Jens Bergensten

Jens Bergensten (Örebro, 18 maggio 1979) è un autore di videogiochi svedese.

Da dicembre 2010 ha lavorato ad un progetto della Mojang come programmatore e designer. Diventa capo designer e capo sviluppatore del videogioco Minecraft^[1]^[2], quando Markus "Notch" Persson si dimette dalla sua posizione nel dicembre del 2011.^[3]

Carriera

Bergensten inizia a programmare il suo primo videogioco alla età di 11 anni usando BASIC e Turbo Pascal. All'età di 21 anni lavorava per il gioco sparatutto in prima persona Quake III Arena. Ha lavorato anche come programmatore C++ e Java per la casa sviluppatrice di videogiochi Korkeken Interactive Studio, che successivamente andò in bancarotta e diventò Oblivion Entertainment. Durante quel periodo, ha guidato lo sviluppo del gioco di ruolo online Whispers in Akarra, che in seguito ha abbandonato a causa di divergenze con il team di sviluppo del progetto.^[4]

Nel 2008 si sposta a Malmö dove consegue la laurea in informatica. Durante gli studi fonda la compagnia Oxeye Game Studio, con Daniel Brynolf e Pontus Hammarber. I tre diventano famosi grazie ai videogiochi Cobalt e Harvest: Massive Encounter.^[3]

Bergensten lavora anche per la comunità Planeto.^[5]

Mojang

Nel novembre 2010, Bergensten è stato assunto come sviluppatore Back-end di Mojang per Scrolls. In seguito ha iniziato a programmare parti sempre più significative di Minecraft fino a diventarne il capo progettista nel dicembre 2011, subentrando a Markus Persson.^[1]

Vita personale

Il 1 maggio del 2013 ha sposato Jenny Thornell ed il 10 dicembre 2015 ha avuto un figlio, Björn.

Videogiochi

Harvest: Massive Encounter (2008)
Minecraft (2011)
Cobalt (2016)

Note

^ ^a ^b (EN) "Och med dom orden så passar jag micken", su notch.tumblr.com, 2 dicembre 2011. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2020).
^ (EN) "Notch steps down as Minecraft lead designer, plans to start new projects", su pcgamer.com, 2 dicembre 2011.
^ ^a ^b (EN) "Introducing: Jens!", su notch.tumblr.com, 19 novembre 2010. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2018).
^ (EN) "Whispers in Akarra", su akarra.net, 1º febbraio 2004 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2004).
^ (EN) ""The Credits - planeto.com"", su blog.planeto.com, 19 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).