Ignazio Hugford
Ignazio Hugford o Ignatius Heckford (Pisa, 1703 – Firenze, 1778) è stato un pittore e restauratore italiano attivo soprattutto a Firenze e in Toscana.
Insieme a Agostino Veracini, Hugford fu uno dei più talentuosi restauratori del Settecento capace di ricalcare perfettamente lo stile dell'opera da restaurare, diversamente dall'usanza dei restauratori a loro contemporanei che invece erano soliti convertire il dipinto da restaurare nello stile coevo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Pisa nel 1703, figlio di un orologiaio inglese chiamato alla corte granducale, Ignazio fu allievo del pittore Anton Domenico Gabbiani e perciò risentì sia della lezione cortonesca che della grande stagione del barocco romano, entrambe presenti nella pittura del Gabbiani.
Nel refettorio dell'Abbazia di Vallombrosa si trovano 14 sue tele (1745) ed altri quadri (sulla storia di Vallombrosa) sono situati sopra il coro, all'interno della chiesa. La sua notevole presenza nel contesto vallombrosano è data dal fatto che il fratello Enrico, anch'egli artista, era monaco di quell'ordine.
Fu maestro all'Accademia del Disegno e lì promosse edizioni illustrate su artisti passati o a lui coevi: si ricordi per esempio la Vita di Anton Domenico Gabbiani edita anche sotto il titolo I Cento Pensieri di Anton Domenico Gabbiani pittore fiorentino (Moückiana, Firenze, 1762).
Tra le opere pittoriche maggiori la Contessa Matilde che dona i suoi beni alla Chiesa (260x247) nella Chiesa di San Bartolomeo in Pantano (Pistoia) [1] dove "la contessa è stata raffigurata con un abito azzurro, manto rosso bordato di pelliccia e sta indicando con una mano l'atto di donazione posto su un vassoio che un valletto sta porgendo al papa". Nella stessa chiesa pistoiese troviamo San Pietro Igneo attraversa il fuoco, Sant'Atto riceve le reliquie di Sant'Jacopo. Nel Palazzo dei Priori in Volterra (sala della Giunta) di lui è la Nascita della Vergine. Nella pieve di Sant'Andrea a Doccia (Pontassieve, Firenze) Il Crocifisso tra San Carlo Borromeo, San Filippo Neri e Sant'Antonio Abate (1776). Alla Galleria degli Uffizi (Firenze) è conservato il suo Autoritratto.
Numerose altre opere in collaborazione con altri pittori: con Francesco Conti il Transito di San Giuseppe [2], il ciclo di San Francesco di Paola (sei tele polilobate) nella Chiesa di San Francesco di Paola (Firenze) in collaborazione con Antonio Nicola Pillori e Dionisio Predellini. "L'intero ciclo presuppone caratteri stilistici unitari che fanno supporre sia stato eseguito sotto la guida dello Hugford, il più celebre dei tre autori" (Caterina Bon).
Il Miracolo della trota rediviva appartenente a questo ciclo in Firenze è considerato da M. Mosco come uno dei migliori esempi di pittura fiorentina del XVIII secolo (M. Mosco, Itinerario di Firenze barocca, Firenze, 1974, 33).
Per concludere occorre ricordare come l'Hugford fu anche restauratore (la tradizione gli attribuisce il "ridipingere" la Madonna miracolosa dell'Impruneta, la Signora delle acque, 1758), collezionista e dedito al commercio di opere d'arte.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ignazio Hugford, Raccolta di cento pensieri diversi di Anton Domenico Gabbiani, pittor Fiorentino fatti intagliare in rame da Ignazio Enrico Hugford, pittore, e suo discepolo, nel modo, e forma, che sono gli originali esistenti nella di lui collezione in Firenze..., nella Stamperia Moückiana, Firenze 1762.
- Ignazio Enrico Hugford, Notizie Della Vita di Anton Domenico Gabbani, Pittore Eccellentissimo, Firenze, 1772.
- Caterina Bon Valsassina, Schede di catalogo Soprintendenza ai beni artistici di Firenze, Chiesa di San Francesco di Paola, Catalogo generale 09/21164-21169, 12.IX.1975.
- Marco Chiarini, Inediti de Settecento fiorentino: Anton Domenico Gabbiani, Ignazio Hugford, Gian Domenico Ferretti, in Scritti in onore di Ugo Procacci, Electa, Milano 1977, pp. 586–591.
- John Fleming, The Hugfords of Florence, II, Connoisseur, CXXXVI, 1955, pp. 197–206.
- Michael Wynne, Ignazio Hugford, drawings in the Uffizi, in Festschrift to Erik Fischer: European Drawings from Six Centuries, Copenaghen, Royal Museum of Fine Arts, 1990, pp. 109–118.
- Fabia Borroni Salvadori, Ignazio Enrico Hugford: collezionista con la vocazione del mercante, Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Lettere e Filosofia, XIII, 1983, 4, pp. 1025–1056.
- Marilena Mosco, Itinerario di Firenze barocca, Firenze, 1974.
- Giovanna Perini, Dresden And the Italian art market in the eighteenth century: Ignazio Hugford and Giovanni Ludovic Bianconi, Documents for the history of collecting, 16, The Burlington Magazine, 1993, vol. 135, no. 1085, pp. 550–559.
- Francesco Grisolia, Disegni oltremontani nella collezione di Ignazio Enrico Hugford, in Proporzioni, VII-VIII, 2006/07 (2009), pp. 113–164.
- Marco Ciatti, Cristina Acidini, Donatella Luigi Maino, Giorgio Bonsanti, Simona Rinaldi, Storia e teoria del restauro, Edifir Edizioni, Firenze 2009.
- Alessandro Serafini, HUGFORD, Ignazio Enrico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 61, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 18 dicembre 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ignazio Hugford
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Hugford, Ignazio Enrico, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ignazio Hugford, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Opere di Ignazio Hugford, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4953483 · ISNI (EN) 0000 0000 8076 1600 · BAV 495/147627 · CERL cnp01323647 · Europeana agent/base/8429 · ULAN (EN) 500004392 · LCCN (EN) no2010166485 · GND (DE) 133913708 · BNF (FR) cb120721746 (data) |
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