Hotepsekhemwy

Hotepsekhemwy (fl. XXX secolo a.C.), noto anche come Hotepsekhemui è stato un faraone appartenente alla II dinastia.

Hotepsekhemwy
Sigillo in osso recante inciso il serekht di Hotepsekhemwy
Re dall'Alto e Basso Egitto
In caricaPeriodo arcaico
Incoronazione2925 a.C.[1]
PredecessoreQa'a
SuccessoreRaneb
Morte?[1]
Luogo di sepolturaSaqqara
DinastiaII dinastia egizia

La sua ascesa al trono, stimata in un regno di circa 25–29 anni, avvenne in un periodo di transizione, segnato dalla necessità di ristabilire l’ordine dopo le turbolenze della I dinastia. Le testimonianze archeologiche, fra cui sigilli, iscrizioni su vasi e cilindri, rinvenute a Saqqara, Giza, Badari e Abydos forniscono preziosi indizi sia sulla durata del suo governo sia sul significato simbolico del suo nome.

Il nome Hotepsekhemwy, traducibile con «i Due Potenti sono in pace», sottolinea un intento di riconciliazione tra le forze rappresentate da Horo e Seth, simboli rispettivamente di Alto e Basso Egitto. Tale scelta terminologica ha ovviamente una valenza politica, suggerendo anche uno spostamento del potere verso Menfi, in un contesto in cui le pratiche funerarie si concentravano progressivamente a Saqqara.[2]

Le informazioni riguardanti la famiglia sono scarse: la moglie non risulta attestata nei documenti noti e solo il nome di un "figlio del re" e "sacerdote di Sopdu", Perneb, compare in alcuni reperti. Poiché i sigilli con il nome di Hotepsekhemwy sono stati rinvenuti in una tomba attribuita sia a lui sia al successore Raneb, l’identificazione esatta della sua discendenza rimane incerta.[3]

Ingresso della tomba di Hotepsekhemwy

Le fonti antiche offrono versioni diverse sulla durata del regno di Hotepsekhemwy: mentre il Canone di Torino suggerisce una durata eccessivamente lunga, storici come Manetone riportano una durata di 38 anni. Tuttavia, la maggior parte degli studiosi converge su una stima compresa tra 25 e 29 anni.[4][5] Durante il suo regno, in un contesto segnato da crisi politiche, furono restaurate strutture importanti come la tomba di Qa'a e fu edificata una nuova residenza reale, nota come "Horus la stella splendente". Inoltre, la costruzione di templi, fra cui quello dedicato a Netjer-Achty e la "Cappella della Corona Bianca", simbolo della continuità dell’autorità dell’Alto Egitto, testimonia l'intento di consolidare il potere centrale.

L’identificazione della sepoltura di Hotepsekhemwy resta oggetto di dibattito. La tesi più accreditata sostiene che il faraone abbia condiviso la "Tomba-galleria A" di Saqqara con il successore Raneb, come evidenziato dal rinvenimento di numerosi sigilli attestanti entrambi i sovrani. Alcune ipotesi alternative suggeriscono, tuttavia, che la tomba possa appartenere esclusivamente a Raneb, in ragione di reperti in cui il nome del successore appare più prominente.[6][7]

Lista di Abido Lista di Saqqara Canone Reale Anni di regno
(Canone reale)
Sesto Africano Anni di regno
(Sesto Africano)
Eusebio di Cesarea Anni di regno
(Eusebio di Cesarea)
9
D58U28wM44

b d 3 w - Bedjau

3
R8G30

b3.w ntr - Baunetjer

2.20
HASHG30Z1Y1
Z2

(?) b3.w - Bau(?)

95 Bochos Boethos 38
Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
Htpsxmsxm
htp skhm (wy) Hotepsekhemwy I due potenti sono in pace
G16
nbty (nebti) Le due Signore
Htp
htp Hotep Le Due Signore sono in pace
G8
ḥr nbw Horo d'oro
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
bU28U30w
b d3 t3w Bedjatau La potenza del dio
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
Non ancora in uso

Altre datazioni

[modifica | modifica wikitesto]
Autore datazione
Redford 2850 a.C. - 2820 a.C.[8]
Krauss/Schneider 2850 a.C. - ?[9]
von Beckerath 2828 a.C.-2800 a.C.[10]
Malek 2793 a.C. - 2765 a.C.[11]
  1. ^ a b Cimmino, Franco - dizionario delle dinastie faraoniche, p 467
  2. ^ Nicolas Grimal: Storia dell'antico Egitto, Laterza 1990
  3. ^ Toby A. H. Wilkinson: Early Dynastic Egypt, Routledge, London 1999, ISBN 0-415-18633-1
  4. ^ Alan H. Gardiner: The royal canon of Turin, Griffith Institute, Oxford 1997, ISBN 0-900416-48-3
  5. ^ William Gillian Waddell: Manetho (The Loeb Classical Library, Volume 350), Harvard University Press, Cambridge 2004, ISBN 0-674-99385-3
  6. ^ Alessandre Barsanti: Annales du service des antiquités de l'Egypte, Vol. II, IFAO, 1902
  7. ^ Wolfgang Helck: Wirtschaftsgeschichte des alten Ägypten, Brill, Leiden 1975, ISBN 90-04-04269-5
  8. ^ History and Chronology of the 18th dynasty of Egypt: Seven studies. Toronto: University Press, 1967
  9. ^ Erik Hornung, Rolf Krauss, David A. Warburton - Ancient Egyptian Chronology - Brill Academic Publishers 2006
  10. ^ Chronologie des Pharaonischen Ägypten (Chronology of the Egyptian Pharaohs), Mainz am Rhein: Verlag Philipp von Zabern. (1997)
  11. ^ (con John Baines), Atlante dell'antico Egitto, ed. italiana a cura di Alessandro Roccati, Istituto geografico De Agostini, 1980 (ed. orig.: Atlas of Ancient Egypt, Facts on File, 1980)
  • Cimmino, Franco - Dizionario delle dinastie faraoniche - Bompiani, Milano 2003 - ISBN 88-452-5531-X
  • Edwards, I.E.S. - Il dinastico antico in Egitto - Storia antica del Medio Oriente 1,3 parte seconda - Cambridge University 1971 (Il Saggiatore, Milano 1972)
  • Gardiner, Alan - La civiltà egizia - Oxford University Press 1961 (Einaudi, Torino 1997) - ISBN 88-06-13913-4
  • Wilson, John A. - Egitto - I Propilei volume I -Monaco di Baviera 1961 (Arnoldo Mondadori, Milano 1967)
  • Grimal, Nicolas - Storia dell'antico Egitto - Laterza, Bari, 1990 - ISBN 8842036013

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Signore dell'Alto e del Basso Egitto Successore
Qa'a III millennio a.C. Raneb
Controllo di autoritàVIAF (EN5163753423834271522 · GND (DE124612548X