La regina della Costa Nera

La regina della Costa Nera
Titolo originaleQueen of the Black Coast
Copertina della rivista Weird Tales (maggio 1934) con La regina della Costa Nera
AutoreRobert E. Howard
1ª ed. originale1934
Genereracconto
Sottogenerefantasy eroico
Lingua originaleinglese
SerieConan il barbaro

La regina della Costa Nera (Queen of the Black Coast) è un racconto fantasy del 1934, scritto da Robert E. Howard per la serie di Conan il barbaro.

Conan il cimmero è alle prese con una nave di pirati lungo la costa dei Paesi meridionali, abitati da popolazioni negroidi. Qui la nave di Conan viene attaccata e saccheggiata da pirati neri capitanati dalla Diavolessa del Mare, Belit. La donna non è nera bensì proviene da paesi civilizzati e permette a Conan di unirsi a lei e di essere il suo amante.

Lo scopo di Belit e della sua ciurma è quello di giungere presso le antiche rovine di una città lungo il fiume Zarkheba (dalle acque velenose) nei Regni Neri e trovare un tesoro.

Giunti alle rovine della città titanica, Conan scopre che è abitata da un essere umanoide alato, discendente di una fiera stirpe di uomini con ali piumate ma corrotta dal male e dal tempo che ha estinto il suo popolo. La creatura immonda attacca Conan e i pirati uccidendoli tutti, Belit compresa.

Il barbaro vendicherà la donna e cremerà le sue spoglie. Lo spirito di Belit lo soccorre durante lo scontro con la bestia alata, ritornando momentaneamente dagli Inferi.

Storia editoriale

[modifica | modifica wikitesto]
  • La regina della Costa Nera fu pubblicato per la prima volta su Weird Tales a maggio 1934[1].
  • Il racconto fu adattato per il primo volume della collana a fumetti Conan le Cimmérien, edito da Glenat pubblicato nel maggio 2018 con il titolo di La Reine de la côte noire, sceneggiatura di Jean-David Morvan e disegni di Pierre Alary[2].
  1. ^ Robert H. Howard, Conan il Cimmero - La regina della costa nera, contributo di Patrice Lounet, Star Comics, 2018, ISBN 978-88-2261-126-0.
  2. ^ (FR) Conan le Cimmérien - La Reine de la côte noire, su glenat.com, 2 maggio 2018. URL consultato il 5 gennaio 2024.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]