James Mattis

James Mattis

26° Segretario della Difesa degli Stati Uniti
Durata mandato20 gennaio 2017 –
1º gennaio 2019
PresidenteDonald Trump
PredecessoreAshton Carter
SuccessoreMark Esper

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioMaster of Arts
UniversitàCentral Washington University, Washington
ProfessioneGenerale dei Marines
FirmaFirma di James Mattis
James N. Mattis
Soprannome"Chaos"
"Warrior Monk"
"Mad Dog Mattis"[1]
NascitaPullman, 8 settembre 1950
Dati militari
Paese servitoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Forza armata United States Marine Corps
ArmaFanteria di marina
Anni di servizio1969 - 2013
GradoGenerale
GuerreGuerra del Golfo
Guerra in Afghanistan
Guerra in Iraq
BattagliePrima battaglia di Falluja
Seconda battaglia di Falluja
Comandante diUnited States Central Command
United States Joint Forces Command
Supreme Allied Command Transformation
I Marine Expeditionary Forces
United States Marine Forces Central Command
Marine Corps Combat Development Command
1st Marine Division
1st Marine Expeditionary Brigade
7th Marine Regiment
1st Battalion, 7th Marines
DecorazioniDefense Distinguished Service Medal (2)
Navy Distinguished Service Medal
Defense Superior Service Medal
Legion of Merit
Broze Star Medal
(al valore)
Meritorious Service Medal (3)
Altre caricheSegretario della Difesa
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James Norman Mattis (Pullman, 8 settembre 1950[2]) è un generale e politico statunitense.

Dopo una brillante carriera nel Corpo dei Marine degli Stati Uniti, culminata con il comando dello United States Central Command (che prevede la responsabilità strategica di tutto il teatro medio-orientale, compresa la conduzione delle operazioni militari in Iraq ed Afghanistan), dal 2017 al 2019 ha ricoperto la carica di Segretario della difesa degli Stati Uniti d'America nell'amministrazione del presidente Donald Trump. Si è dimesso per divergenze politiche con Trump ed è in seguito tornato in servizio nei Marines.

Nato l'8 settembre 1950 a Pullman, Washington, si è diplomato presso la Columbia High School di Richland nel 1968.[3] Entrato nel Corpo dei Marine nel 1969,[4] ha poi conseguito un diploma in storia presso la Central Washington University nel 1971[5][6] e un master in questioni di sicurezza internazionale dal National War College della National Defense University nel 1994.[7]

Carriera militare

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Ha comandato la Marine Expeditionary Force, il United States Marine Forces Central Command, e la 1st Marine Division durante la guerra in Iraq[8]. Dal 2007 al 2009 è stato nominato comandante del NATO Supreme Allied Command Transformation e, contemporaneamente, fino all'agosto 2010 ha comandato lo United States Joint Forces Command. Dall'11 agosto 2010, ha sostituito David Petraeus dopo essersi dimesso dalla carica di segretario della Difesa è ritornato in servizio nel 2018.

Segretario alla Difesa

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Il 1º dicembre 2016, viene annunciato che il Presidente eletto Donald Trump lo ha scelto come segretario alla difesa. Essendosi ritirato da meno di 7 anni dal servizio militare attivo, è stato necessario approvare una deroga speciale alla legge vigente[9] per potergli consentire di ricoprire l'incarico, così come avvenne nel 1950 col generale Marshall, scelto da Harry Truman.

Durante la seduta al Congresso, interrogato dalla senatrice Kirsten Gillibrand, gli viene chiesto un parere riguardo alla presenza di soldati LGBT all'interno dell'Esercito, ed il generale così le risponde: "Francamente, senatrice, non m'importa di quello che due adulti consenzienti fanno nel letto. A me interessa che siano pronti a combattere per opporsi al nemico." Fra molte altre frasi celebri quella che lo lega al complesso militare-industriale e politico: Ci sono persone che credono che tu debba odiare qualcuno per ucciderlo. Non credo che sia così per voi. È semplicemente business.[10] Al termine delle audizioni, il 20 gennaio 2017, Mattis è stato ufficialmente confermato dal Senato con 98 voti favorevoli e un voto contrario[11].

Il 20 dicembre 2018 ha rassegnato le dimissioni dopo aver mostrato la sua contrarietà per la decisione del presidente Trump di ritirare le truppe americane in Siria[12]. Tali dimissioni, inizialmente programmate il 28 febbraio 2019, sono state rese effettive il 31 dicembre 2018.

