Il Mago (rivista)
Il Mago è stata una rivista italiana di fumetti pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore dal 1972 al 1980.[1][2]
Il Mago | |
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serie regolare a fumetti | |
Lingua orig. | italiano |
Paese | Italia |
Editore | Arnoldo Mondadori Editore |
1ª edizione | aprile 1972 – dicembre 1980 |
Albi | 105 (completa) |
Genere | umoristico |
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La rivista nacque su iniziativa della Mondadori sulla scia del successo di linus[3], pubblicato allora dalla Rizzoli che lo aveva acquisito dalla Milano Libri nel 1971. Tale intento è espresso apertamente sin dalla scritta posta sulla copertina del primo numero:"Il mensile che ancor prima di uscire vantava già tre tentativi di imitazione".[1]
La scelta di affidare la direzione della rivista a Mario Spagnol, già curatore della fortunata collana Oscar Mondadori, non fu casuale. Infatti spesso su questa collana erano apparsi libri a fumetti, e Il Mago poteva servire sia a ripubblicare vecchio materiale sia a testare nuove serie ancora inedite. La direzione di Spagnol durò solo sei numeri, poi a sostituirlo furono chiamati i popolari scrittori Fruttero & Lucentini, già traduttori delle strisce di B.C. e de Il mago Wiz.
In questi primi anni furono pubblicate principalmente strisce umoristiche americane, fra cui B.C., Il mago Wiz, Mafalda, Dick Tracy, Rip Kirby, Momma, Blondie e Dagoberto, Braccio di Ferro, Sappo e la tiratura si assestò intorno alle ottantamila copie[4]. Sulla rivista esordì un giovanissimo Stefano Benni, con alcuni racconti poi riuniti in Bar Sport.[1]
Nel 1975 la rivista, entrata in crisi, passò nelle mani di Beppi Zancan. Il formato fu ridotto da 24x34 cm a 19,5x27 cm, e il numero di pagine passò da 96 a 80. La dirigenza Mondadori per uscire dalla crisi cercò di trasformare la rivista in una pubblicazione per ragazzi, ma Zancan si oppose, trasformandola in una vetrina per fumetti d'autore stranieri e italiani, una delle prime riviste a dare spazio ai giovani italiani esordienti, fra cui i fratelli Agostino e Franco Origone con il loro Nilus, Panebarco col suo Big Sleeping, Vittorio Giardino con Sam Pezzo, e altri professionisti affermati come Cimpellin, Pezzin, Cavazzano e Filippo Scozzari. Con questa nuova struttura, a metà fra fumetto d'autore italiano e strisce umoristiche straniere, la rivista si assestò intorno alle ventimila copie di tiratura e rimase nelle edicole per altri cinque anni.[1] Poi nel 1980 Mondadori decise di chiuderla lasciandone la proprietà a Zancan, che negli anni successivi tentò di trovare un nuovo editore con cui proseguire le pubblicazioni. Nel 1983 riapparve in edicola edita dalla Editrice Publimilano ma solo per cinque numeri.[5]
Direttori
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Guida Fumetto Italiano, Il Mago, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 21 agosto 2018.
- ^ FFF - Testate, IL MAGO, su lfb.it. URL consultato il 21 agosto 2018.
- ^ Sergente Kirk, in Fucine Mute webmagazine, 1º febbraio 2001. URL consultato il 21 agosto 2018.
- ^ Persone di nuvola. Il Mago
- ^ Guida Fumetto Italiano, Editrice Publimilano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 21 agosto 2018.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo del fumetto italiano, Il Mago, su lfb.it.