La via della finestra

La via della finestra
Una ricca sala al primo piano nel villino di Renato, bozzetto per La via della finestra atto 1 (1919).
Lingua originaleitaliano
GenereCommedia giocosa
MusicaRiccardo Zandonai
LibrettoGiuseppe Adami
Fonti letterarieEugène Scribe
Attitre
Epoca di composizione1917-1923
Prima rappr.27 luglio 1919
TeatroTeatro Rossini di Pesaro
Versioni successive
Seconda definitiva 18 gennaio 1923, Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste
Personaggi
  • Gabriella (soprano)
  • Giovanna (soprano)
  • Renato (tenore)
  • La Certaldi (soprano)
  • La marchesa madre (mezzosoprano)
  • Il marchese zio (baritono)
  • Lo stornellatore (tenore)
  • Il falciatore (basso)
  • Un valletto (basso)
  • Contadini, contadine, suonatori e danzatrici.

La via della finestra, settimo lavoro di Riccardo Zandonai, vide come interpreti principali nella prima rappresentazione della prima versione a Pesaro il soprano Juanita Caracciolo (Gabriella) e il tenore Ferdinando Ciniselli (Renato).[1]


Atto I

In una villa immersa nella campagna toscana dell’Ottocento, la giovane sposa Gabriella vive una relazione tormentata con il marito Renato, continuamente messa alla prova dalla presenza invadente della madre di lei, la Marchesa. La scena si apre con un violento alterco: Gabriella e sua madre accusano Renato di nutrire un interesse per la Contessa Certaldi, una vicina che ha invitato i coniugi a una festa. Renato insiste per partecipare, ma le due donne cercano di impedirglielo, arrivando a rinchiudersi in una stanza per protesta.

Entra in scena il Marchese Zio, un uomo di spirito e dal ruolo risolutivo. Ascoltato il racconto di Renato, il Marchese elabora un piano per smorzare le tensioni. Nel frattempo, Gabriella, esasperata dalle accuse di Renato di essere troppo drammatica, minaccia di suicidarsi. Con un gesto teatrale, si getta da una finestra, ma atterra su un carro di fieno posizionato strategicamente, rivelando la messinscena con una risata fuori campo. Il primo atto si chiude con un coro campestre, che riflette l’atmosfera allegra e burlesca della vicenda.

Atto II

Nel secondo atto, la storia si sposta su un vivace sfondo rurale. Giovanna, la governante di Renato, organizza una festa per celebrare il proprio anniversario di matrimonio. La scena si anima con danze popolari, tra cui il Trescone, un’antica danza toscana. Renato partecipa con entusiasmo, suscitando nuovamente l’ira della Marchesa e di Gabriella, che minacciano di abbandonarlo.

Il Marchese Zio, ancora una volta, interviene con un piano. Durante un colloquio con Renato, convince Gabriella, nascosta nei pressi, ad ascoltare le condizioni per una possibile riconciliazione. La più singolare tra queste è che Gabriella debba tornare dal marito "per la stessa via da cui è uscita": la finestra.

Nel finale, Gabriella accetta il bizzarro ultimatum. Con l’aiuto di Giovanna, scala il balcone della villa, chiedendo umilmente perdono. Renato la accoglie a braccia aperte, e lo Zio, compiaciuto, invita la Marchesa a unirsi ai festeggiamenti. L’opera si chiude in un’atmosfera di leggerezza e riconciliazione, sottolineata da una melodia che celebra la primavera e l’amore ritrovato.

  1. ^ almanacco di amadeus online Archiviato il 27 settembre 2016 in Internet Archive. (consultato il 18 giugno 2012)

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Copia dello spartito riduzione per canto e pianoforte dell'opera e della prima copertina è disponibile all'indirizzo di Wiki: [1]
  • Libretto Archiviato il 22 marzo 2016 in Internet Archive., dal Fondo Ghisi Archiviato il 29 giugno 2013 in Internet Archive. della Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia
  • Collezione di articoli sull'opera[collegamento interrotto], dalla Biblioteca civica di Rovereto
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