Kawasaki Ki-96

Kawasaki Ki-96
Il terzo prototipo del Kawasaki Ki-96
Descrizione
Tipocaccia pesante
Equipaggio1
CostruttoreGiappone (bandiera) Kawasaki
Data primo volosettembre 1943
Utilizzatore principaleGiappone (bandiera) Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu
Esemplari3
Sviluppato dalKawasaki Ki-45
Altre variantiKawasaki Ki-102
Dimensioni e pesi
Lunghezza11,45 m
Apertura alare15,57 m
Altezza3,70 m
Superficie alare34,0
Carico alare176 kg/m²
Peso a vuoto4 550 kg
Peso carico6 000 kg
Propulsione
Motore2 radiali Mitsubishi Ha-102-II
Potenza1 500 hp (1 125 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max600 km/h (324 kt) a 6 000 m (19 700 ft)
Velocità di salitaa 5 000 m (16 400 ft) in 6 min
Autonomia1 600 km (864 nmi)
Tangenza11 500 m (37 730 ft)
Armamento
Cannoni2 Ho-5 calibro 20 mm
un Ho-203 calibro 37 mm

i dati sono estratti da:
War Planes of the Second World War[1]
WW2 Aircraft Fact Files: Japanese Army Fighters[2]
Japanese Aircraft of the Pacific War[3]

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Il Kawasaki Ki-96 (川崎 キ-96?) fu un caccia pesante monoposto bimotore, monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica giapponese Kawasaki Kōkūki Kogyo, divisione aeronautica della Kawasaki Jūkōgyō KK, nei primi anni quaranta e rimasto allo stadio di prototipo.

Evoluzione monoposto del precedente multiruolo Kawasaki Ki-45, venne proposto senza successo all'Esercito imperiale giapponese e il suo sviluppo venne interrotto dopo soli tre esemplari costruiti.

Storia del progetto

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Il successo ottenuto con il Ki-45 esortò la Kawasaki ad avviare, dall'agosto 1942 e su iniziativa privata, una sua evoluzione.[4] L'ufficio tecnico, supervisionato dall'ingegnere Takeo Doi, elaborò un progetto destinato al ruolo di caccia pesante che riproponeva l'impostazione del suo predecessore, cellula biposto con velatura monoplana ad ala bassa sulla quale erano alloggiati, in apposite gondole, una coppia di motori radiali ma dalla maggior potenza disponibile.

Nel dicembre 1942 il Kōkū Hombu, il dipartimento tecnico del quartier generale dell'Esercito imperiale, espresse il suo interesse per il nuovo velivolo tuttavia nel sottoscrivere il contratto di fornitura, come da consuetudine per tre prototipi da avviare a prove di valutazione, richiese all'azienda di completare il modello come caccia monoposto.[4] Il primo prototipo, ricavato dalla conversione di una cellula di produzione in serie e indicato inizialmente Ki-45 II, pur integrando una cabina di pilotaggio con il solo posto per il pilota, conservava le dimensioni e il tettuccio allungato della versione biposto. In questa configurazione venne portato in volo per la prima volta nel settembre 1943, seguito dai successivi due prototipi modificati con abitacolo e tettuccio di dimensioni ridotte.[5]

Nonostante durante le prove in volo avesse dimostrato di possedere prestazioni superiori alle stime e una eccellente maneggevolezza, l'esercito modificò nel frattempo le sue esigenze optando nuovamente per un modello da caccia biposto[3], di conseguenza lo sviluppo del Ki-96 venne interrotto. L'esperienza acquisita venne tuttavia riutilizzata nella realizzazione del successivo biposto Ki-102, modello che integrava nel disegno ala e impennaggio di coda del Ki-96.[2][3]

Giappone (bandiera) Giappone
esclusivamente in prove di valutazione.
  1. ^ Green 1961, p. 28.
  2. ^ a b Green e Swanborough 1976, p. 38.
  3. ^ a b c Francillon 1979, p. 128.
  4. ^ a b Green e Swanborough 1976, p. 37.
  5. ^ Francillon 1979, p. 127.
  • (EN) René J. Francillon, Japanese Aircraft of the Pacific War, 2nd edition, London, Putnam & Company Ltd., 1979 [1970], ISBN 0-370-30251-6.
  • (EN) William Green, War Planes of the Second World War, Volume Three: Fighters, London, Macdonald & Co.(Publishers) Ltd., 1961, ISBN 0-356-01447-9.
  • (EN) William Green, Gordon Swanborough, WW2 Aircraft Fact Files: Japanese Army Fighters, Part 1, London, Macdonald and Jane's, 1976, ISBN 0-356-08224-5.

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