L'acquaiola

L'acquaiola (in spagnolo: La aguadora; in inglese: Girl with Pitcher) è un dipinto di Francisco Goya.

L'acquaiola
AutoreFrancisco Goya
Data1808-1812
Tecnicaolio
Dimensioni68×50,5 cm
UbicazioneBudapest, Museo di belle arti[1]

Storia e descrizione

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La figura femminile rappresentata in questo dipinto è una ragazza di Saragozza. Indossa una veste marrone molto usata, uno scialle di tela bianca incrociato sul petto e ha alla vita una larga sciarpa di panno giallo, morbidamente annodata su un fianco. Dall'orlo sfrangiato della sua rustica gonna sporge il bordo di una sottoveste bianca; i capelli suoi ricci, un po' scomposti dalla brezza, sono raccolti sulla nuca, in uno chignon vistoso, fermato da un cordoncino. La ragazza poggia sull'anca destra una giara di terraglia e la sostiene con la mano destra, mentre con la sinistra porta un canestro di vimini con dentro bicchieri di stagno o di peltro, pronti per distribuire l'acqua.

Fiera e bella, in piedi e in piena luce, col corpo lievemente arcuato per sostenere il peso dell'orciolo, con il passo sicuro e a gambe lievemente divaricate, guarda in faccia il pittore, combattiva, energica, fiera del suo lavoro e della sua giovinezza. Sullo sfondo si intravede un paesaggio neutro, dipinto nelle tonalità dei grigi. Le ombre sono quelle caratteristiche dell'ora che precede il tramonto. L'acquaiola è un vero ritratto, ripreso dal vero e nella sua immediatezza, che sfugge tuttavia ai canoni accademici ed ufficiali, poiché rappresenta una semplice e giovane contadina e non un personaggio.

Francisco Goya, L'arrotino

Il dipinto ha un suo pendent, di uguale formato e realizzato in identico stile, che rappresenta L'arrotino (El afilador) ed è conservato nello stesso museo: entrambi i dipinti sono contemporanei alle celebri tele di Goya Horrores de la guerra. Nell'inventario, redatto nel 1812 per la divisione dei beni fra Francisco Goya e suo figlio Javier, all'indomani della morte di Josefa Goya, rispettivamente loro moglie e madre, L'arrotino e L'acquaiola sono distinti al numero 13, con un valore di trecento reali e la dicitura: Una aguadora y su companero. Di questi due dipinti esistono varie copie e varianti, ma non altrettanto certo ne è l'autografo di Goya.[2]

In quel periodo Francisco Goya subiva l'influenza del realismo romantico, che proveniva dalla Francia, attraverso le opere di Eugène Delacroix e di Théodore Géricault. Il dipinto L'acquaiola, legato al mondo del lavoro contadino e, in particolare, alla condizione del lavoro femminile, precede di deceni le opere di Gustave Courbet e di Jean-François Millet.

  • 1963-1964, Goya and his times, Londra[3]
  • 1965, Spanyol Mesterk, Budapest
  • 1982, Von Greco bis Goya, Monaco, Vienna[4]
  • 1988-1989, Goya and the Spirit of Englightemment, Madrid, Boston, New York[5]
  • 1991-1992, Il lavoro dell'uomo da Goya a Kandinskij, Braccio di Carlo Magno, Città del Vaticano[6]
  • 1993-1994, Goya: el capricho y la invención, Madrid[7]
  • 2005-2006, Francisco de Goya, 1746-1828: prophet der moderne, Berlino[8]
  • 2008, Goya en tiempos de guerra, Madrid[9]

Influenza culturale

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Francobollo emesso dalle Poste dell'Ungheria, 30 maggio 1968. Una serie con i più noti dipinti del Museo di belle arti di Budapest.

Poste ungheresi, 40 F
  1. ^ Inventario n. 760.
  2. ^ Morello,  p. 162.
  3. ^ Goya and his times,  n. 100.
  4. ^ Von Greco bis Goya,  n. 26.
  5. ^ Pérez Sanchez,  pp. 260-263, cat. 67 e p. 261, n. 67.
  6. ^ Morello,  p. 162-163, n. 38.
  7. ^ Wilson-Bareau,  n. 93.
  8. ^ Wilfried Seipel,  n. 97.
  9. ^ Mena Marqués,  pp. 256, 258, cat. 67 e p. 2567, n. 67.
  • (EN) Goya and his times: Royal Academy Winter exhibition 1963-1964, London, Royal Academy of arts, 1963, SBN IT\ICCU\SBL\0685197.
  • (DE) Szépművészeti múzeum - von A. Pigler, Katalog der galerie alter meister, Budapest, Akademiai Kiado, 1967, pp. 276-277, SBN IT\ICCU\VIA\0125560.
  • (FR) Joseph Gudiol i Ricart, Goya: 1746 - 1828, vol 4, pp. 256, 266, cat. 963 e p. 245, Paris, Weber, 1970, SBN IT\ICCU\PAR\0666481. Traduzione dallo spagnolo di Lionel Mirisch.
  • (FR) Pierre Gassier, Juliet Wilson, Vie et oeuvre de Francisco Goya: l'oeuvre complet illustré: peintures, dessins, gravures, Fribourg, : Office du livre, 1970, vol. I, p. 350, cat. 579, SBN IT\ICCU\VEA\0016882.
  • Rita De Angelis, L'opera pittorica completa di Goya, Milano, Rizzoli, 1974, p. 122, cat. 481, SBN IT\ICCU\RAV\0132789.
  • (DE) Von Greco bis Goya: vier Jahrhunderte spanische Malerei: Haus der Kunst Munchen, 20. Februar bis 25. April 1982, Munchen, Ausstellungsleitung Haus der Kunst, 1982, SBN IT\ICCU\VEA\0147378.
  • (ES) José Camón Aznar, Francisco de Goya, Zaragoza, Caja de Ahorros de Zaragoza, Aragon y Rioja, 1980-1982, vol. III, p. 198 e vol. IV, p. 244, SBN IT\ICCU\UBO\1132656.
  • (EN) Alfonso E. Pérez Sanchez, Eleanor A. Sayre, Goya and the spirit of enlightenment: Museo del Prado, Madrid, Museum of fine arts, Boston, The Metropolitan museum of art, New York, Boston, Museum of fine arts, 1989, SBN IT\ICCU\TO0\0136085.
  • Giuseppe Morello (a cura di), Il lavoro dell'uomo da Goya a Kandinskij, Milano, Fabbri Editori, 1991, SBN IT\ICCU\RAV\0179129.
  • (ES) J. Wilson-Bareau, M.B. Mena Marqués (a cura di), Goya: el capricho y la invención. Cuadros de gabinete bocetos y miniatura, Madrid, Museo del Prado, 1993, SBN IT\ICCU\BVE\0362865.
  • (DE) Wilfried Seipel, Peter-Klaus Schuster (a cura di), Francisco de Goya, 1746-1828: prophet der moderne: kunsthistorisches museum Wien 18. Oktober 2005 - 8. Januar 2006, Koln, DuMont literatur und Kunst, 2005, SBN IT\ICCU\RAV\1431355.
  • (ES) Manuela B. Mena Marqués, Goya en tiempos de guerra, Madrid, Museo Nacional del Prado, 2008, SBN IT\ICCU\BVE\0466346.

Voci correlate

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Altri progetti

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