Isaia Sales

Isaia Sales

Sottosegretario di Stato al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica
Durata mandato1º gennaio 1998 –
21 ottobre 1998
Capo del governoRomano Prodi
PredecessoreCarica creata
SuccessoreNatale D'Amico

Sottosegretario di Stato al Ministero del bilancio e della programmazione economica
Durata mandato22 maggio 1996 –
31 dicembre 1997
Capo del governoRomano Prodi
PredecessoreAlberto Carzaniga
Giorgio Ratti
SuccessoreCarica cessata

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
29 maggio 2001
LegislaturaXII, XIII
Gruppo
parlamentare
XII: Progressisti-Federativo
XIII: DS-L'Ulivo
CoalizioneProgressisti (XII)
L'Ulivo (XIII)
CircoscrizioneCampania 2
CollegioXII: Scafati
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
In precedenza:
PCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioLaurea in Filosofia

Isaia Sales (Pagani, 20 agosto 1950) è un saggista e politico italiano.

Laureato in Filosofia, collaboratore de l'Unità, ha fatto parte fin da giovane del Partito Comunista Italiano, segnalandosi come uno dei dirigenti più impegnati nella lotta alla camorra: a questo tema era dedicato il suo primo libro, La camorra le camorre del 1988.

Viene eletto consigliere regionale della Campania per il PCI nel 1980, confermando il seggio anche dopo le elezioni del 1985 e quelle del 1990[1]. Con la svolta della Bolognina aderisce al Partito Democratico della Sinistra.

Dopo il libro Leghisti e sudisti (1993), venne eletto deputato tra le file del PDS alle elezioni del 1994 e viene confermato anche alle elezioni politiche del 1996. Fu sottosegretario al Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica durante il primo governo Prodi.

Nel 1999 uscì la sua terza opera, Il sud al tempo dell'euro. Una nuova classe dirigente alla prova. Alle elezioni politiche 2001 si ricandidò alla Camera, ma non fu eletto.

Nel 2003 pubblicò il testo Riformisti senz'anima. La Sinistra, il Mezzogiorno, gli errori di D'Alema, assai critico nei confronti della classe dirigente diessina.

Dirigente nazionale dei DS, è stato consigliere economico del Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in particolare ha curato e seguito fino all'approvazione i programmi della Regione Campania relativi al nuovo ciclo comunitario 2007/13. Nel 2006 ha pubblicato Le strade della violenza. Malviventi e bande di camorra a Napoli.

Nel 2008 ha lasciato l'incarico di consulente della Regione per dissensi con il presidente Antonio Bassolino. Nel 2010 ha pubblicato I preti e i mafiosi. Storia dei rapporti tra Mafie e Chiesa cattolica. Attualmente insegna "Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d'Italia" presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. È editorialista del Mattino.

Nel 2006 ha vinto il Premio Napoli per il libro Le strade della violenza (ancora del mediterraneo 2006) e nel 2010 gli viene consegnato il Premio Feudo di Maida per I preti e i mafiosi (Baldini Castoldi Dalai, 2010)[2].

Riguardo a Napoli non è Berlino (Baldini Castoldi Dalai, 2012), Antonello Caporale:

«Partiamo dai numeri: 6600 chilometri di strade e 715 di autostrade. In poco più di vent'anni la Germania ha riversato nei Länder dell'Est 1500 miliardi di euro. In 58 anni l'Italia concede al suo Sud una somma cinque volte inferiore. I numeri raccolgono un sentimento, una visione, un'idea di nazione. E Isaia Sales illustra la decadenza morale di Napoli e del Mezzogiorno, la stella caduta di Antonio Bassolino, leader meridionale che ha guidato la stagione dei sindaci ma non è stato all'altezza della forza rivoluzionaria della sua investitura, dentro la cornice di ignavia nazionale. Il successo di Berlino, capitale di tutta la Germania, punto geografico dove la riunione dell'oriente con l'occidente si fa sentimento collettivo, diviene anche forza letteraria espressiva, cultura nuova e aggregante. La città italiana invece resta sola e assediata dalle sue colpe. Sales non risparmia nulla a Bassolino, insieme al quale ha conosciuto la mortificazione di un fallimento consistente, senza appello. Non giustifica l'ex leader, ma chiama in causa quegli altri. I compagni di Roma, coloro che guidavano il partito e poi il Paese. E non hanno capito, né aiutato, né vigilato. Se Napoli non è Berlino c'è un perché.»

  1. ^ Consiglio Regionale Campania, Regione Campania Consiglio regionale, legislature dalla I alla IX (PDF), su cr.campania.it. URL consultato il 14 gennaio 2024.
  2. ^ Premi: i vincitori dell'edizione 2010 del Feudo di Maida, in CN24.

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