa Andy Kellman per Allmusic,[1] elogia la produzione dei The Neptunes più che il «rapping cristallino e grintoso» dei Clipse.[7] Kellman aggiunge che «eccetto alcune eccezioni, questi sono i beat più netti e spietati dei Neptunes. Dal punto di vista lirico, il commercio di cocaina è l'argomento principale dell'album ancor maggiormente rispetto all'album d'esordio. Le rime sono cautamente auto-celebrative [...] l'intera cosa è magneticamente cupa.»[1]

Per la rivista Prefix è il miglior album del 2006,[8] Blender lo inserisce al nono posto nella sua lista dei 50 migliori album del 2006[9] e Pitchfork posiziona la canzone Trill sesta tra le cento migliori tracce del 2006.[10]

L'album è stato il sesto nella storia della rivista XXL a ottenere il voto massimo «XXL». Pitchfork lo inserisce nella sua lista dei migliori album del 2006 al settimo posto e al cinquantaduesimo nella propria lista dei 200 migliori degli anni duemila, in una delle posizioni più alte tra gli album rap.[11] Nel 2010, Rhapsody lo nomina come il miglior album «coke rap» (di rap sulla cocaina) di sempre.[12]

Hell Hath No Fury raggiunge la posizione numero 14 nella Billboard 200, la seconda nella classifica dedicata agli album R&B/Hip-Hop e la seconda in quella dedicata ai prodotti rap, vendendo oltre 80 000 copie nella prima settimana.[13] I due singoli estratti dall'album, Mr. Me Too e Wamp Wamp, hanno entrambi un mediocre successo nelle classifiche in patria.

Testi di Gene Thornton, Terrence Thornton, Pharrell Williams, Stayven Thomas (traccia 4), Rennard East (tracce 5 e 9), Charles Patterson (traccia 9), Amin Porter (traccia 11), Bilal Oliver (traccia 12). Musiche dei Neptunes.

  1. We Got It For Cheap (Intro) – 3:41
  2. Momma I'm So Sorry – 3:57
  3. Mr. Me Too (featuring Pharrell Williams) – 3:41
  4. Wamp Wamp (What It Do) (featuring Slim Thug) – 4:00
  5. Ride Around Shining (featuring Ab-Liva) – 3:56
  6. Dirty Money – 3:46
  7. Hello New World – 4:12
  8. Keys Open Doors – 3:19
  9. Ain't Cha (featuring Re-Up Gang) – 4:41
  10. Trill – 4:43
  11. Chinese New Year (featuring Roscoe P. Coldchain) – 3:54
  12. Nightmares (featuring Bilal & Pharrell Williams) – 4:50

Classifiche settimanali

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Classifica (2006) Posizione
massima
Stati Uniti[14] 14
US Digital Albums[15] 9
US Tastemaker Albums[16] 6
US Top Rap Albums[17] 2
US Top R&B/Hip-Hop Albums[18] 2

Classifiche di fine anno

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Classifica (2007) Posizione
massima
US Top R&B/Hip-Hop Albums[19] 78
  1. ^ a b c d (EN) Andy Kellman, Hell Hath No Fury – Clipse, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato l'11 febbraio 2016.
  2. ^ (EN) Nathan Rabin, Clipse: Hell Hath No Fury, in The A.V. Club, 2 gennaio 2007. URL consultato l'11 febbraio 2016.
  3. ^ (EN) Jody Rosen, Hell Hath No Fury, in Entertainment Weekly, 27 novembre 2006. URL consultato l'11 febbraio 2016.
  4. ^ (EN) Alexis Petridis, Clipse, Hell Hath No Fury, in The Guardian, 12 gennaio 2007. URL consultato l'11 febbraio 2016.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Reviews for Hell Hath No Fury by Clipse, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 14 aprile 2008.
  6. ^ (EN) Nathan Brackett, Clipse: Hell Hath No Fury, in Rolling Stone, 27 novembre 2006. URL consultato l'11 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2009).
  7. ^ a b (EN) Clipse
  8. ^ (EN) Best Albums of 2006: Picks 10 to 1. Prefix magazine (December 13, 2006). Accessed June 9, 2008.
  9. ^ (EN) The 50 Greatest CDs of 2006 Archiviato il 25 gennaio 2007 in Internet Archive.. Blender magazine (January/February 2007). Accessed June 9, 2008.
  10. ^ Dombal, Ryan (December 18, 2006). (EN) The Top 100 Tracks of 2006 Archiviato il 16 aprile 2007 in Internet Archive.. Pitchfork. Accessed June 9, 2008.
  11. ^ (EN) The Top 200 Albums of the 2000s Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.. Pitchfork (October 1, 2009). Accessed December 28, 2009.
  12. ^ (EN) Album Guide To Coke Rap Archiviato il 31 agosto 2012 in Internet Archive. Referenced 26 July 2010
  13. ^ (EN) Clipse catch a brick, su xxlmag.com. URL consultato il 21 febbraio 2012.
  14. ^ (EN) Billboard 200, Billboard.com.
  15. ^ (EN) Digital Albums, Billboard.com.
  16. ^ (EN) Tastemakers, Billboard.com.
  17. ^ (EN) Top Rap Albums, Billboard.com.
  18. ^ (EN) Top R&B/Hip-Hop Albums, Billboard.com.
  19. ^ (EN) Year End Charts 2007 Top R&B/Hip-Hop Albums, Billboard.com.

Collegamenti esterni

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