The Lemon Pipers

The Lemon Pipers
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereRock psichedelico
Bubblegum pop
Periodo di attività musicale1966 – 1969
EtichettaBuddah

The Lemon Pipers sono stati un gruppo musicale statunitense di rock psichedelico e bubblegum pop attivo durante la seconda metà degli anni sessanta. Considerati tra i maggiori rappresentanti del genere bubblegum,[1] i Lemon Pipers vengono principalmente ricordati per il loro singolo Green Tambourine (1967), entrato ai primi posti delle classifiche di vari Paesi.

I Lemon Pipers vennero formati nel 1966 da alcuni studenti di Oxford (Ohio). Il gruppo era composto da Bill Albaugh (batteria), Bill Bartlett (voce e chitarra), Dale "Ivan" Browne (voce e chitarra), Bob "Reg" Nave (tastiera e voce) e Bob "Dude" Dudek (basso), presto sostituito da Steve Walmsley (basso).[2][3] Alcuni dei loro membri avevano fatto parte di alcune formazioni locali come i Wombats, Ivan and the Sabres,[4] e Tony and the Bandits.[5] Prima di pubblicare il loro singolo di debutto Quiet Please (1966), i Lemon Pipers suonavano un misto di blues, hard rock e folk rock e reinterpretavano anche i brani dei Byrds e gli Who.[5]

Dopo aver pubblicato il singolo di debutto Quiet Please nel 1966, il gruppo di Oxford, che si era intanto trasferito a Los Angeles, venne scritturato dall'etichetta Buddah Records[1][4] e iniziò a suonare in vari auditorium degli USA. Il 21 marzo 1968 i Lemon Pipers condivisero il palco del Fillmore West di San Francisco con Traffic, Moby Grape e Spirit.[6] Il primo brano dei Lemon Pipers uscito per la Buddah, Turn Around and Take a Look del 1967, non riuscì a entrare in classifica.[7]

La successiva Green Tambourine, registrata nello stesso anno e composta da Paul Leka e Shelley Pinz del Brill Building per volere della Buddah,[8] divenne il primo brano bubblegum a entrare al primo posto delle classifiche,[4] e forse la prima traccia sulla droga a entrare nelle casistiche di vendita.[1] Green Tambourine svettò le graduatorie di Billboard e Cashbox[2] oltre a inserirsi in quelle di altri Paesi, tra cui il Regno Unito, dove raggiunse la settima posizione.[1][9] In termini di vendite, Green Tambourine vendette oltre due milioni di copie e ottenne il disco d'oro nel febbraio del 1968.[2] A causa del successo di Green Tambourine, la Buddah spronò la band a pubblicare altre canzoni attenendosi al registro commerciale di quel brano.[4][5] Tale traccia non era però apprezzata dai membri della band per il sound da loro giudicato troppo commerciale e troppo poco rock.[4]

Shelley e Pinz sono anche autori della seguente Rice Is Nice, pubblicata dai Lemon Pipers nel 1968 e inseritasi nelle classifiche statunitensi e britanniche.[1][10] Nonostante ciò, la band non apprezzava però nemmeno tale brano perché lo riteneva troppo lontano dai suoi veri intenti.[4]

Il divario che separa i gusti musicali dei Lemon Pipers dalle aspirazioni commerciali dell'etichetta è evidente nel primo album Green Tambourine, prodotto da Leka e licenziato nel 1968. Ciò è confermato dalla presenza di cinque brevi canzoni del duo Leka/Pinz e due brani di lunga durata scritti dalla band quali Fifty Year Void e Through With You, che supera gli otto minuti di durata. Un'altra traccia, Ask Me If I Care, è invece accreditata a Eric Ehrmann, che aveva precedentemente fatto parte della confraternita Delta Kappa Epsilon assieme al tastierista Nave e il batterista Albaugh.[4] L'album ricevette giudizi entusiastici da Gary Pig Gold, co-autore del saggio Bubblegum is the Naked Truth.[4] Nello stesso anno venne pubblicato un secondo album, Jungle Marmalade, contenente il timido successo Jelly Jungle.[1]

Nel 1969 la band interruppe la collaborazione con la Buddah e si sciolse.[3]

Durante gli anni settanta, Bartlett, Walmsley e Nave formarono gli Starstruck, nucleo originario dei Ram Jam.[3]

  • Bill Albaugh – batteria
  • Bill Bartlett – voce, chitarra
  • Dale "Ivan" Browne – voce, chitarra
  • Bob "Reg" Nave – tastiera, voce
  • Steve Walmsley – basso
  • Bob "Dude" Dudek – basso

Album in studio

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  • 1968 – Green Tambourine
  • 1968 – Jungle Marmalade
  • 1966 – Quiet Please
  • 1967 – Turn Around and Take a Look
  • 1967 – Green Tambourine
  • 1968 – Rice Is Nice
  • 1968 – Jelly Jungle (of Orange Marmalade)
  • 1968 – Wine and Violet
  • 1968 – Love Beads and Meditation
  • 1969 – Rainbow Tree
  • 1969 – I Was Not Born To Follow
  1. ^ a b c d e f Eddy Cilìa, Enciclopedia Rock - '60 (secondo volume), Arcana, 2001, "Lemon Pipers".
  2. ^ a b c (EN) Joseph Murrells, The Book of Golden Discs, Barrie and Jenkins, 1978, pp. 224.
  3. ^ a b c (EN) The Lemon Pipers, su allmusic.com. URL consultato il 13 gennaio 2023.
  4. ^ a b c d e f g h (EN) Kim Cooper, David Smay, Bubblegum Music is the Naked Truth, Feral House, 2001, pp. 73.
  5. ^ a b c (EN) Lemon Pipers: More than 'Green Tambourine, su cincinnati.com. URL consultato il 13 gennaio 2023.
  6. ^ (EN) Winterland 3/21/68 - Classic Posters, su classicposters.com. URL consultato il 13 gennaio 2023.
  7. ^ (EN) Norm N. Nite, Charles Crespo, Rock On: The Illustrated Encyclopedia of Rock N' Roll, Harper & Row, 1985, pp. 276.
  8. ^ Note di copertina di Best of the Lemon Pipers, Camden/BMG, 1998
  9. ^ (EN) LEMON PIPERS - full Official Chart History, su officialcharts.com. URL consultato il 13 gennaio 2023.
  10. ^ (EN) David Roberts, British Hit Singles & Albums, Guinness World Records, 2006, pp. 317.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN136818225 · ISNI (EN0000 0001 0664 2459 · LCCN (ENno99001260 · BNF (FRcb13922988r (data)
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