Idir
Idir (ⵉⴷⵉⵔ) | |
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Un primo piano di Idir | |
Nazionalità | Algeria |
Genere | Folk World music |
Periodo di attività musicale | 1970 – 2020 |
Album pubblicati | 8 |
Studio | 8 |
Sito ufficiale | |
Idir, pseudonimo di Hamid Cheriet (Aït Lahcène, 25 ottobre 1949 – Parigi, 2 maggio 2020), è stato un cantante e musicista berbero con cittadinanza algerina.
Idir è un nome tradizionale berbero, che significa "vivrà " e viene dato a scopo beneaugurante.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La fama di Idir, indubbiamente tra i cantanti berberi più conosciuti al di fuori del suo paese, fu dovuta soprattutto al suo pezzo d'esordio, A vava inouva (1973), che è stato tradotto in numerose lingue. Si tratta di una composizione orecchiabile, composta a partire da una ninna nanna tradizionale, con le parole del poeta Ben Mohamed. Idir eseguì questo brano per la prima volta alla radio quand'era ancora studente liceale, inventandosi in quell'occasione lo pseudonimo che lo avrebbe reso celebre, per non far capire ai propri genitori che stava intraprendendo una carriera artistica.
A vava inouva ebbe un successo immediato, tuttavia in seguito Idir produsse un numero limitato di album (contenenti spesso remix di canzoni già pubblicate in precedenza). Molti dei suoi pezzi sono basati su testi di Ben Mohamed.
Benché animato dalla intenzione di mantenere viva la propria lingua e le tradizioni della Cabilia, Idir fu sempre molto aperto all'incontro con altre lingue e culture, esibendosi spesso insieme ad altri artisti; tra gli altri, collaborò con il bretone Alan Stivell, Manu Chao, Dan Ar Braz, Maxime Le Forestier, Karen Matheson e i gruppi Gnawa Diffusion e Zebda (nell'album Identités del 1999).
Idir è morto a Parigi nel 2020 all'età di 71 anni a seguito di una fibrosi polmonare da cui era affetto da anni.[1][2]
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]- A vava inouva, (1976)
- Ay arrac nneɣ, (1979)
- Les chasseurs de lumière, (1993)
- Le petit village, (cantato dal coro Tiddukla sotto la direzione di Idir, autore anche delle musiche)
- Identités, (1999)
- Deux rives, un rêve, (2002)
- Entre scènes et terre, (live) (2005)
- La France des couleurs, (2005)
- Sous le ciel de Marseille, featuring Kenza Farah, (2008)
- Idir, (2013)
- Ici et ailleurs, (2017)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Mort du chanteur algérien Idir, légende de la musique kabyle[collegamento interrotto], Libération.
- ^ (FR) Yassir Guelzim, La légende de la chanson kabyle, Idir est décédé, su lecourrierdelatlas.com, 3 maggio 2020. URL consultato il 3 maggio 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Idir
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Biografia di Idir sul sito di Radio France Internationale, su rfimusique.com. URL consultato il 31 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2006).
- kenza farah : le site kenza farah ft idir
- (FR) Sito ufficiale, su idir-officiel.fr.
- Idir, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Idir, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Idir, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Idir, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Idir, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2663628 · ISNI (EN) 0000 0000 7981 2028 · Europeana agent/base/78499 · LCCN (EN) no00055479 · GND (DE) 1071924141 · BNF (FR) cb139627343 (data) |
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