Il Trifoglio
Il Trifoglio | |
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Stato | Italia |
Fondazione | 27 ottobre 1999 |
Dissoluzione | 6 febbraio 2000 |
Collocazione | Centro |
Il Trifoglio fu un'intesa fra partiti italiani attiva dal 27 ottobre 1999 al 6 febbraio 2000.
Di essa facevano parte:
- l'Unione per la Repubblica di Francesco Cossiga;
- i Socialisti Democratici Italiani di Enrico Boselli;
- il Partito Repubblicano Italiano di Giorgio La Malfa.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 ottobre 1999 il senatore a vita Francesco Cossiga dalle colonne de La Stampa propose allo SDI e al PRI di creare un «Trifoglio» da contrapporre a L'Ulivo, ovvero «un centro riformatore che trae le sue componenti dalla storia europea e italiana dei socialisti, dei liberal-democratici e dei cristiano-riformisti»[1]. Tre giorni dopo Cossiga chiarì che il Trifoglio era, «in pratica, la gamba moderata dell'Ulivo. Serve a bilanciarlo».[2]
Il 5 novembre, dopo il naufragio dell'Unione Democratica per la Repubblica, Cossiga si riorgannizava come Unione per la Repubblica[3].
Anche se i tre leader di centrosinistra - Cossiga, Boselli e La Malfa - presero ben presto a muoversi con una voce sola, in un primo momento mancò la formale adesione del PRI[4]. Pur con questi limiti, il Trifoglio all'inizio di dicembre poteva contare alla Camera dei deputati su 18 parlamentari (8 UpR, 8 SDI, 2 FLDR), rendendosi componente necessaria per la sopravvivenza del governo D'Alema I[5].
Il 13 dicembre lo SDI apre la crisi di governo[6] che il 18 cade. Viene ricostituito quattro giorni dopo con l'aggiunta de I Democratici, ma senza esponenti del Trifoglio, che fino alla fine non è riuscito a trovare un accordo col presidente del Consiglio Massimo D'Alema ripiegando sull'astensione[7].
Il 30 gennaio 2000 La Malfa vince il congresso repubblicano col 76% dei voti. Prevale così la linea di adesione al Trifoglio, ma anche di fiancheggiamento dell'UpR per trovare un dialogo con Forza Italia[8].
La tendenza di Cossiga e La Malfa a chiudere col centrosinistra per aprire al centrodestra provoca però malumori fra i socialisti[9] e il 6 febbraio lo SDI abbandona a larga maggioranza il Trifoglio[10].
Il giorno dopo La Malfa sostenendo che «a questo punto non si può fare finta di niente e sostituire lo SDI con Bobo Craxi o Martelli», dichiarò «sospesa» l'esperienza del Trifoglio[11].
Simbolo
[modifica | modifica wikitesto]Il simbolo del Trifoglio non ha mai visto la luce. Nell'ottobre 1999 Cossiga aveva pensato a un logo con «tre rose. Una rossa, che si riferisce alla tradizione del movimento operaio. Una bianca, a evocare l'organizzazione clandestina dei giovani cattolici bavaresi contro il nazismo. Una verde, che ricorda la componente liberal-democratica, repubblicana e anche ambientalista»[1].
Successivamente, gennaio 2000, il presidente emerito pensò invece a «un Trifoglio con le tre foglie colorate: una verde per i repubblicani e la massoneria, che non guasta mai; una rossa, che non comprende solo i socialisti di Boselli, ma ha tante venature; una bianca per l'area cattolica». Sotto vorrebbe inserire la scritta Centro sinistra democratico»[12]. Ma anche stavolta non se ne fece nulla.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b «D'Alema, le minacce non ci piegheranno»
- ^ Cossiga e Boselli: ecco la nostra tregua
- ^ "Sono stufo, D'Alema si preoccupi"
- ^ Il Pri litiga sul "sì" al Trifoglio "Abusiva la scelta di La Malfa"
- ^ Cossiga «cresce», governo a rischio
- ^ Gli alleati offrono una fiducia a tempo Il Trifoglio chiede le dimissioni. I Ds: D'Alema fino al 2001. Ppi e Democratici: non oltre
- ^ Il Trifoglio non va oltre l'astensione
- ^ La Malfa vince e può partire il dialogo con Forza Italia
- ^ Boselli: Martelli, niente scissioni e per noi a destra non c' è posto
- ^ Strappo di Boselli, addio a Cossiga
- ^ Cossiga: Boselli sta con la Quercia. La Malfa: Trifoglio sospeso
- ^ Cossiga: bene se Berlusconi e Fini litigano