In seguito ha criticato apertamente le decisioni prese dalla Casa Bianca. Commentando la sua gestione delle proteste di maggio e giugno 2020, ha detto: "Nella mia vita, Donald Trump è il primo presidente che non cerca di riunire gli americani, che non finge nemmeno di provarci. Invece, sta cercando di dividerci. (...) Stiamo pagando le conseguenze di tre anni senza adulti al comando". Donald Trump ha reagito chiamandolo "il generale più sopravvalutato del mondo" e un "cane pazzo ".[13]

Scapolo per tutta la sua carriera professionale, Mattis ha sposato il fisico e dirigente d'azienda Christina Lomasney nel giugno 2022. Non ha figli. In precedenza era fidanzato con una donna, ma lei ha annullato il matrimonio tre giorni prima che si svolgesse, dopo che i colleghi lo avevano convinto a non lasciare il Corpo dei Marines per lei.

Fu soprannominato "il monaco guerriero" a causa del suo celibato e della sua devozione per tutta la vita allo studio della guerra. Accanito lettore, ha 7.000 libri nella sua biblioteca privata,e ha raccomandato le Meditazioni di Marco Aurelio come l'unico libro che ogni americano dovrebbe leggere. Mattis è cattolico ed è stato descritto come "devoto" e "impegnato". Durante l'invasione dell'Iraq del 2003, pregava spesso con il generale John F. Kelly la domenica. La biografia formale di Mattis del team di transizione di Trump lo ha descritto come "l'incarnazione vivente del motto del Corpo dei Marines, Semper Fidelis". Ha rifiutato quando i giornalisti gli hanno chiesto di discutere la sua fede in pubblico. Mattis è stato inserito nella Società "Figli della rivoluzione americana" il 13 luglio 2021.

  1. ^ Trump: “Cane pazzo Mattis a capo del Pentagono”. La Stampa. Esteri. 2 dicembre 2016.
  2. ^ (EN) James Mattis. Notable Names Database (NNDB). People.
  3. ^ (EN) Kristin M. Kraemer, Gen. Mattis, Trump's possible defense chief, fulfills Benton County jury duty, in Tri-City Herald, 22 novembre 2016.
  4. ^ (EN) General James Mattis, "In the Midst of the Storm: A US Commander's View of the Changing Middle East", in Dartmouth College, 25 settembre 2013. URL consultato il 2 giugno 2015.
  5. ^ (EN) Michael Ray, James Mattis, in Britannica, 2 dicembre 2016. URL consultato il 6 dicembre 2016.
  6. ^ (EN) Lolita C. Baldor, Trump to nominate retired Gen. James Mattis to lead Pentagon, in The Washington Post, 2 dicembre 2016. URL consultato il 23 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2016).
  7. ^ (EN) James N. Mattis – Donald Trump Administration, in Office of the Secretary of Defense – Historical Office.
  8. ^ (EN) Gates: Mattis brings experience, continuity to Central Command. Jim Garamone. Marines. August 11, 2010.
  9. ^ (EN) Elana Schor, Gillibrand says she won't vote for Mattis waiver, su Politico, 20 gennaio 2016. URL consultato il 20 gennaio 2017.
    «While I deeply respect General Mattis’s service, I will oppose a waiver. Civilian control of our military is a fundamental principle of American democracy, and I will not vote for an exception to this rule.»
  10. ^ Le frasi da killer del "cane pazzo" scelto da Trump per il Pentagono. Il Sole 24. America 24. 2 dicembre 2016.
  11. ^ (EN) Senate confirms retired Gen. James Mattis as defense secretary, breaking with decades of precedent, su washingtonpost.com, The Washington Post, 20 gennaio 2017.
  12. ^ Trump annuncia il ritiro anche dall'Afghanistan. Il generale Mattis lascia l'amministrazione, su repubblica.it, 20 dicembre 2018.
  13. ^ (EN) James Mattis condemns Trump’s handling of George Floyd protests, su the Guardian, 3 giugno 2020.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Loschermo.it. URL consultato il 12 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Ilfoglio.it. URL consultato il 12 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
  • Ipharra.prg, su ipharra.org.
Controllo di autoritàVIAF (EN171892898 · ISNI (EN0000 0001 2082 0784 · LCCN (ENno2011091753 · GND (DE1051089220 · BNF (FRcb17948583b (data) · J9U (ENHE987007356674505171